Tecnica di Studio, per tutte le età e qualsiasi materia…

Questa è una TECNICA di STUDIO, valida per TUTTE le ETA’ e per QUALSIASI MATERIA da STUDIARE
La gente studia per laurearsi e si laurea per trovare un lavoro, ma non studia con spirito critico. Ecco perchè gli economisti non sanno che la moneta è emessa a debito, i medici consigliano i vaccini, gli psichiatri prescrivono il Ritalin e gli ingegneri non conoscono Tesla… però lavorano !
By M. Garbetta

Studiare – studio  (il termine deriva dal latino studium = studio)
Insieme delle tecniche e delle strategie messe in atto da un soggetto per appropriarsi della conoscenza di una data disciplina e/o delle relazioni intercorrenti fra di essa e le altre conoscenze.
[Palazzi 1987] applicazione della mente per conoscere, sapere imparare, osservazione, applicarsi , ginnastica della mente.
[De Mauro] apprendere o elaborare un argomento, una disciplina, una tecnica o un’arte, applicandovisi metodicamente, con il sussidio di libri o di altri strumenti, con o senza la guida di un insegnante. L’autodidatta studia da solo. Studiare è un azione individuale non di massa.

Educare deriva dal latino ex-ducere. Che significa  condurre fuori, ovvero far venire fuori.
Educare qualcuno vuol dire perciò far venire fuori da lui ciò che è dentro di lui. In altri termini, vuol dire aiutare qualcuno a esprimere se stesso, a essere quello che è, a comportarsi in modo conforme alla sua personalità.  Posto che si voglia accettare l’etimo di una parola e il senso che ne consegue. In pratica l’educazione sarebbe esattamente il contrario di ciò che comunemente si intende con questa parola, sarebbe un far uscire e non un mettere dentro, sarebbe un rafforzare la personalità dell’ educando e non un formarla (forgiarla addirittura, dicevano nel periodo fascista), sarebbe un rispettarne l’originalità e non il costringerla in un modello.
Ne conseguirebbe che le norme valide per ogni individuo possono essere soltanto quelle che l’individuo stesso si dà, quelle che l’individuo stesso elabora e che decide, in modo autonomo, di adottare come guida dei suoi propri comportamenti. Le altre, quelle imposte dall’esterno, non hanno validità alcuna. Alle volte vengono accettate, anche seguite, ma per paura o per convenienza. Sicuramente non perché hanno in qualche modo cambiato una persona.

La legge, diceva un noto magistrato, non ha mai fatto diventare onesto nessuno….
Letta nel Web e fatta propria, perché giusta e vera.

—————————————————————————————————

La CONOSCENZA DISTRUGGE le PAURE
Tutti noi andiamo a scuola, ma pur frequentando la scuola, la stragrande maggioranza dei soggetti che la frequentano escono NON preparati alla Vita; perché ?
Perchè la scuola di oggi NON informa nel modo giusto, essa “educa”, NON inForma sul senso ed i perché dell’esistenza, del perché studiare, del perché conoscere, del perché riflettere, del perché ragionare ecc.; conoscere tutto ciò è indispensabile, per imparare a fare scelte Giuste ed oculate e sempre meglio, sulle varie situazioni che la Vita presenta ad ogni istante, quindi è indispensabile avere una buona base di conoscenza sopra tutto sul linguaggio  ed  imparare a ragionare (riflessione) su tutto ciò che osserviamo da quando nasciamo.
Per ottenere ciò è indispensabile studiare la Semantica del Linguaggio + la matematica, quella che insegna a ragionare nel modo adatto, per poi proseguire nelle altre tematiche dello studio.

