L’Etere esiste ed è In-formato !
Le ricerche e le dimostrazioni dello scienziato Russo dr. N. A. Kozirev, comprovano l’esistenza dell’Etere
NUOVA definizione e precisazione di “Etere”
Le CONQUISTE del DOTT. N.A. KOZYREV – By David Wilcock
La sensazionale prova scientifica che tutta la materia fisica è formata da un “Etere” di energia invisibile e cosciente risale almeno agli anni ’50. Il rinomato astrofisico russo prof. Nikolaj A. Kozyrev (1908-1983) ha dimostrato senza ombra di dubbio che una simile sorgente di energia deve esistere; e il risultato di ciò fu che egli divenne una delle figure più controverse nella storia della comunità scientifica russa.
Le imponenti conseguenze delle sue ricerche, e di tutti coloro che lo seguirono, furono completamente nascoste dall’ex Unione Sovietica; ma con la caduta della Cortina di Ferro e l’avvento di Internet finalmente abbiamo la possibilità di accedere ai “segreti più nascosti della Russia”. Il seme delle scoperte di Kozyrev ha prodotto come frutto due generazioni di rimarchevoli ricerche da parte migliaia di studiosi specialisti in materia, cosa che ha cambiato profondamente la nostra concezione dell’Universo.
Il fatto di attribuire a Kozyrev una menzione di rilievo all’inizio del nostro libro vuole essere un modo per far capire permanentemente ai nostri colleghi e lettori l’importanza e l’impatto storico di questo studioso.
Figura 1.1. Il dott. Nikolaj A. Kozyrev
1.1 – L’ETERE
Il termine “aether” in greco significa “splendore”, e la realtà fondamentale di una tale invisibile, FLUIDA sorgente di energia universale (Plasma=Tessuto=Rete) che pervade tutto l’Infinito e quindi anche l’Universo nel quale siamo e/o nei possibili UniVersi dell’Infinito, è da sempre anche una delle caratteristiche delle scuole segrete misteriche di tutto il mondo.
L’anagramma di Eter e’ Rete = tessuto !
In Oriente, esso è conosciuto come “chi” o “ki”, e viene data una speciale importanza alle sue interazioni con il corpo umano, come nella scienza dell’agopuntura, così come le scritture dei Veda dell’antica India; queste opere chiamano l’Etere in molti modi fra cui “prana” o “Akasha”, anche le opere dei filosofi greci Pitagora e Platone ne parlano molto.
Maestri e adepti che ereditarono una tale conoscenza, tradizione segreta, hanno imparato a manipolare quest’energia, creando risultati miracolosi, quali levitazione, teletrasporto, manifestazioni, guarigioni istantanee, telepatia e simili.
L’esistenza dell’etere è stata manifestamente accettata senza riserve nei circoli scientifici a partire dai primi anni del XX secolo, dopo che l’esperimento Michelson-Morley del 1887 era stato “cooptato” per provare che una simile forma di energia nascosta non esisteva.
vedi anche: il Vuoto + VuotoQuantoMeccanico
Le scoperte più recenti sulla “massa oscura” parlano di: http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna//010107g.htm, ’”energia oscura”, “particelle virtuali”, “vacuum flux”, ”energia del punto-zero”, per citarne solo alcune, e che hanno portato gli scienziati occidentali riluttanti a dover riconoscere che invece, doveva esistere un medium energetico nascosto nell’UniVerso.
Finché si adopera un termine rassicurante come “quantum medium” anziché la parola proibita “etere”, è possibile parlare sulla stampa ufficiale sovvenzionata dall’industria, senza timore di cadere nel cosiddetto “ridicolo” da parte di questi “scienziati” ignoranti sulla vera composizione dell’UniVerso.
L’establishment di base universitario e non, che si autodescrive come “scientifico” , e’ quasi sempre sovvenzionato dall’industria, che li indirizza-sponsorizza sul tipo di ricerca da fare…., è assai duramente polarizzato contro chiunque si avvicini ad una teoria “eterica”: loro “sanno” che una simile teoria (la loro) è palesemente falsa, e si batteranno vigorosamente per contrastare ogni passaggio verso la verita’ sull’Etere.
L’Etere è solo formato da Plasma elettrificato e l’UniVerso è solo Elettrico e si relazione solo con le leggi dell’elettromagnetismo e non con la falsa e stupida leggere di gravita/gravitazione.
UNIVERSO al Plasma
Piuttosto che supporre che i media interplanetari e interstellari siano composti da spazio vuoto “empty” o “vacuum”, le reti di fisici a livello internazionale hanno accumulato prove abbondanti per decenni che un oceano di plasma densamente saturo e radiazione cosmica è il vero mezzo su cui i nostri pianeti e il sole si muovono e il nostro sole si muove attraverso il centro galattico della Via Lattea ogni 230 milioni di anni.
Cosa ha incontrato Voyager 2 ?
Mentre Voyager 2 usciva dall’eliosfera (il confine sferico modellato dal campo elettromagnetico del sole) e si spostava nel mezzo interstellare il 5 novembre 2019, i cinque sensori funzionavano ancora sull’imbarcazione lanciata nel 1977 insieme a Voyager-1, misurando l’intensità del campo magnetico, il flusso di radiazioni cosmiche e la densità del plasma hanno prodotto risultati sorprendenti. Dato che l’intensità del campo magnetico proveniente dal sole non veniva più avvertita, si incontrò un oceano di radiazioni cosmiche e plasma estremamente densi. I risultati di Voyager-2 confermano quelle stesse misurazioni che si sono verificate sul Voyager-1 in movimento più veloce quando ha attraversato l’Eliosfera nel 2012 dimostrando che questo non era un “fenomeno localizzato”.
Alcuni dei pionieri più importanti nel modello dell’universo al plasma del tempo spaziale solare e galattico includono i fisici di spicco Kristian Birkland, Winston Bostwick, Anthony Peratt e Hannes Alfvén. Dopo aver vinto il Premio Nobel del 1970 per la sua scoperta della magnetoidrodinamica, lo scienziato svedese Hannes Alfvén scrisse:
“Per comprendere i fenomeni in una determinata regione del plasma, è necessario mappare non solo il campo magnetico ma anche il campo elettrico e le correnti elettriche. Lo spazio è pieno di una rete di correnti che trasferiscono energia e quantità di moto su distanze grandi o molto grandi. Le correnti spesso pizzico di correnti filamentose o di superficie . È probabile che questi ultimi diano spazio, come anche lo spazio interstellare e intergalattico, una struttura cellulare ”
La visione galattica di Anthony Peratt
Una delle figure di spicco della scuola dell’universo del plasma è Anthony Peratt (un importante fisico del Max Planck Institute for Physics and Astrophysicse stretto collaboratore con Hannes Alfvén), che ha generato un incredibile modello di strutture a galassia a spirale che si formano all’interno di un plasma carico che ha condotto presso il Los Alamos National Laboratory. È stato a lungo osservato che i plasmi hanno la tendenza a creare minuscole sovrastrutture stazionarie come vortici e sfere (chiamate “solitoni” per la loro somiglianza con il sole). Queste strutture osservate si formano in plasmi per ragioni che non sono state ancora completamente accertate e durano per intervalli di tempo molto brevi. Nonostante la loro misteriosa breve durata, esistono e non possono essere spiegati sotto alcuna analisi matematica che presenta concetti newtoniani di spazio vuoto e “masse” o “forze” evidenti.
