INTESTINO malato = IMMUNITA’ ALTERATA – (ALTERED IMMUNITY = LEAKY GUT SYNDROME)
Tradotto dall’articolo a cura di Zoltan P. Rona MD, MSc – Tratto da: afpafitness.com
La “Leaky Gut Syndrome” (che tradotto letteralmente significa “sindrome da sgocciolamento intestinale”), è un disordine in cui la lesione organica di base risiede nella mucosa della parete intestinale che è più porosa nel normale.
Gli spazi tra le cellule sono diventati talmente ampi da permettere l’entrata di materiale tossico nella circolazione sanguigna mentre, in un intestino sano, tale materiale sarebbe relegato nell’intestino e verrebbe facilmente eliminato con le feci.
In questa condizione anomala la membrana intestinale ha perso la sua impermeabilità e permette al grasso ed ai materiali di rifiuto, che non dovrebbero essere assorbiti, batteri, funghi, parassiti, con le loro tossine, proteine NON digerite ecc., di entrare comunque nella circolazione sanguigna. Ciò accade in quanto l’intestino è piu’ o meno danneggiato, e la mucosa della parete intestinale e’ divenuta permeabile, porosa e quindi incapace di trattenere i prodotti tossici che, entrando nel sangue, vanno ad intossicare tutto l’organismo, cervello compreso.
A causa dello spazio ingrandito fra le cellule della parete della mucosa intestinale, possono essere assorbite delle molecole di proteine più grandi del normale, dette “peptoni”, che sono dei raggruppamenti di aminoacidi prima che vengano definitivamente scissi nei loro componenti dalla flora batterica autoctona.
Queste proteine attivano i sistema immunitario (che le riconosce come sostanze tossiche) e che quindi inizia a preparare anticorpi per combatterle in quanto le riconosce come sostanze estranee.
Il sistema immunitario inizia perciò a dar loro battaglia pensando, giustamente, che debbano essere distrutte ed eliminate.
Gli anticorpi così creati sono diretti contro queste proteine che derivano da alimenti normalmente non offensivi, ma che non sono state demolecolizzati dalla Flora intestinale.
Se, ad esempio, vengono assorbite delle proteine di vitello non completamente digerite ed esse, tramite la circolazione sanguigna, vanno a finire in un’articolazione, il sistema immunitario creerà in tale articolazione degli anticorpi per eliminarle. Siccome il sistema immunitario ricorda le caratteristiche dei nemici incontrati, se la persona dovesse mangiare della carne di vitello la reazione immunitaria sarebbe notevole, e darebbe luogo ad una serie di fenomeni, con la possibilità che si sviluppino anche delle malattie autoimmuni.
Alcuni tessuti umani hanno degli antigeni molto simili a quelli che si trovano su alimenti, batteri, parassiti, candida o funghi.
Gli anticorpi generati dalla “Leaking Gut Syndrome” contro questi antigeni, possono entrare nei vari tessuti organici, innescando una reazione infiammatoria quando viene assunto l’alimento corrispondente o incontrato quel dato microbo. In questa condizione vengono create degli auto-anticorpi che vanno a determinare la cronicità dell’infiammazione.
Se questa infiammazione si localizza in un’articolazione si svilupperà l’artrite reumatoide (artrite autoimmune).
Se si presenta nel cervello, può subentrare l’encefalomielite mialgica o sindrome di affaticamento cronico.
Se colpisce i vasi sanguigni, ne consegue la vascolite (infiammazione dei vasi sanguigni).
Se la battaglia condotta dagli anticorpi avviene sul rivestimento intestinale, il risultato potrà essere la colite o malattia del Crohn. Quando, invece, si presenta nei polmoni, può subentrerà un attacco di asma.
Va notato che questo attacco avviene dopo qualche tempo dall’ingestione dell’alimento che, in precedenza, ha innescato per la prima volta la produzione degli anticorpi.
Da quanto esposto risulta facile comprendere come, in pratica, tutto i tessuti organici possono essere sede di allergie alimentari dovute alle cattive condizioni dell’intestino. I sintomi, ed in particolare quelli relativi alla sindrome di affaticamento cronico, possono essere multipli ed altamente debilitanti.