La “lotta” o fatica per la conoScienza, è il primo scopo dell’apparire (nascere) qui in questo giardino Terrestre….e questa fatica o “lotta”, è contro principalmente ad una legge quella dell‘inerzia il “non moto” … quindi quella della staticità, che è contrario di quella del moto = movimento = vibrazione/frequenza/energia…
Ciò significa che per conoscere, occorre combattere l’inerzia, la staticità… occorre muoversi ed agire, anche perché lo Spirito si nutre SOLO di in-form-azioni, ciò che si sta formando !…e siccome la principale funzione dello Spirito è quella di creare, ciò può avvenire solo con la conoScienza del cosa è come fare e ciò deriva dal “desidero” spirituale dell’AmOr di condividere comunicare e partecipare alla creazione del “desiderio” dell‘AmOr Infinito, base e fondamentale legge dell’UniVerso e di tutti quelli possibili….tutte manifestazioni visibili dell’InFinito (unico ed assoluto) ! ….al di fuori di Egli/esso, non esistono altri dei !
Questa è la parte principale degli scopi e della comunicazione che la Medicina Naturale vuole donare gratuitamente, a tutti coloro che si interessano ad essa.
Questo “desiderio”, nell’Essere manifestato in quanto parte intrinseca e quindi non si spegne mai per tutta la Vita terrestre anche se lo si copre (rivelare = nascondere sotto) in continuazione, il progetto di Vita lo porterà davanti alla mEnte, muscolo dell’Essere, per far fare alla sua mEnte una seria riflessione sul senso ed i perché dell’esistenza, ogni volta che sarà necessario per la nostra evoluzione spirituale e se non basterà una vita per  informare la mEnte dell’Essere, di vite ce ne vorranno altre….

Come superare questa inerzia ?
Ogni qualvolta ci si impegna a studiare una qualsiasi materia ci si imbatte facilmente in termini che non ci sono familiari, oltre al fatto che molte volte usiamo parole nei nostri discorsi o nei nostri scritti, che conosciamo poco o male; il più delle volte ciò produrrà incomprensioni in chi ci ascolta o ci legge, oppure noi stessi non capiremo ciò che sentiamo o leggiamo.
Ifatti, TUTTI gli studenti che non “riescono” a studiare o si stancano, è perché si fermano davanti a parole mal comprese di cui non comprendono il significato, oppure essi danno altri significati alle parole lette o sentite; chiariti i significati, essi riprenderanno con interesse lo studio.

Grammatica umoristica: per ripassare l’italiano divertendosi – 2019
Tutti, prima o poi, abbiamo avuto dei dubbi circa le regole della nostra bella lingua. Questo libro di Francesco Mercadante ci aiuta a risolverli
Sé stesso o se stesso ? Perché caporedattori è un plurale diverso da capistazione se entrambi i nomi sono composti dalla parola testa “capo”?
Avere dubbi su come si scrive o si pronuncia correttamente una parola, non essere sicuri sulla formazione del plurale dei nomi e degli aggettivi, esitare sulle concordanze, sulla punteggiatura e sull’ortografia può capitare a tutti.
Capita a chi parla e scrive per professione come a chi usa la lingua italiana solo per social-izzazione. Ci sarà sempre una circostanza in cui ci troveremo davanti a una persona con la quale parlare d’affari, d’amore o di qualsiasi altra cosa e ci verranno dubbi sulle parole giuste o sull’accordo sintattico o sull’uso del congiuntivo nelle frasi dipendenti.

“Verba volant”, penseremo rassicurandoci. A volte è così, fortunatamente.
Non volano via, però, i messaggi vocali di Whatsapp, i discorsi trasmessi e registrati in podcast sul web che fa convergere i media o il parlato trascritto durante le intercettazioni telefoniche. Quando poi davanti a noi c’è un foglio e in mano una penna, in assenza di un correttore ortografico, scripta manent. Sono questi i momenti in cui si capisce che la padronanza della lingua italiana è davvero una competenza fondamentale e non scontata solo perché abbiamo frequentato la scuola per tredici anni o ci siamo laureati sostando così nei banchi per diciotto anni o anche più.