Ciò che è anche straordinario è che questo modello non si basa su alcun ricorso all’imposizione di entità immaginarie come i buchi neri o la materia oscura per giustificare la struttura della galassia come i fisici matematici tradizionali sono stati costretti a fare!
Peratt è stato molto chiaro che la difficoltà popolare di accettare questo percorso di principio in fisica è collegata agli effetti velenosi delle ipotesi newtoniane di spazio vuoto e materia sulle menti di molti dei principali scienziati di oggi e ha riaffermato altrettanto recentemente quando ha detto:
“Lo spazio, essendo il più voluminoso del cosmo, quando trattato come puro vuoto, dà un falso senso che la maggior parte dell’universo è in uno stato noto, le uniche incognite sono le masse simili a punti che occupano l’universo di Newton. La scoperta della complessità delle magnetosfere planetarie del plasma ha dimostrato che lo spazio è plasma con una complessità elettrodinamica che supera quella dei primi tre stati della materia. “
Come sopra così sotto
L’identificazione da parte di Peratt delle assunzioni newtoniane come la stampella mentale principale che trattiene i ricercatori nei campi della cosmologia e della fisica atomica è incredibilmente importante.
Qualche parola sarebbe appropriata qui per chiarire come e perché questi presupposti newtoniani si insinuarono nella scienza moderna quando quei brillanti fisici come Max Planck ed Einstein che rivoluzionarono entrambi i domini più di un secolo fa non solo non furono ostacolati dalle ipotesi di Newton, ma in realtà la frantumarono brillantemente.
Durante tutta la loro vita, entrambi gli uomini dichiararono di non applicare il metodo di Newton nel loro lavoro creativo, ma piuttosto quello di Johannes Keplero, il cui lavoro su New Astronomy (1609), On the Six Sided Snowflake (1609) e Harmonice Mundi (1619) non solo crearono la base per una moderna astrofisica che stabilisce le tre leggi di Keplero (in seguito plagiate dal cabalista autistico Isaac Newton della Banca d’Inghilterra), ma pose quella nuova fisica sulle basi dell’armonia musicale.
Continua con molti più particolari, QUI:
https://sadefenza.blogspot.com/2020/02/luniverso-del-plasma-rovescia-la-gabbia.html
vedi: Vuoto quantomeccanico
La vera origine di tutte le forze che regolano il nostro universo, nasce dall’ETERE !
La scienza ufficiale afferma che non esiste, inventandosi una lunga serie di cose per nascondere questa nostra risorsa primordiale. Sentiamo ancora molto parlare di questo elemento da diverse fonti scientifiche o pseudo tali.. ecco alcuni esempi di esperimenti e scoperte che hanno alla loro base il concetto fondamentale dell’etere. Buon viaggio nell’Etere…
FUNZIONI dell’Etere=Rete=Tessuto Cosmico
1) Conduzione dell’Etere
L’etere si può propagare ovunque, potendo penetrare qualsiasi materia.
L’etere ha però delle preferenze: ama di più i buoni conduttori, o meglio il materiale che lui attraversa più volentieri è chiamato buon conduttore elettrico.
L’etere preferisce star lontano dal magnetismo; il ferro soprattutto se magnetizzato non risulta per lui un buon conduttore. L’acciaio inox 18/10 è invece gradito in quanto ha perso le proprietà magnetiche.
In particolari circostanze l’etere può muoversi liberamente, non rispettando la geometria euclidea.
2) Aspetto bipolare dell’etere
La materia eterica può suddividersi in una prima classificazione, come composta da due tipi differenti di particelle. Chiameremo le due particelle eteriche “orgone YANG” e “orgone YIN” (vedi capitoli seguenti)
7) Effetto arcobaleno
L’etere è formato da particelle aventi una vasta gamma di frequenze vibratorie.
Le vibrazioni più basse appartengono ad un etere con comportamenti più vicini alla fisica classica. L’etere formato da particelle con vibrazioni più elevate, presenta un aspetto più marcatamente ondulatorio, ma soprattutto risente maggiormente “dell’imprinting psichico.”
8) Effetto imprinting omeopatico
L’etere libero può ricevere istruzioni, comandi, qualità. Se l’etere attraversa un oggetto materiale, tende ad acquistarne le qualità !
Come accade quando della luce bianca diviene azzurra se attraversa un vetro azzurro, così è per l’etere.
Ricorda molto una cellula staminale che riceve un imprinting ed è sollecitata a realizzare qualcosa di ben preciso.
L’imprinting è in relazione con la frequenza di vibrazione.
L’imprinting può venire da una forma, da un colore, da un suono, da un campo elettrico… ma soprattutto dall’intenzione, stati d’animo, emozioni di un essere vivente.
Uno dei primi esempi della prova dell’esistenza dell’Etere proviene dal dott. Hal Puthoff, un rispettabile scienziato della Cambridge University. Puthoff menziona di frequente gli esperimenti compiuti all’inizio del XX secolo, prima dell’avvento della teoria meccanica dei quanti, che cercavano di definire se ci fosse una forma di energia nello spazio “Vuoto“.
Per verificare quest’idea in laboratorio, era necessario creare uno spazio completamente privo di aria (il vacuum), schermato e protetto da tutti i tipi di radiazione elettromagnetica, usando ciò che è noto con il nome di gabbia di Faraday.
Questo vacuum veniva portato alla temperatura di meno 273 gradi (lo zero assoluto), alla quale tutta la materia dovrebbe smettere di vibrare e di produrre calore.
Questi esperimenti provarono che, anziché assenza di energia nel vacuum, si verificava un tremendo aumento di essa, per giunta da una fonte non-elettromagnetica !
Il dott. Puthoff ha spesso definito questo processo come “un calderone in ebollizione” di energia alla più elevata magnitudine.
Dato che questa energia potrebbe essere trovata allo zero assoluto, tale forza è stata chiamata “energia del punto zero” o ZPE (zero point energy), mentre gli scienziati russi di solito la definiscono “il vacuum fisico”, o PV (phisical vacuum).
