La Peste dal 1200 al 1680 (Medio evo)

Ecco le cause Vere
La miseria in cui erano costretti da parte dei loro governanti criminali che li tenevano ad un livello estremo di povertà,  a vivere gli abitanti di quei tempi ed  il cibo scarso perché rapinato dai loro signori padroni, del quale si nutrivano quando ne avevano era quindi scarso e vivevano anche in condizioni igieniche terribili, cose che si susseguivano di anno in anno; tutto ciò  indeboliva sempre di più gli individui in età lavorativa, che si ammalavano facilmente ed aggravavano la piaga della mendicità, per cui le già precarie condizioni igieniche in cui erano abituati a vivere erano aumentate dalla frequenza delle requisizioni da parte dei militari del loro padrone, governatore o dei banditi che li privavano di bestiame e viveri che essi coltivavano.
Praticamente essi si auto ammalavano per via di queste concomitanti circostanze ed allora come oggi davano la colpa, ai demoni (oggi sarebbero i virus), ai topi, alle pulci ecc… che proprio non avevano nulla a che fare con l’ammalamento, ma al limite aumentavano i disagi del malato.
Tutto ciò fu il terreno adatto alla Peste che divenne endemica per qualche secolo dal 1200 al 1680.
Vi fu un calo demografico: dal 10% al 50%, anche per le ridotte natalità.
Nelle città vi fu la spinta al rialzo dei salari, aumento dei costi di produzione, crisi economica (anche a causa del blocco dei commercio  ed all’aumento dei prezzi  dei beni di consumo;
In campagna campi rimasti “soli”, più terreno da coltivare per individuo, però con maggiore disponibilità alimentare. Soprattutto nelle città le famiglie a poco a poco vennero distrutte, ragazzi ed adulti vagabondi, Tutti si allontanavano dagli altri, perché i “medici” dicevano che vi erano gli “untori”, proprio come oggi nel 2020/2021/2022, la comunità si disgregò e le persone si isolarono…..; rilassatezza dei costumi aumentò; vi fu la fuga dalle città.
La diffusione del l’ammalamento costrinse le autorità cittadine ad attivare i “lazzaretti” (dove isolare i malati, od i presunti tali = asintomatici) ed a creare figure nuove come i “monatti” che si guadagnano un triste prestigio nella città priva di un controllo razionale ed efficiente….per la crescente criminalità che ne consegui per la povertà crescente.
I governanti, padroni, signorotti, misero in giro l’idea che vi fossero degli “untori” e la gente ignorante si mise alla ricerca dei presunti responsabili, da loro identificati nei vagabondi e negli untori, magari i loro “nemici”.
La folle paura di presenze diaboliche (oggi le chiamano virali)  giustificò una vera e propria caccia all’untore da parte anche delle autorità che si servirono di tutti gli strumenti allora previsti: denunce anonime, ricatti, torture, brutali esecuzioni in pubblico.
I governanti, padroni, signorotti, medici presero delle misure di controllo tali da aggravare ancora di più e cose, iniziarono i controlli sugli uomini e sui loro spostamenti;  sulle merci, fumigazioni e quarantena delle merci e delle persone, chiusura delle case infette, ad opera delle “magistrature” di sanità, strutture amministrative, ed i medici di allora iniziarono con i salassi, incisione dei bubboni, fumigazioni;  ed i religiosi iniziarono con i lasciti di beni e denaro alla chiesa, processioni, culti di immagini, ex voto ai santi guaritori.
Pare che oggi dal 2019 al 2022 siamo tornati a quei tempi oscuri…., perché  stanno facendo le stesse identiche cose….

Da allora….poco è cambiato….
«Quando la peste bubbonica colpì Ginevra nel 1530, tutto era già pronto. Hanno persino aperto un intero ospedale per gli appestati. Con medici, paramedici e infermieri. I commercianti contribuivano, il magistrato dava sovvenzioni ogni mese. I pazienti davano sempre soldi, e se uno di loro moriva da solo, tutti i beni andavano all’ospedale.
Ma poi è successo un disastro: la peste andava spegnendosi, mentre le sovvenzioni dipendevano dal numero di pazienti.
Non esisteva questione di giusto e sbagliato per il personale dell’ospedale di Ginevra nel 1530. Se la peste produce soldi, allora la peste è buona. E poi i medici si sono organizzati.
All’inizio si limitavano ad avvelenare i pazienti per alzare le statistiche sulla mortalità, ma si sono presto resi conto che le statistiche non dovevano essere solo sulla mortalità, ma sulla mortalità da peste.
Così cominciarono a tagliare i foruncoli dai corpi dei morti, asciugarli, macinarli in un mortaio e darli agli altri pazienti come medicina. Poi hanno iniziato a spargere la polvere sugli indumenti, fazzoletti e giarrettiere. Ma in qualche modo la peste continuava a diminuire. A quanto pare, i bubboni essiccati non funzionavano bene.
I medici andarono in città e di notte spargevano la polvere bubbonica sulle maniglie delle porte, selezionando quelle case dove potevano poi trarre profitto. Come scrisse un testimone oculare di questi eventi, “questo rimase nascosto per qualche tempo, ma il diavolo è più preoccupato di aumentare il numero dei peccati che di nasconderli.”
In breve, uno dei medici divenne così impudente e pigro che decise di non vagare per la città di notte, ma semplicemente gettò un fascio di polvere nella folla durante il giorno. Il fetore saliva al cielo e una delle ragazze, che per un caso fortunato era uscita da poco da quell’ospedale, scoprì cosa fosse quell’odore.
Il medico è stato legato e messo nelle buone mani degli “artigiani” competenti. Hanno cercato di ottenere più informazioni possibili da lui.
Comunque, l’esecuzione è durata diversi giorni. Gli ingegnosi ippocrati venivano legati a dei pali su dei carri e portati in giro per la città. Ad ogni incrocio i carnefici usavano pinze arroventate per strappare loro pezzi di carne. Venivano poi portati sulla pubblica piazza, decapitati e squartati e i pezzi venivano portati in tutti i quartieri di Ginevra. L’unica eccezione fu il figlio del direttore dell’ospedale, che non prese parte al processo ma spifferò che sapeva come fare le pozioni e come preparare la polvere senza paura di contaminazione. È stato semplicemente decapitato “per impedire la diffusione del male”».
Tratto by:
François Bonivard, Cronache di Ginevra, secondo volume, pagine 395 – 402.

Grazie anche a: Una lezione dalla peste del passato di grandeinganno.it
ed a Mihaela Brinzei

Guarda su Wikipedia chi era François Bonivard, nobile ed ecclesiastico.

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dr. Jean Paul Vanoli - Giornalista Investigativo da 40 anni specializzato in Sanità, Medicina naturale e Bioelettronica - Consulente di https://pub.mednat.news/curriculum.htm  - https://pattoverascienza.com - info@mednat.news - Curatore, Tutore, Notaio, Trustee del TRUST estero: VANOLI GIOVANNI PAOLO (VANOLI G.P. - VGP) - Human Rights Defender ONU/A/RES/53/144 1999 - Difensore dei Diritti dei Batteri e Virus, cioè della Vita/Natura in genere