Allora, che fare ? Riprendere i libri di grammatica delle scuole superiori dimenticati chissà dove se non buttati via dopo l’uso scolastico obbligatorio o venduti come fa Pinocchio nella favola ?
Meglio ripassare le regole di grammatica leggendo un libro spassoso come la Grammatica umoristica di Francesco Mercadante, edito da Margana edizioni.
Una divertente guida tascabile per riflettere sugli usi corretti della lingua italiana. Un libro da leggere in treno o in bus pensando proprio al fatto che la nostra lingua è in movimento e le sue regole di grammatica devono essere conosciute per essere applicate correttamente; tenendo conto, però, che la lingua subisce ristandardizzazioni per la sua variabilità.
Grammatica umoristica perché Francesco Mercadante ha raccolto esempi di strafalcioni di ministri, manager e blogger per spiegare gli usi corretti della lingua italiana. Svarioni esposti insieme ad aneddoti, miti, citazioni letterarie e pop, frasi scritte sui muri, fotografie di Giò Vacirca. Il tutto narrato con un registro ironico aulico, repleto di aggettivi e avverbi spesso anteposti, che proprio per questo fa ricordare la ricchezza espressiva del nostro patrimonio linguistico.
Ne viene fuori un florilegio di esempi che sembrano attestare il perdurare dell’italiano popolare dei semicolti che si pensava fosse una varietà linguistica destinata a scomparire per effetto dell’alfabetizzazione democratica e dell’italianizzazione della massa parlante.
L’italiano popolare, così come Tullio De Mauro l’ha definito, è il «modo di esprimersi di un incolto che, sotto la spinta di comunicare e senza addestramento, maneggia quella che ottimisticamente si chiama la lingua ‘nazionale’, l’italiano» (De Mauro 1970).
Mercadante ne mostra una rinnovata vitalità data dall’aggiunta di altri tratti linguistici tipici del nostro tempo.
Esempi di quest’uso dell’italiano sono frasi come “Questo amore è immenzo per te” che in sole 6 parole attesta l’errore ortografico dell’aggettivo immenzo e la grafia abbreviata della preposizione per molto diffusa nelle scritture brevi mediali; ma anche frasi come “Bimba dammi un altra scians!”, altro esempio che attesta il popolare errore ortografico del mancato uso dell’apostrofo tra l’articolo indeterminativo femminile e il nome ad esso connesso e la scrittura del suono dell’anglicismo, spesso solo ascoltato attraverso i media da chi ignora l’ortografia della lingua inglese.
Tratti linguistici questi che potrebbero mostrare anche l’emergere di una nuova varietà di lingua che sta prendendo forma, che ho denominato Italiano NazionalPOPolare perché è un uso della lingua nazionale che mescola al lessico comune, termini in inglese, parole e espressioni dei dialetti d’origine e della Popular culture (POP), la cultura di massa trasmessa dai media.
Francesco Mercadante riporta tanti esempi che mostrano, divertendoci, il difficile rapporto tra noi italiani e la nostra lingua madre.
Un rapporto complicato, analizzato in numerosi studi di linguistica che, però, poco fanno notizia e descritto a chiare lettere dai numeri dei rapporti internazionali e nazionali che, invece, fanno notizia proprio perché fotografano l’Italia che si distacca dai Paesi più avanzati.
Hanno fatto notizia gli ultimi dati Ocse–Pisa sulla comprensione di un testo da parte degli studenti italiani quindicenni che non riescono a identificare il messaggio principale di un testo di media lunghezza. Così come gli analoghi risultati delle prove INVALSI, condotte quest’anno fra gli alunni di terza media, che rilevano che solo il 65% ha superato il livello minimo richiesto almeno il livello 3 di comprensione testuale. Vale a dire che «l’allievo/a individua una o più informazioni fornite esplicitamente in una porzione ampia di testo, distinguendole da altre non pertinenti. Ricostruisce il significato di una parte o dell’intero testo ricavando informazioni implicite da elementi testuali (ad esempio punteggiatura o congiunzioni) anche mediante conoscenze ed esperienze personali.
Coglie la struttura del testo (ad esempio titoli, capoversi, ripartizioni interne) e la funzione degli elementi che la costituiscono. Conosce e usa parole ed espressioni comuni, anche non legate a situazioni abituali. Conosce e utilizza le forme e le strutture di base della grammatica e la relativa terminologia».