Recentemente, gli affermati fisici John Wheeler e Richard Feynman hanno calcolato che: La quantità di zero point energy nel volume spaziale di un singolo bulbo luminoso è potente abbastanza da portare tutti gli oceani del mondo al punto di ebollizione !
Chiaramente, non abbiamo a che fare con una forza tenue e invisibile, ma con una fonte di potenza incredibilmente elevata, che potrebbe avere capacità necessaria per sostenere l’esistenza di tutta la materia fisica.
Nella nuova visuale scientifica che emerge dalla teoria dell’etere, tutti e quattro i campi di forza, il campo gravitazionale, il nucleare forte e quello debole, il campo elettromagnetico, sono in sostanza differenti manifestazioni dell’Etere/ZPE.
Per avere un’idea di quanta energia “libera” esista intorno a noi, il prof. M.T. Daniels calcola che la densità di energia gravitazionale vicino la superficie della terra corrisponde a 5,74 x 10^10 (t/m^3). [Non bisogna dimenticare che la gravità potrebbe essere semplicemente un’altra forma di etere secondo questo nuovo modello].
I calcoli del prof. Daniels rivelano che il prelevamento di 100 kilowatt di questa potenza di “energia libera” dal campo gravitazionale intacca un estremamente piccolo 0,001% dell’energia naturale che è stata prodotta in quell’area. (New Energy News, Giugno 1994, pag. 4)
1.2 – ANALOGIE PER COMPRENDERE LE SCOPERTE DI KOZYREV
Nei capitoli 3 e 4, analizzeremo i miti della fisica quantica mostrando che il consueto modello dell’atomo a “particella” è seriamente errato. Come suggerisce la teoria della relatività di Einstein, tutta la materia fisica, in ultima analisi, è composta da pura energia, e non vi sono “particelle pesanti” da rinvenire nel regno quantico. Sempre più spesso la comunità scientifica viene forzata ad accettare il fatto che gli atomi e le molecole siano come la fiamma di una candela, in cui l’energia che essa rilascia (come il calore e la luce della fiamma) deve essere bilanciata dall’energia che assorbe (come la cera della candela e l’ossigeno dell’aria).
Quest’”analogia della candela” è un tratto distintivo del modello del dott. Hal Puthoff, con cui egli cerca di spiegare per quale motivo l’elettrone ipotetico non irradia intorno tutta la sua energia e precipita dentro il nucleo. Questo apparente “moto perpetuo” entro l’atomo viene spiegato semplicemente dai più come “la magia della meccanica quantistica”.
Per essere realmente in grado di grattare la scorza del lavoro e delle relative scoperte di Kozyrev, sono richieste certe nuove analogie per la materia fisica. L’opera di Kozyrev richiede rigorosamente che noi siamo in grado di visualizzare tutti gli oggetti fisici della materia dell’Universo come se essi fossero spugne immerse nell’acqua. In tutte queste analogie, dovremmo considerare le spugne come se fossero rimaste immerse nel liquido per tutto il tempo sufficiente affinché arrivassero ad essere sature. Tenendo presente questo, ci sono adesso due cose che possiamo fare con le spugne imbevute: possiamo decrementare il volume dell’acqua che esse contengono oppure incrementarlo, per mezzo di alcune procedure meccaniche molto semplici.
- 1. decrementare: se una spugna imbevuta viene strizzata, raffreddata o ruotata, parte dell’acqua che essa contiene verrà rilasciata nelle vicinanze, diminuendo la sua massa. lasciando riposare la spugna subito dopo, la pressione dei milioni di piccoli pori viene alleggerita, portandola a poter nuovamente assorbire altra acqua e ad espandersi nuovamente entro la sua normale massa a riposo.
- 2. incrementare: possiamo anche pompare più acqua nella spugna in posizione di riposo, scaldandola (facendola vibrare), portando così i pori ad espandersi più della loro normale capacità ricettiva. In questo caso, dopo aver rilevato la pressione aggiunta, la spugna rilascerà naturalmente l’acqua in eccesso e si ritrarrà di nuovo alla sua massa a riposo.
Anche se potrebbe apparire impossibile alla maggior parte delle persone, Kozyrev ha dimostrato che scuotendo, facendo girare, riscaldando, raffreddando, facendo vibrare o rompendo oggetti fisici, il loro peso può essere incrementato o decrementato di piccole ma significative unità. E questo è solo uno degli aspetti del suo eccezionale lavoro.
1.3 – IL BACKGROUND DEL PROF. KOZYREV
Dato che il mondo occidentale conosce molto poco su Kozyrev, saranno utili alcune note biografiche e informazioni di ricerca, le quali mostreranno anche come egli sia ben lungi dall’essere una sorta di scienziato-mitomane: si tratta anzi di uno dei più eminenti pensatori russi del XX secolo. La prima pubblicazione scientifica di Kozyrev ebbe luogo quando aveva diciassette anni; gli altri scienziati si meravigliarono della profondità e della chiarezza della sua logica. La sua attenzione principale fu rivolta all’astrofisica, in particolare studiò l’atmosfera del Sole e delle altre stelle, il fenomeno delle eclissi solari e l’equilibrio della radiazione.
A venti anni si laureò in Fisica e Matematica all’università di Leningrado, e a ventotto anni era già conosciuto come importante astronomo, e relatore a diversi convegni.
L’intensa vita di Kozyrev attraversò una fase sfortunata e difficile nel 1936, quando fu arrestato a causa della leggi repressive di Josef Stalin; subito dopo, nel 1937, iniziò un tormentoso periodo di 11 anni durante i quali conobbe tutti gli orrori di un campo di concentramento. Anche senza equipaggiamento scientifico, durante questo periodo gli fu data la più brutale delle iniziazioni nel campo della conoscenza nascosta. Per una mente illuminata, una serie di terribili difficoltà può anche bruciare qualsiasi desiderio di gratificazione dal mondo materiale, rimuovendo la resistenza verso la più alta consapevolezza, cosicché viene prodotto uno stato di illuminazione nel quale la verità universale viene immediatamente riconosciuta e assimilata. In questo stato, egli meditò profondamente sui misteri dell’Universo, prestando attenzione a tutte le strutture esistenti nella vita, in cui così tanti differenti organismi manifestano segni di asimmetria e/o sviluppo a spirale.
Kozyrev sapeva che, a metà dell’Ottocento, Louis Pasteur aveva scoperto che il blocco di vita in formazione noto come “protoplasma” era intrinsecamente non simmetrico, e che le colonie di microbi crescevano in una struttura a spirale. Queste proporzioni in espansione soggiacevano anche alla struttura di piante, insetti, animali e uomini, così come avevano scritto molti fra gli appartenenti all’antica tradizione di Misteri Atlantidei a proposito della “geometria sacra”, come la forma a spirale nota come Fibonacci, Sezione Aurea, o spirale “phi”.