Mediante uno speciale test delle urine, si può verificare la condizione di impermeabilità intestinale.
Tale condizione si può anche controllare con un esame della mucosa intestinale, utilizzando un microscopio a campo oscuro, atto a visualizzare il contenuto cellulare del sangue.
Questa sindrome deve essere seriamente considerata perché è anche da correlarsi con l’origine delle malattie autoimmuni, pertanto, in quasi tutti i casi, esse potranno guarire solo con la guarigione della mucosa della parete che riveste tutto il tratto gastrointestinale. Qualunque altro trattamento non può risolvere il problema e serve soltanto a sopprimerne i sintomi, senza eliminare la causa della perdita di impermeabilità della mucosa intestinale.
Una malattia autoimmune viene così definita perché il sistema immunitario crea degli anticorpi che vanno a colpire gli stessi tessuti del corpo cui appartiene.
Finalmente anche negli USA, la medicina ufficiale riconosce ogni giorno di più l’importanza del tratto gastrointestinale nello sviluppo delle malattie allergiche o autoimmuni.
La conoscenza del fenomeno, a causa del quale l’intestino ha perso la sua originaria impermeabilità, è di grande aiuto non solo per comprendere come si sviluppano le allergie e le malattie autoimmuni, ma anche nella formulazione di terapie sicuri ed efficaci, capaci di ritornare al corpo l’equilibrio perduto.
La “Leaky Gut Syndrome” danneggia anche gli anticorpi
L’infiammazione che causa la “Leaky Gut Syndrome”, danneggia anche il rivestimento protettivo degli anticorpi della famiglia IgA, normalmente presenti in un intestino sano. Siccome gli IgA aiutano l’organismo ad evitare le infezioni, una cattiva condizione intestinale lo renderà anche meno resistente ai virus, ai batteri, ai parassiti e all’infezione da Candida. A causa di tale condizione anomala questi agenti patogeni possono entrare nella circolazione sanguigna ed andare a localizzarsi in quasi tutti i tessuti dell’organismo. Se si localizzano nelle gengive subentra un problema peridentale. Se, invece, vanno a colonizzare nella mascella, potrebbe essere necessario estrarre un dente o fare una pulizia canalare al fine di eliminare l’infezione risultante.
Quando il fegato non riesce a disintossicare il sangue…
Come abbiamo visto questa problematica può, oltre a creare delle allergie alimentare, consentire a batteri, funghi e parassiti, di invadere la circolazione sanguigna, cosa impossibile quando l’intestino è in buone condizioni di salute. Se la quantità di questi microbi, e le loro tossine, supera un certo livello le stesse capacità disintossicanti del fegato vengono sopraffatte. Ciò provoca una sintomatologia piuttosto varia che comprende: confusione mentale, perdita di memoria, cervello annebbiato, gonfiore del volto quando il soggetto viene esposto ad un profumo o al fumo di sigaretta. Va sottolineato che, in tali situazioni, egli non aveva alcuna reazione prima che si sviluppasse in lui la “Leaky Gut Syndrome”.
La carenza di sali minerali
Questa disfunzione genera anche un lungo elenco di carenze relative ai minerali, perché le varie proteine, presenti nel tratto gastrointestinale per trasportare (mediante il sangue), i vari minerali prelevati nell’intestino in tutto l’organismo, sono danneggiate dalla condizione di infiammazione.
Per esempio, la mancanza del magnesio (basso livello di magnesio nei globuli rossi), è una condizione abbastanza comune in patologie come la fibromialgia, anche se il soggetto ne assume più del necessario, seguendo una dieta opportuna e assumendo eventuali supplementi alimentari.
Se, ad esempio, la proteina portante del magnesio è danneggiata, subentrerà una carenza di questo minerale dovuta al suo cattivo assorbimento. Ciò, a sua volta, potrà causare dolori e spasmi muscolari. Similmente, la mancanza di zinco, dovuta al cattivo assorbimento, può provocare la perdita di capelli o le calvizie come accade nei casi di alopecia.