Se questi test fossero somministrati ad un ampio campione di popolazione italiana adulta ne verrebbe fuori un quadro ben più sconfortante. Analfabetismo di ritorno, analfabetismo funzionale rappresentano fenomeni in ascesa, segno tangibile di un deficit culturale che contribuisce non poco ad attestare il ritardo di sviluppo del nostro Paese al pari delle cifre dei deficit economico e demografico.
Forse anche per contribuire ad arginare questo deficit che Francesco Mercadante ha voluto dedicare un pò del suo tempo a registrare e analizzare gli strafalcioni distaccandosi dalle sue quotidiane analisi dei testi del mondo economico e finanziario.
By Daniela Vellutino: Professoressa di Italiano Istituzionale, Comunicazione Pubblica e Linguaggi Istituzionali, presso l’Università degli Studi di Salerno – Tratto da: ilsole24ore

Quindi Conoscere l’evoluzione della lingua parlata e scritta, cioè capire l’origine del linguaggio, parola per parola qualsiasi essa sia, significa comprendere meglio noi stessi e riuscire a comunicare meglio anche con gli altri.
vedi: Comunicazione

Purtroppo nelle scuole moderne assistiamo alla preparazione di studenti che sono il più delle volte dei registratori che pedestremente registrano dei termini, alla fine della scuola essi avranno acquisito un gran numero di termini senza comprendere i profondi e veri significati delle parole registrate; questo li renderà INCAPACI alla buona comunicazione e facilmente inabili alla Vita.
Ci auguriamo che presto si compia un passo avanti nel cambiare le tecniche di studio, sopra tutto nelle  classi elementari e nelle scuole medie; solo così innalzeremo il livello culturale degli uomini.

Oggigiorno Vi sono dei buoni dizionari etimologici che fanno riscoprire, parola per parola, l’evoluzione delle singole parole nel corso del tempo, in modo da fornire allo studente la possibilità di capire meglio e più completamente  tutti i vari significati legati a quella parola, nel corso del tempo, per cui dovrebbe essere obbligatorio l’uso nella scuola di questi utili strumenti.
Inoltre si dovrebbe immettere nei programmi di studio la Semantica, che è la scienza fondamentale per iniziare a comprendere la formazione del Linguaggio, il suo uso corretto ed i significati complessi e completi delle parole; essa dimostra quanta forza il Linguaggio possiede, tanto è vero che gli uomini sono uniti o divisi quasi solamente dal Linguaggio, con cui esprimono le loro idee.
Vedi gli alfabeti dai tempi antichi a quelli moderni

Le parole dei nostri alfabeti moderni, non sono in grado di esprimere le essenze dei sentimenti, se non li studiamo anche con la Semantica –  esse riescono solamente a suscitare certe sensazioni nelle persone alle quali sono rivolte ed il sentimento suscitato dipende sempre dal come vengono comprese e recepite, ovvero dal significato che si attribuisce ad esse, il quale dipende sempre dal grado culturale del soggetto che le ode o le legge.

Definizione della parola, Semantica:
– dal greco semantikòs, dal verbo semaìno: significare, passato prima attraverso il latino semanticus e poi attraverso il francese semantique.
– Analisi e studio del linguaggio /parole) dal punto di vista del significato
– La scienza dei significati destinati a essere definiti e cristallizzati da parole significanti quando si tratti di nozioni o azioni, e da segnali morfologici quando si tratti di rapporti sintattici.
– In filosofia, parte della logica diretta a determinare i limiti di un linguaggio corretto e rigoroso mediante l’analisi dei ‘simboli’ linguistici d’uso comune; in senso più ristretto, lo studio delle relazioni fra espressioni linguistiche e il mondo cui si riferiscono o che dovrebbero descrivere.
– Ramo della linguistica che si occupa dei fenomeni del linguaggio non dal punto di vista fonetico e morfologico, ma guardando anche al loro significato antico, mediante lo studio delle lingue dalle quali la parola e’ derivata ed anche dai significati delle loro singole e varie radici, prefissi, suffissi.
– In Italiano può avere anche questo significato: seme antico….delle parole..