Figura 1.2 – La spirale “phi” nel guscio del nautilo (L) e con triangoli geometricamente inscritti (R)
Dalle sue osservazioni illuminate nel campo di prigionia, Kozyrev ritenne che tutte le forme di vita dovevano essere composte da una forma di energia invisibile a spirale, in aggiunta alle loro normali proprietà di ottenere energia per mezzo di cibo, liquidi, respirazione e fotosintesi. Vedremo più avanti in quest’opera come i dati in questione siano del tutto esaurienti.
Kozyrev teorizzò che cose come la crescita della spirale del guscio e quale lato del corpo umano conterrà il cuore sono determinati dalla direzione di questo flusso. Da qualche parte nello spaziotempo dovrebbe esistere un’area in cui il flusso di energia produca spirali in direzione opposta, cosicché Kozyrev si aspettava che lì i gusci crescessero in direzione opposta, e che il cuore si trovasse dalla parte opposta della cavità corporea.
Questo concetto di energia a spirale potrebbe sembrare non realistico in biologia, ma le scuole misteriche lo conoscono da molto tempo. La prossima immagine ci mostra come la ratio del “phi” emerga naturalmente nella struttura del braccio umano, e questo non è che uno degli esempi in cui si ripete in tutto il corpo umano, così come nelle piante, animali e insetti. Quei pochi che riconoscono ciò alle fine riterranno, del tutto tipicamente, che tali relazioni emergono semplicemente perché “phi” rappresenta il modello naturale più efficiente in cui la crescita possa manifestarsi. Kozyrev suggerì che la vita non avrebbe avuto altri modi di manifestarsi, poiché essa crea continuamente la sua energia a spirale per sostenersi, e perciò ogni momento del processo deve seguire le proporzioni. In questo senso possiamo ritenere che il sistema scheletrico funga da antenna per quest’energia.
Figura 1.3. Le proporzioni “Phi” nell’avambraccio umano
Quando Kozyrev venne finalmente riabilitato e liberato dal campo di prigionia, nel 1948, fece ritorno alle sue ricerche, e fece delle predizioni sulla Luna, Venere e Marte, che furono in seguito convalidate dai ricercatori spaziali sovietici più di dieci anni dopo.
Con questo si guadagnò la considerazione generale dei sovietici, che lo considerarono un pioniere della corsa allo spazio.
Quindi, nel 1958 il prof. Kozyrev attirò su di sé una controversia a livello mondiale, dichiarando che la Luna presentava attività vulcanica in prossimità del cratere Alphonsus. Se questa scoperta si fosse dimostrata vera – cosa che la maggior parte di astronomi e scienziati si rifiutò fermamente di credere – avrebbe significato che la luna possedeva immense risorse naturali e sorgenti di forza, tali da rendersi utili come propellenti per lanciare l’umanità verso le stelle.
Il Premio Nobel statunitense prof. Harold Urey fu tra i pochi che credettero all’ipotesi di Kozyrev sull’attività vulcanica lunare, tanto da spingere la NASA a svolgere ricerche in merito. Il risultato fu che la NASA lanciò l’immenso progetto “Moon Blink” (battito lunare), che in seguito fu in grado di confermare le asserzioni di Kozyrev, avendo scoperto significative emissioni di gas sul suolo lunare.
In ogni caso, non tutte le ricerche di Kozyrev furono così prontamente riprese dal mondo tradizionale della NASA.
Nell’inverno del 1951-52, solo tre anni dopo essere scampato alla tremenda iniziazione del campo di prigionia, il prof. Kozyrev iniziò le sue incursioni nel mondo della fisica esoterica: fu quello il primo di trentatre anni intensi durante i quali si dedicò ad ogni sorta di esperimenti, dai risvolti intriganti e controversi.
Il suo naturale desiderio di perseguire tali ricerche era destinato a servire da convalida per le verità spirituali di cui egli aveva già fatto esperienza attraverso il processo mistico di preparazione, illuminazione e iniziazione (come riferito nel classico di Rudolf Steiner Knowledge of Higher Worlds and Its Attainment)[1][1], sotto il pungolo più vivo delle circostanze.
Dopo aver iniziato a pubblicare i risultati di queste scoperte, molti scienziati russi e una piccola parte di quelli occidentali, basandosi sui suoi passati successi, erano disposti ad ascoltarlo.
Come detto, i modelli di energia a spirale si svelarono agli occhi dell’illuminato prof. Kozyrev mentre si trovava nel campo di concentramento.
La sua “conoscenza diretta” lo informò che questa energia a spirale era, in effetti, la vera natura e manifestazione del “tempo”. Naturalmente, egli trovò che la nozione di “tempo” che possediamo doveva essere qualcosa di più che un semplice calcolo di durata. Kozyrev ci spinge a tentare di trovare una causa per il tempo, qualcosa di tangibile ed identificabile nell’Universo che noi possiamo associare al tempo. Dopo averci pensato per un po’, possiamo concludere che il tempo non è nient’altro che un movimento a spirale. Sappiamo che stiamo tracciando un complesso modello di spirale attraverso lo spazio grazie ai modelli orbitali della Terra e del Sistema Solare. E adesso, lo studio della “temporologia”, o scienza del tempo, è sotto continua, attiva investigazione dall’Università di Stato di Mosca e dalla Fondazione Umanitaria Russa, ispirata dal lavoro pionieristico del prof. Kozyrev. Sul loro sito web, essi affermano che: Secondo noi, la “natura” del tempo è il meccanismo che causa cambi apparenti e nuovi accadimenti nel mondo. Comprendere la natura del tempo significa concentrare l’attenzione su un processo, un fenomeno, una “carriera” nel mondo materiale le cui proprietà potrebbero essere identificate o corrispondere a quelle del tempo.
Tutto ciò potrebbe a prima vista apparire strano: un albero che cade su un vostro terreno potrebbe essere stato causato da forte vento, piuttosto che dal “flusso del tempo”. Piuttosto, bisognerebbe chiedersi che cos’è che ha causato il soffio del vento.In ultima analisi, il maggior responsabile di ciò è il movimento della Terra intorno al proprio asse. Perciò, tutti i cambiamenti sono causati da qualche forma di movimento, e senza movimento non può esistere il tempo.
Diversi studiosi i cui lavori sono pubblicati sull’Istituto Russo di Temporologia, concordano sul fatto che se Kozyrev avesse cambiato la sua terminologia, usando la parola “tempo”, anziché termini scientifici più comuni come “etere” e “vacuum fisico”, allora molte persone sarebbero state in grado di comprendere il suo lavoro prima. A questo punto, non è necessario al lettore approfondire la filosofia dell’energia a spirale come manifestazione del tempo, come sarà più chiaro in seguito.