Nello stesso modo si può creare una carenza di rame che può causare alti livelli di colesterolo nel sangue oppure generare un’osteoartrite. Quando è presente una cattivo assorbimento del calcio, del boro, del silicone e del manganese, si possono più facilmente vari problemi alla struttura delle ossa.
Il cattivo assorbimento dei micronutrienti
La “Leaky Gut Syndrome” può anche causare un cattivo assorbimento di molti importanti micro-nutrienti.
Il processo infiammatorio in atto causa infatti un rigonfiamento (edema) tissutale che, associato alla presenza di molti prodotti chimici nocivi, può rendere difficoltoso l’assorbimento delle vitamine e degli amminoacidi essenziali.
Un intestino incapace di trattenere ciò che può essere dannoso non è neppure in grado di assorbire correttamente le sostanze nutrienti. Tutto ciò crea i presupposti per rigonfiamenti, gas e spasmi associati ad un lungo elenco di carenze minerali e vitaminiche. Questa condizione può portare ad una sintomatologia assai varia, che comprende l’affaticamento, il mal di testa, la perdita di memoria, irritabilità e/o mancanza di concentrazione.
Gli antibiotici a largo spettro, specialmente quando assunti per lunghi periodi di tempo, eliminano dall’intestino i batteri amici che assicurano la protezione contro i funghi e le infezioni da parassiti, aiutano il corpo a digerire gli alimenti complessi e sintetizzano le vitamine come la B12 e la Biotina. A causa dell’eliminazione di questa flora batterica amica il corpo non riesce più difendersi contro i parassiti o i funghi la cui crescita è normalmente tenuta sotto controllo. Ciò causa l’insorgere di reazione infiammatoria che conduce ad un’ulteriore perdita di impermeabilità della mucosa intestinale.
Questa condizione causa l’insorgere di allergie alimentari che, a loro volta, conducono allo sviluppo di patologia come l’artrite, l’eczema, l’emicrania, l’asma o altre forme di disfunzioni immunitarie (NdR: ed organiche, esempio)
Altri sintomi comuni di questo squilibrio intestinale sono il gonfiore dopo i pasti e la stitichezza alternata con diarrea. Questo tipo di sintomatologia viene solitamente identificato come IBS (“irritable bowel syndrome”, ovvero “sindrome da intestino irritabile“) o malattia spastica viscerale, ed è trattata in modo sintomatico dai medici generici e dai gastroenterologi con farmaci antispasmodici, tranquillizzanti o vari tipi di fibre solubili (plantago psyllium) o insolubili (crusca).
Cause della perdita di impermeabilità intestinale
Tra le sostanze che deteriorano la membrana intestinale troviamo in prima posizione l’alcool la caffeina ed i medicinali anti-infiammatori non steroidei (ASA, Ibuprofen, Indomethacin), vengono subito dopo i parassiti intestinali, non stupitevi!, molte persone ne soffrono ed il medico non li riscontra perché gli esami delle feci non vengono fatti subito dopo l’evacuazione.
Altre condizioni possono essere:
– Antibiotici, perché conducono alla crescita eccessiva della flora intestinale anomala (batteri, parassiti, Candida e funghi).
(NdR: i Vaccini inoculati nella micro circolazione sanguigna, che alterano l’eubiosi, il pH digestivo, il sistema enzimatico e le funzioni principali dell’intestino e quindi creano una disbiosi con mutazioni batteriche dei batteri autoctoni, dato il loro poliformismo, che possono trasformarsi anche in micobatteri, i quali emettono sostanze anche neurotossiche).
– Alimenti e bevande contaminati da parassiti, tra cui: Giardia lamblia, Cryptosporidium parvum, Blastocystis hominis ed altri; Gli alimenti e le bevande contaminati dai batteri quali l’helicobacter pylori, klebsiella, Edwardsiella-Citrobacter e pseduomonas.
– I prodotti chimici presenti negli alimenti fermentati o industriali (coloranti, preservanti, grassi idrogenati).