Riportare dunque lo studio del Linguaggio al suo giusto valore, significa dare all’uomo la VERA ed UNICA arma per comprendere meglio Se stesso ed il suo Simile.
Quindi studiare nel modo adatto è una delle priorità dell’Essere per educare la sua mente alla comprensione delle iDee/cose.

Significato della parola: ETIMOLOGIA
L’etimologia dal greco “etymologia” composto da étymon= “vero, reale,  intimo significato della parola” e da logìa = “studio”.
Disciplina che si occupa del significato originale delle parole.
In sintesi in questa scienza troviamo il certificato del “vero e completo in senso etimologico, perché étymon= “vero, reale, intimo significato della parola e logìa = “studio o discorso” ed automaticamente la definizione primaria della parola.
Un vero dizionario od enciclopedia deve avere sempre l’etimologia della parola, il famoso certificato del “vero”, anche i nomi di persone hanno il loro certificato del vero significato e provenienza.
Ma l’etimologia, come scienza, studia il significato ORIGINARIO e la STORIA delle parole. Non sempre l’origine spiega pienamente il significato attuale, anzi basarsi solo sull’etimo può portare a grossi. fraintendimenti, per cui occorre inserire all’etimo della parola, anche il significato attuale.

COSA E’ UNO STUDENTE ?
Lo studente è uno che studia, egli è o dovrebbe essere un attento e sistematico osservatore; egli legge facendo attenzione ai dettagli, con lo scopo di imparare e saper applicare ciò che ha imparato.
Lo studente mentre studia, sa che il suo scopo è COMPRENDERE il materiale che sta studiando, in modo da saperlo applicare per ottenere un preciso risultato; egli mette in relazione quello che sta studiando, con ciò che farà e sa cosa farà con le cose che sta studiando.
Molte volte troviamo delle persone che si presentano come qualcosa che NON sono; quando uno dice: “sono uno studente” non vuol dire nulla, se quell’individuo non sa neppure che cosa è uno studente e non ha mai iniziato ad applicare a se stesso e nel proprio vivere i concetti del suo studio.
Quando un altro dice: “sono un dottore in medicina” e non sa applicare i dati studiati su di sé per mantenersi in Perfetta Salute, senza usare farmaci (questa parola ve lo ricordiamo proviene dal greco e significa “veleno”), quel tipo è solo un “chiaccherone” ma non uno che sa, si dice di lui: è un “saccente” ha dei dati, ma quello che è grave è che non li sa applicare su di sé e nella propria esperienza di vita.

Ecco perché è assolutamente importante avere dati sufficienti per sapere come poterli mettere in pratica prima su di sé, solo in seguito si potrà pretendere di aiutare gli altri e per avere i dati necessari occorre assolutamente imparare a studiare ed informarsi studiando tutte le scienze possibili.

COME SI DEVE STUDIARE:
1 – Ogni volta che si trova una parola della quale NON si è CERTI della o delle sue definizioni, si DEVE prendere un libro che contenga i SINONIMI ed un buon Dizionario, Vocabolario della lingua che si studia (se possibile anche di lingue antiche che hanno generato la parola od il suo etimo) e leggere TUTTE le definizioni fornite, riguardo alla parola mal compresa.

2 – Chiarire TUTTE le definizioni lette, fino ad avere chiari nella mente/organo i concetti espressi dal contesto e dalla parola mal compresa.

3 – Cercare i SINONIMI, gli OMONIMI ed eventualmente i contrari, se esistono nella lingua nella quale si è trovata la parola mal compresa; sinonimi od omonimi sono da usare in altre frasi scritte e dette ad alta voce a qualcun altro, il tecnico od insegnante.

4 – Anagrammare la parola e formarne altre, quindi ricercare nel dizionario le nuove definizioni, quindi i relativi etimi o radici.
Etimo 1 (s.m.) = La forma più antica, documentata o ricostruita, cui si possa risalire percorrendo a ritroso la storia di una parola.
Sinonimi: derivazione, etimologia, origine, radici: quadriletterali, triletterali, biletterali ed infine monoletterale.