Uno dei pochi sguardi che Kozyrev ricevette dai media occidentali in merito ai suoi concetti è rappresentato da un capitolo del libro pionieristico di Sheila Ostrander e Lynn Schroeder intitolato Psychic Discoveries Behind the Iron Curtain [1][1][2][1], che ha ottenuto grande successo in tutto il mondo, ed è tuttora in ristampa con il titolo abbreviato Psychic Discoveries. Molte delle precedenti informazioni biografiche su Kozyrev provengono da questa fonte.
Nel capitolo 13, intitolato Tempo: una nuova frontiera per la mente, l’autore spiega che anche negli anni ’60, Kozyrev aveva un aspetto abbronzato e atletico e dava “l’impressione di grande calma e qualità spirituale.” Essi affermano anche: Per reputazione e lavoro, si tratta del più importante scienziato che abbiamo incontrato.
Egli sta cercando di sviscerare una nuova visione del mondo, una nuova cosmogonia. Nella nuova concezione di Kozyrev, gli accadimenti psichici dovrebbero cominciare in un luogo. Il punto di vista ufficiale della scienza è invece che essi non dovrebbero esistere a lungo, come se si trattasse di qualcosa che va al di là del sistema, qualcosa che deve essere negata per proteggere il sistema.
La connessione dei fenomeni psichici alla fisica è ben conosciuta e frequentemente discussa nella letteratura russa, che fra l’altro ultimamente sta divenendo sempre più disponibile; in tutto ciò è evidente la funzione di apripista esercitata da Kozyrev.
Uno dei pochi ricercatori occidentali a rilevare le opere del prof. Kozyrev fu il dott. Albert Wilson dei Douglas Research Laboratories in California, che affermò: Trovo che qualcosa di molto simile a ciò che ha teorizzato il prof. Kozyrev sarà istituzionalizzato nella teoria fisica entro dieci o vent’anni. Le implicazioni di ciò saranno rivoluzionarie. Sarà necessario lavorare per una generazione per integrare i salti in avanti che egli ha prodotto e incorporarli nella conoscenza scientifica.
La previsione di Wilson si è rivelata ottimistica, in effetti solo adesso, all’alba del 21° Secolo siamo in grado di mettere insieme tutti i pezzi.
Per dare consistenza ai nostri termini, useremo le espressioni scientifiche comuni “campi di torsione” oppure “onde di torsione” nel riferirci al flusso spiraliforme di energia-tempo scoperta da Kozyrev [La parola torsione essenzialmente significa “girare” o “scuotere”]. Molti scienziati occidentali che hanno esplorato questo argomenti, in particolare il Ten. Col. Tom Bearden, definiscono tali campi come “onde scalari”, ma noi riteniamo che l’espressione “onde di torsione” è in ultima analisi di più facile approccio, anche perché ci rimanda al modello a spirale.
Il lettore dovrebbe poi tenere presente che in tutti i casi, ciò di cui ci occupiamo è semplicemente un impulso di momentum[3] che viaggia attraverso il medium dell’etere /ZPE/vacuum fisico, e non possiede qualità elettromagnetiche.
Prima che Kozyrev avesse mai iniziato a condurre i suoi esperimenti, già esisteva una buona, solida fondazione teoretica che aveva già dato i suoi risultati. Cominceremo perciò con una discussione preliminare sulla teoria della relatività di Einstein, seguita dalle aggiunte del prof. Eli Cartan, che per primo stabilì l’esistenza di campi torsionali.
1.4 – IL MODELLO GEOMETRICO DELLA GRAVITA’ DI EINSTEIN
Il 29 maggio 1919 Albert Einstein apparentemente provò “che noi viviamo in uno spazio tempo curvato quadridimensionale”, in cui spazio e tempo sono due entità unite insieme come fossero una “fabbrica”. Egli riteneva che un oggetto come la Terra, ruotante nello spazio, “dovrebbe trascinare insieme ad essa spazio e tempo…”; ancora, riteneva che questa “fabbrica di spaziotempo” curvasse interiormente attorno a un corpo planetario. Così, egli affermava: la gravità non è affatto una forza misteriosa che agisce a distanza, bensì [piuttosto si tratta del] risultato di un oggetto che cerca di camminare in linea retta attraverso una spazio che risulta curvato dalla presenza di corpi materiali.
Spazio curvo ? “Un attimo…non si suppone che lo spazio sia “Vuoto” ?”, potreste domandare. Come è possibile curvare qualcosa che è “vuoto” ?
Come possiamo vedere, il problema fondamentale nel visualizzare il modello di gravità di Einstein risiede tutto nel termine “curvo”, poiché si tratta di qualcosa che una superficie piana ed elastica dovrebbe riuscire a fare. Invece, quasi tutti i tentativi di visualizzare i risultati raffigurano i pianeti come se fossero dei pesi che abbassano un immaginario strato piano di gomma esteso per tutto lo spazio come “fabbrica” dello spazio-tempo.
Un oggetto come una cometa o un asteroide, nel muoversi verso la terra, segue semplicemente la geometria dello strato. Il problema con questo modello è che qualunque curvatura dello spazio-tempo avrebbe bisogno di essere portata dentro un oggetto sferico da tutte le direzioni, non solo da un piano liscio.
E ancora, si richiede una forza di gravità, per tirar giù un peso in uno strato piano di gomma. In uno spazio senza peso, la sfera e il piano devono semplicemente fluttuare insieme.
In realtà, il verbo “fluttuare” è più preciso di “curvare”, e in Convergence III ho dimostrato che la gravità è una forma di energia eterica che fluttua costantemente in un oggetto. Le equazioni gravitazionali non specificano in quale direzione una simile energia debba fluttuare, ma solo che la gravità esiste come forza responsabile del fatto che gli oggetti non possono volar via dalla terra.
Tali idee possono essere collegate a John Keely, il dott. Walter Russell e alla più recente e brillante teoria di Walter Wright sulla “push gravity” [gravità di spinta].
Dopo aver stabilito che tutti i campi come la forza gravitazionale e quella elettromagnetica sono semplicemente differenti forme di etere/ZPE in movimento, abbiamo una sorgente attiva per la gravità, e una semplice e chiara ragione per la quale essa dovrebbe esistere. Osserviamo che ogni molecola di un intero corpo planetario deve essere sostenuta da un continuo flusso interno di energia eterica. La stessa energia che interviene nella creazione della Terra crea e fluttua dentro di noi. Allora, noi restiamo impigliati nella corrente gigante del fiume di energia che scorre all’interno della Terra, così come le zanzare restano incastrate in una zanzariera mentre l’aria continua a fluire attraverso la retina. I nostri corpi non possono spostarsi attraverso la materia solida, ma ciò è certamente possibile ad una corrente di energia eterica – e questa è una delle molteplici cose che Keely, Tesla, Kozyrev e altri hanno dimostrato.