– Carenza enzimatica (esempi: malattia celiaca e mancanza della lattasi che causa intolleranza al lattosio, dovuti soprattuto ai Vaccini).
– Uso di corticosteroidi (per esempio Prednisone).
– Cibi contenenti carboidrati raffinati (merendine, torte, biscotti, torta, bibite analcoliche, pane bianco, ecc.).
– Uso di ormoni (pillola anticoncezionale, ecc.).
– Funghi mold (mold fungi), che possono trovarsi nei cereali, nella frutta e nei carboidrati raffinati.
Come guarire la “Leaky Gut Syndrome”
I trattamenti con i corticosteroidi, gli antibiotici ed i farmaci immuno-soppressori possono essere dei temporanei salva-vita nei casi di dolore insopportabile, emorragie o infiammazioni acute come accade nel lupus o nella colite.
Comunque, anche se usato per lungo tempo, nessuno di questi trattamenti può essere ritenuto valido per guarire la IBS o sindrome dei visceri irritabili. Per guarire questa malattia, e la conseguente perdita di impermeabilità intestinale, è necessario rivedere completamente la dieta e rimpiazzarla con una che sia massimamente ipoallergica.
Dovranno essere eliminati per un lungo periodo di tempo (parecchi anni nei casi più severi): lo zucchero, i prodotti con la farina bianca, tutti i cereali contenenti glutine (particolarmente frumento, orzo, avena e segale), il latte e i latticini, gli alimenti ad alta percentuale di grassi, i prodotti contenenti caffeina, l’alcool e gli alimenti che i test opportuno hanno definito come portatori di allergia per quel dato soggetto.
Il trattamento può anche includere l’uso di antibiotici naturali (echinacea, argento colloidale con attenzione, aglio); antiparassitari (chiodi di garofano, assenzio, noce nera) ed erbe per combattere la proliferazione dei funghi intestinali (taheebo, acido caprilico, estratto del seme del pompelmo), il tutto scelto in funzione al tipo di infezione che è stato riscontrato facendo i test opportuni.
vedi anche: capsule di batteri dalle feci
Non sono consigliabili le medicine sintetiche
È raro che i soggetti colpiti richiedano medicine di sintesi e le stesse non dovrebbero essere consigliate. Tali farmaci sono solitamente costosi, hanno effetti secondari sgradevoli ed il più delle volte sono indicate solo nei casi in cui vi è il pericolo di perdere la vita.
I malati possono trovare aiuto in una masticazione più completa, nell’uso del monopiatto (imparando le regole per la combinazione degli alimenti in uno stesso pasto), nel fare pasti piccoli e frequenti piuttosto che i tre abbondanti pasti principali ed anche dedicando più tempo al periodo speso nell’assumere i cibi.
La funzione gastrointestinale può essere migliorata con un digiuno a base di succhi di frutta fresca oppure con una dieta ipoallergica, entrambi accompagnati dall’assunzione di fermenti lattici così come da FOS (Frutto-Oligo Saccaridi) derivati dal topinambur, dalla cicoria, dalla pianta della dalia o dalla radice del burdock.
L’Approccio olistico
Noi pensiamo che la prima azione da farsi sia quella di pulire l’intestino in modo radicale, a tal proposito si potrebbero fare una serie (4-5) sedute di Idrocolonterapia.
In seguito è necessario rivedere l’alimentazione, seguire a tal proposito le Direttive alimentari.
dr. Jean Paul Vanoli, esperto per la Vera scienza, conoscenza, filosofo della vita eterna, esperto in Medicine Naturali, Scienza della Nutrizione, Bioelettronica e Naturopatia.
– Consulente di: https://mednat.news – curriculum.htm – info@mednat.news + https://pattoverascienza.com
– Curatore, Tutore, Notaio, Trustee del Trust°/Stato Persona, estero:
VANOLI GIOVANNI PAOLO (VANOLI G.P. – VGP)
– Human Rights Defender ONU/A/RES/53/144 1999
– Difensore dei Diritti dei batteri e virus/esosomi, cioè della Vita/Natura in genere