5 – Introdurre in più frasi (almeno 10) create da se stessi con la parola da chiarire, in modo che si comprenda sicuramente i significati espressi da quella parola.
Più si sarà scrupolosi in questa fase, più si comprenderà veramente ciò che si legge o si sente. Queste frasi devono essere scritte e dette ad alta voce a qualcun altro che sia in grado di poter dire se si sbaglia o meno. Non solo, ma se utilizzeremo altre tecniche, comprenderemo anche il senso, significato, nascosto “tra le righe”; per arrivare capire bene questo senso nascosto, occorre anche utilizzare il “palindrome” lettura delle parole a rovescio, da destra verso sinistra, in modo da ri-scoprire altre parole con i loro significati aggiuntivi; se desideriamo anche perfezionarci in tal senso, occorre trovare i sinonimi, omonimi, gli omofoni (parole con lo stesso suono) ed infine le stesse parole in altre lingue del mondo, antiche e moderne, rifacendo in esse anche le stesse tecniche utilizzate per scoprire TUTTI i significati anche antichi.

6 – Introdurre la parola con le altre definizioni in altre frasi create.
Ricordate che devono essere scritte e dette ad alta voce a qualcun altro, il tecnico.

7 – A questo punto cercate tutti gli ETIMI e le radici con i relativi prefissi  e/o suffissi, dai quali proviene la parola mal compresa e chiarite TOTALMENTE le definizioni del passato (nelle lingue antiche), anche per capire come la parola si è formata e da quali altre radici proviene.

Quasi sempre per avere una comprensione completa della parola mal compresa, occorrerà risalire fino alle antiche lingue medio orientali: Akkadico, Eblaita, Fenicio alfabeto, Sanscrito, Egizio alfabeto, Ebraico, Aramaico, Pelasgico, Arabo, ecc. questo per le nostre lingue Europee.
In queste lingue sarà possibile conoscere la radice che ha composto nel tempo la parola, le lettere che hanno composto la radice stessa e le lettere aggiunte (prefissi  e/o suffissi) che hanno fatto variare ed ampliare le definizioni della radice incontrata in quella parola.

Bisognerà occuparsi anche delle singole lettere che compongono quella parola e del loro significato, anche indipendentemente dalla/e sue radici.
Queste tecniche vi permetteranno di avere padronanza delle definizioni di qualsiasi parola, in quanto scoprirete le vere “Funzioni”, cioè i veri concetti espressi da ogni parola.

Se volete essere completi dovete fare altre operazioni:
Anagrammare, Permutare, le lettere delle radici usate nella parola, secondo l’antica tecnica detta TEMURA, andando ogni volta a trovare tutte le nuove definizioni ottenute con le permutazioni delle lettere; oppure utilizzare il NOTARIKON, altra antica tecnica che utilizza la prima e l’ultima lettera della parola per comporre una nuova radice, della quale andremo a conoscere la sua nuova definizione; per ultimo l’antica tecnica Fenicia chiamata GHEMATRIA, con quest’altra vi è la possibilità di utilizzare le corrispondenze numeriche delle lettere di quella parola esaminata, per conoscere tutte le sue nuove definizioni.
Ad ogni parola si assegna un valore numerico, calcolato mediante la somma dei valori numerici di ogni sua singola lettera, in quanto negli antichi alfabeti ogni lettera corrispondeva ad un numero; il numero così ottenuto corrispondente alla parola da interpretare, viene poi ricollegato a delle altre parole di uguale valore numerico od a determinate espressioni od eventi o concetti caratterizzati da numeri.
In questo modo si arriva a conclusioni del tutto inaspettate e si creano connessioni fra elementi a prima vista assai distanti l’uno dall’altro.
Possiamo anche definire le parole anche attraverso i SUONI delle  parole stesse, seguendo per esempio, i suoni emessi dalle singole lettere lette con l’alfabeto Fenicio.

Oppure, a questi livelli di definizione delle parole, possiamo aggiungere le definizioni della stessa parola anche in altre lingue…

Come potete osservare gli antichi avevano armi per conoscere bene il loro linguaggio, che nelle nostre lingue “moderne” non abbiamo più; inoltre essi avevano, per ogni parola 3 modi di espressione:
Parlante; Significante; Nascondente; ovvero con una parola essi raggiungevano ogni livello di Coscienza e di Conoscenza intellettiva.