Un stella o un pianeta deve continuamente ricavare energia dal suo ambiente per riuscire a mantenersi in vita. Kozyrev ha fatto le stesse osservazioni a proposito del Sole negli anni ’50, concludendo che le stelle agiscono come “macchine che convertono il flusso del tempo in calore e luce”.
Quasi tutti gli scienziati occidentali ritengono che le teorie della relatività di Einstein, la generale e la ristretta, eliminino la necessità di fare riferimento all’etere – e, invece, Einstein sosteneva il rifiuto dell’etere nel 1910, che è l’anno in cui la scienza ufficiale ritiene conclusa la riflessione di Einstein sull’argomento.
Tuttavia, nel 1920 Einstein afferma in realtà che “l’ipotesi dell’esistenza dell’etere non contraddice la teoria della relatività ristretta”.
E nel 1924, scrive:… nella fisica teoretica, non andiamo da nessuna parte senza l’etere, cioè un continuum di proprietà fisiche definite, in quanto la teoria generale della relatività (…) esclude un’azione diretta a lungo raggio; e ogni teoria a breve raggio assume la presenza di campi continui, e, conseguentemente, l’esistenza dell’”etere”.
1.5 – FISICA TORSIONALE
Nel 1913, il fisico Eli Cartan dimostrò per primo che la “fabbrica” (flusso) di spazio e tempo nella teoria della relatività generale di Einstein non solo “curvava”, ma possedeva in sé stessa anche un movimento di rotazione o spiraliforme conosciuto come “torsione”. Questa parte della fisica viene collegata esplicitamente alla Teoria Einstein-Cartan, o ECT. La teoria di Cartan da principio non venne presa troppo sul serio, poiché venne fuori prima dell’epoca della fisica quantistica, durante un periodo in cui si credeva che particelle elementari come gli elettroni rotassero o girassero intorno al nucleo. La maggior parte delle persone non sa che oggi viene generalmente accettato che lo spazio che circonda la Terra e probabilmente l’intera Galassia possiede una rotazione destrorsa, il che significa che l’energia sarà influenzata a girare in senso orario come se viaggiasse attraverso il vacuum fisico.
Nel 1990, gli studiosi russi dottori Akimov e Shipov scrivevano:
Per la precisione, i riferimenti contenuti nelle pubblicazioni di tutto il mondo ai campi torsionali ammontano a 10.000 articoli, appartenenti a circa un centinaio di autori. Di questi, almeno la metà lavora in Russia.
Come vedremo facilmente, l’opera del prof. Kozyrev costituì l’influenza principale per gli oltre 5.000 articoli russi su quest’argomento, come sopra citato.
Nei modelli di fisica classica, i campi torsionali non venivano mai considerati come una forza universale allo stesso livello del campo gravitazionale o elettromagnetico, soprattutto perché possedevano solo esistenza teorica. Cartan con la sua teoria originale del 1913 congetturò che i campi torsionali fossero quantificabili in 30 gradi di magnitudine più deboli della gravità, la quale a sua volta ne possiede 40 in meno del campo elettromagnetico !
Con un livello di influenza tanto minuscolo, così affermano le teorie, i campi torsionali “rotanti naturalmente” costituivano in sostanza un insignificante granello di polvere non in grado di dare alcun contributo ai fenomeni osservabili nell’universo.
Per tutti gli scienziati in grado di mantenere la mente aperta, le opere di Trautman, Kopczyynski, F. Hehl, T. Kibble, D. Sciama e altri nei primi anni ’70 creavano onde di interesse verso i campi torsionali. Concreti fatti scientifici confutarono la teoria di Cartan, vecchia di 60 anni e più simile a un mito, che i campi torsionali fossero deboli, piccoli e inadatti a muoversi nello spazio.
Il mito della teoria Einstein-Cartan era che i campi di torsione a spirale non avrebbero potuto muoversi (cioè rimanevano statici), e non avrebbero potuto esistere in uno spazio molto più piccolo dell’atomo. Sciama et al. hanno dimostrato che questi campi torsionali di base previsti nella ECT esistevano realmente, e ad essi ci si riferiva come a “campi torsionali statici”. La differenza consisteva nella dimostrazione dei “campi torsionali dinamici”, i quali possedevano proprietà più importanti di quelli statici, teorizzati dalla ECT.
Secondo Sciama ed altri, i campi torsionali statici sono causati da sorgenti ruotanti che non irradiano alcuna energia. Perciò, se si ha una qualsiasi fonte ruotante in grado di rilasciare energia sotto qualunque forma, come il Sole o il centro della Galassia, e/o una fonte ruotante che possiede più forme di movimento che agiscono contemporaneamente, come un pianeta che sta ruotando intorno al proprio asse e nello stesso tempo intorno al Sole, allora viene prodotta una torsione dinamica.
Questo fenomeno permette alle onde di torsione di propagarsi nello spazio anziché permanere in un singolo punto “statico”.
Così, i campi torsionali, come la gravità e l’elettromagnetismo, sono capaci di muoversi da un punto all’altro dell’Universo.
Per di più, come scopriremo nei prossimi capitoli, Kozyrev dimostrò, decadi addietro, che questi campi viaggiano a velocità “superluminali”, ossia a più della velocità della luce. Avendo un impulso che si muove direttamente dalla “fabbrica dello spaziotempo”, che viaggia a velocità superluminali e che è separato da gravità ed elettromagnetismo, si arriva ad una significativa conquista della fisica, qualcosa che richiede che il “vacuum fisico”, la “zero-point-energy” o l’”etere” esistano realmente.
1.6 – LISTA GENERALE DEI FENOMENI CHE CREANO GLI EFFETTI DI KOZYREV
Gli esperimenti di Kozyrev iniziarono negli anni ’50 e durarono fino agli anni ’70 con l’assistenza continua del prof. V.V. Nasonov, il quale aiutò a standardizzare i metodi di laboratorio e l’analisi statistica dei risultati. E’ importante ricordare che questi esperimenti furono condotti nelle condizioni più rigide possibili, nonché ripetuti centinaia e spesso migliaia di volte e messi per iscritto con esattezza di dettagli matematici. Inoltre, tali esperimenti sono stati accuratamente revisionati, infatti Lavrentyev e altri hanno potuto replicare gli stessi risultati per via indipendente (in questo libro abbiamo volutamente omesso i risultati matematico-analitici del lavoro di Kozyrev per favorire la scorrevolezza della lettura). Rivelatori speciali basati sulla rotazione e vibrazione sono stati messi a punto allo scopo di reagire in presenza di campi torsionali, ciò che Kozyrev definiva “il flusso del tempo”.
Se torniamo alla precedente analogia, possiamo affermare che la materia si comporta come una spugna immersa nell’acqua.
Se facciamo qualcosa che disturba la struttura della spugna, come strizzarla, ruotarla o scuoterla, essa rilascerà parte dell’acqua raccolta nell’ambiente circostante. Negli anni, tutti i seguenti processi sono stati scoperti allo scopo di creare in laboratorio un “flusso di tempo” di onde torsionali, dovute allo scompiglio da esse creato nei confronti della materia in queste forme:
- la deformazione di un oggetto fisico;
- l’incontro di un ostacolo da parte di un getto d’aria;
- il riempimento con sabbia di una clessidra;
- l’assorbimento di luce;
- la frizione;
- il bruciamento;
- l’azione di un osservatore, come il movimento della testa;
- il riscaldamento o raffreddamento di un oggetto;
- transizioni di fase nelle sostanze (da ghiacciato a liquido, da liquido a vapore ecc.);
- scioglimento e mescolamento di sostanze;
- la morte delle piante per appassimento;
- radiazioni non-luminose da oggetti astronomici;
- improvvisi cambiamenti di coscienza nell’individuo.
A parte la problematica ultima voce riguardante la coscienza umana, possiamo vedere facilmente come ogni processo “disturbi” in qualche modo la materia, provocando così il rilascio o l’assorbimento di una certa quantità della sua “acqua eterica”, la qual cosa si adatta perfettamente alla nostra analogia della spugna. Ancor più importante è il fatto che una forte energia emozionale potrebbe causare una reazione a distanza misurabile, cosa che è stata ripetutamente provata non solo da Kozyrev ma anche da molti altri; tutto ciò porta sotto i riflettori i nostri concetti di fenomeni fisici e di consapevolezza.
Tali concetti hanno fatto ancor più notizia dopo l’attacco terroristico agli Stati Uniti dell’11 settembre 2001, nel momento in cui Dean Radin e il suo team dell’Institute of Noetic Sciences sono stati in grado di misurare un tremendo mutamento nel comportamento di un certo numero di generatori computerizzati nei periodi immediatamente precedente e successivo rispetto all’attacco:
Figura 1.4. Dati forniti da Radin / INS che misurano un mutamento nella coscienza di massa l’11 settembre 2001
Il grafico mostra che un cambio nella coscienza di massa ha in qualche modo influenzato il comportamento dell’energia elettromagnetica nei computer di tutto il mondo, specialmente nei circuiti dislocati nel Nord America. Più tardi vedremo che questo è solo l’inizio di un intero nuovo mondo di una “scienza della consapevolezza”. Suggeriremo che le onde torsionali e la consapevolezza sono essenzialmente identiche manifestazioni di un’energia intelligente.
Ritornando alla più confortevole arena della materia fisica, il lavoro di Kozyrev ha dimostrato che i campi torsionali possono essere assorbiti, schermati e qualche volta riflessi. Per esempio, lo zucchero può assorbire, una pellicola di polietilene può schermare, e altre forme di alluminio o specchi possono riflettere.
Kozyrev scoprì che in presenza di simili flussi di energia, oggetti rigidi e non-elastici potevano manifestare cambi di peso, mentre oggetti flessibili ed elastici potevano mostrare cambi nella loro elasticità/viscosità. Kozyrev mostrò anche che il peso di una trottola cambiava in caso di vibrazioni, riscaldamento, raffreddamento o di corrente elettrica fatta passare attraverso di essa. Come possiamo osservare, tutti i precedenti comportamenti si adattano perfettamente alla nostra analogia della materia come spugna che rilascia o assorbe piccoli quantitativi di “acqua energetica”.
1.7 – COSTRUZIONE di un RILEVATORE MECCANICO per il “FLUSSO di TEMPO”
Al momento, la questione più inesplicata risulta essere, ovviamente, quale sia il modo di ottenere meccanicamente una simile energia.
Fra l’altro, tutto ciò è del tutto sfuggito alla scienza ufficiale per circa un secolo. Dunque, è importante ricordare che, sebbene la forza delle onde di torsione sulla materia sia relativamente piccola, essa tuttavia esercita una spinta regolare.
Le ricerche di Shipov, Terletzkij e altri teorici russi hanno associato direttamente l’energia dei campi torsionali con quella gravitazionale, arrivando così alla definizione del termine “energia gravispin”, e della scienza della “gravispinotica”.
In queste nuove teorie, la gravità e la rotazione [spin] sono accoppiate nella stessa basilare maniera in cui lo sono elettrostatica e magnetismo nel momento in cui insieme formano le onde elettromagnetiche. Sebbene le onde torsionali possano viaggiare in ogni direzione, esse vengono più tipicamente assorbite nel flusso discendente del campo gravitazionale. Così, gli effetti più rilevanti della pressione di torsione potrebbero essere identificati in un lieve movimento spiraliforme congiunto all’energia gravitazionale. Trattandosi di una pressione molto lieve, solitamente non riusciamo a notare alcun movimento in noi stessi o in oggetti che stanno cadendo verso il basso.
Molti dei rilevatori meccanici di onde di torsione approntati dal prof. Kozyrev coinvolgevano oggetti in movimento, come un giroscopio rotante o un pendolo oscillante asimmetrico. Attraverso una semplice analogia possiamo essere aiutati a capire in che modi tali oggetti in movimento possano catturare una pressione così delicata. Se una barca non allinea le sue vele nella direzione del vento, allora non si potrà muovere. Allineando le vele con il vento, lo farà, e se il vento cambia, bisognerà essere pronti a cambiare posizione delle vele. Rilevare le onde torsionali è un processo più difficile rispetto alla navigazione, poiché le onde torsionali cambiano continuamente la loro direzione in forma di spirale tridimensionale. In qualche modo, è necessario creare vibrazioni nell’oggetto della rilevazione, ciò che gli permetterà di imbrigliare di continuo una spirale in movimento tridimensionale di forza energetica.
Kozyrev riuscì a catturare la sottile pressione delle onde torsionali combinando nello stesso tempo due differenti forme di vibrazione o movimento.
Nei seguenti paragrafi discuteremo approfonditamente di ciò. In speciali condizioni di laboratorio, giroscopi o pendoli possono essere usati per interagire con l’energia “time flow” [flusso temporale], come Kozyrev la definì. In questi casi, tali rilevatori segnaleranno variazioni di peso o improvvisi movimenti angolari in risposta all’energia.
Uno dei più importanti rilevatori di energia “time-flow” usati da Kozyrev è la “bilancia di torsione”, ossia un giogo di bilancia in grado di ruotare liberamente se sospeso ad un filo. Come descritto nella prima pubblicazione di Kozyrev dell’anno 1971, la bilancia di torsione non possiede eguale bilanciamento in entrambi i lati, infatti un’estremità del giogo pesa 10 grammi e l’altra solo uno. Kozyrev sospese questo giogo ad un filo di capron di 50 micrometri di diametro e 5-10 cm di lunghezza. La corda era attaccata molto più strettamente all’estremità più pesante del filo che a quella più leggera, in maniera tale da consentire al giogo di rimanere in una perfetta posizione orizzontale nonostante la gravità. Questo posizionamento creava anche una maggiore tensione al giogo, permettendogli di muoversi liberamente. L’estremità più leggera del giogo era collegata ad un indice, cosicché Kozyrev poteva misurare su un goniometro di quanti gradi il giogo si sarebbe mosso volta per volta.