8 – Dimostrare a se stessi ed al supervisore il tecnico, che può essere un insegnante o una persona capace di controllare l’esattezza delle affermazioni e delle parole usate, con il Linguaggio fonetico, mostrando eventualmente l’oggetto reale; con il Linguaggio scritto disegnando grafici che indichino o l’oggetto o i significati delle definizioni di quella parola mal compresa; fare degli schizzi che chiariscano ad un estraneo i concetti di quella parola senza usare la parola stessa scritta; usare degli oggetti per dimostrare di aver capito le definizioni di quella parola mal compresa oppure se abbiamo a disposizione del “pongo” o della “plastilina” utilizzarli per dimostrare i concetti delle definizioni che quella parola mal compresa ma chiarita, aveva costruendo oggetti e relazioni fra di essi in modo da fornire “massa” al concetto espresso dalla parola.

Solo in questo modo si diviene abili a COMPRENDERE ed a DIMOSTRARE, cioè mettere in PRATICA ciò che si conosce.
Solo attraverso queste tecniche si otterrà la Comprensione al 100% delle parole usate e si saprà come si deve fare, per mettere in pratica ciò che si conosce nella propria VITA.

A questo punto la comprensione della parola mal compresa, sarà molto più completa di prima.
Questa è l’unica strada per capire e farsi capire, cioè poter veramente comunicare bene con i propri simili e senza incomprensioni.
Ci auguriamo che questa tecnica di studio venga presto insegnata e praticata nelle scuole fin dalle elementari, per aiutare gli scolari a comprendere come si studia veramente senza stancarsi, comprendendo i veri significati delle parole sentite o lette.

Per onor di cronaca ricordiamo che, una tecnica molto più semplice di questa è insegnata a pagamento, anche dalla Chiesa di Scientology, nei corsi di Dianetica, qui invece la trovate GRATIS !

Per gli “INIZIATI” consigliamo di seguire, nelle tecniche di studio, lo schema delle 3 ESSE: Suono, Segno, Significato e cioè, per conoscere l’anima (animus) delle parole occorre aggiungere alla tecnica sopra descritta, quella dello studio/riflessione sui “suoni/segni/simboli” che la parola evoca all’ascoltatore; ogni suono corrisponde a delle lettere (segni) e quindi a delle frequenze (CEM) specifiche e di conseguenza a dei nuovi e più profondi significati; inoltre nella lingua del posto ove si vive, riuscire a scomporre la parola nell’ambito della propria lingua ed a seconda dei suoni/segni che se ne traggono, scoprire i significati che evocano e le nuove definizioni che forniscono, che arricchiranno i precedenti significati.
SOLO cosi praticheremo la vera ArcheoSemantica

Schema riassuntivo di questo testo:

vedi: AUTIUT = ARCHETIPIALFABETO
dal Dizionario di Italiano: “Ciò che è all’inizio e funge da modello all’immagine”
Simboli delle Lettere dell’Alfa-Beit + Formazione del Linguaggio +
Alfabeto Ebraico + Etrusco + Sanscrito + Latino + Greco + Arabo + Alfabeti Antichi comparati
Per trovare l’etimologia delle parole vedere, oltre al vs. vocabolario www.etimo.it

Recommended For You

About the Author: Administrator

dr. Jean Paul Vanoli, esperto per la Vera scienza, conoscenza, filosofo della vita eterna, esperto in Medicine Naturali, Scienza della Nutrizione, Bioelettronica e Naturopatia. - Consulente di: https://mednat.news - curriculum.htm -  info@mednat.news + https://pattoverascienza.com   - Curatore, Tutore, Notaio, Trustee del Trust°/Stato Persona, estero: VANOLI GIOVANNI PAOLO (VANOLI G.P. - VGP) - Human Rights Defender ONU/A/RES/53/144 1999 - Difensore dei Diritti dei batteri e virus/esosomi, cioè della Vita/Natura in genere

Lascia un commento