Per evitare di essere influenzato dall’atmosfera, l’intero sistema era avvolto in una calotta di vetro cui tutta l’aria era stata eliminata per creare un vacuum. Ancora, Kozyrev circondò la calotta con una rete di metallo (simile alla gabbia di Faraday) allo scopo di eliminare tutte le interferenze elettromagnetiche.
E, quel che più conta, la sommità del filamento, cui la bilancia era appesa, era fatta vibrare meccanicamente da una fonte elettromagnetica.
L’esperimento non era ritenuto valido qualora il giogo non fosse rimasto perfettamente immobile anche in presenza di extra-vibrazioni alla sommità del filo. Comunque, queste extra-vibrazioni che scuotevano a tratti la sommità del filo causavano una aumentata sensibilità alle vibrazioni esterne che si sarebbe riverberata nell’intero oggetto. Siamo allora in presenza di un disuguale set di pesi accuratamente sospesi ad un sottile filo in modo da rimanere orizzontali che crea un sistema in grado di grande tensione, pronto a muoversi al minimo tocco. E’ qualcosa di simile alla potenza sprigionata da una leva che permette ad un uomo di sollevare la propria automobile con il semplice movimento del cric. Perciò, se a questo si aggiunge anche la tensione delle vibrazioni che si irradiano su e giù per il filo e nella bilancia stessa, si ottengono tutti gli ingredienti necessari a rendere il rilevatore estremamente sensibile alla pressione dal tocco leggero delle onde di torsione, tanto da poterne poi misurare l’effetto. Questo è uno dei modi più ingegnosi per catturare e rilevare queste forze.
(Come altro esempio, si poteva mettere in moto un giroscopio in moto e quindi appeso ad una corda fatta vibrare).
Sotto alcuni aspetti questa extra-sensibilità si comporta nello stesso modo di un tavolo da hockey ad aria, in cui una superficie piatta e rettangolare viene bucherellata con diversi fori che fanno passare l’aria verso sopra. La partita viene giocata con un disco leggero e piatto che è colpito avanti e indietro da due giocatori. Se l’aria scorre attraverso il tavolo (come l’asimmetria della bilancia e le extra-vibrazioni sul filo negli esperimenti di Kozyrev), in tal caso la gravità del disco è neutralizzata da una forza superiore, che crea un equilibrio più delicato fra le due (forze). Il disco può rimanere perfettamente immobile una volta lasciato solo, ma, se si introduce nel sistema nuova energia colpendo il disco quando l’aria è in movimento, allora il disco si sposterà molto velocemente e con il minimo sforzo. Se invece l’aria non circola, il disco si muove molto più lentamente e richiede molta più forza per essere messo in azione.
Accade nello stesso modo con i rilevatori di Kozyrev. Se non si include l’energia extra-vibrazionale, ci vorrà molta fortuna per poter osservare una reazione, in quanto la “spinta” delle onde di torsione non è sufficiente a muovere un oggetto stazionario. Molti scienziati che hanno tentato di ripetere gli esperimenti di Kozyrev spesso non vi sono riusciti, e ciò perché essi non consideravano importanti le extra-vibrazioni. Certamente non è possibile rilevare le onde di torsione con un pendolo se questo non è asimmetrico e/o se non si introducono vibrazioni alla sommità del filo. Un altro modo per visualizzare questo effetto può essere considerata la nostra analogia esposta nel prologo, nella quale la differenza fra una goccia d’acqua allocata in un metallo freddo viene opposta a quella goccia allocata in una padella calda. Le vibrazioni del metallo della padella faranno schizzare l’acqua attorno al tegame, divenendo parecchio sensibili ai più lievi cambi di pressione da ogni direzione.
Per i lettori più inclini alla spiritualità, è interessante notare che le dottrine degli Iniziati hanno sempre fatto riferimento al bisogno di “aumentare le proprie vibrazioni” per migliaia di anni se si vuole divenire capaci di percepire l’invisibile energia dell’universo.
Come abbiamo dimostrato in alcuni dei nostri laboratori, in un arco di tempo relativamente breve un umano può essere portato a rispondere alla lieve pressione delle onde di torsione nella propria ”aura” attraverso il tocco. Con i più profondi addestramenti, come quelli descritti nelle opere di Rudolph Steiner o Carlos Castaneda, il campo energetico umano può essere alla fine visualizzato.
Nella Parte II discuteremo questa ingombrante evidenza allo scopo di dimostrare l’esistenza di questo campo energetico umano, che si comporta nei nostri corpi come componente delle onde di torsione.
1.8 – SEMPLICI MOVIMENTI CREANO ONDE DI TORSIONE
Alcuni esperimenti di Kozyrev sembravano, ingannevolmente, semplici, considerando gli effetti che egli fu in grado di ottenere.
Per esempio, il semplice innalzamento e abbassamento di un peso di 10 kg esercitava una pressione torsionale su un pendolo alla distanza di 2-3 metri, un effetto che in grado di viaggiare attraverso i muri. Il pendolo adoperato come rilevatore era stato schermato in un vetro sotto vuoto, così da non far ottenere questo effetto dalla presenza di aria. Ancora una volta, la chiave dell’esperimento era l’extra-vibrazione provocata alla sommità del filo, che con l’introduzione della tensione extra e del movimento, metteva le onde di torsione in grado di essere ricevute dal pendolo. Quest’altro esperimento mostra che una semplice massa di 10 kg di peso si comporta come una spugna immersa nell’acqua, creando piccole “increspature d’onda” nell’”acqua” circostante qualora venga mossa su e giù. Siamo ancora di fronte ad una proprietà basilare della materia.
1.9 – IL PESO INCREMENTA E DECREMENTA A CAUSA DI UN SEMPLICE MOVIMENTO
In un altro esperimento simile, Kozyrev aveva una tipica bilancia a due gioghi usata per pesare, con un peso fisso sul lato destro, ed un uncino sul sinistro adoperabile per appendere oggetti. Nel caso di questo esperimento, venivano appesi all’uncino dei semplici pesi, solo che essi venivano attaccati a strisce di gomma che permettevano loro di essere facilmente montati sulla bilancia. Normalmente, con i pesi su entrambi i lati in una posizione stabile, il giogo rimaneva in equilibrio ad un dato peso, misurabile sulla scala graduata. Kozyrev stabilizzava i bracci della bilancia con le mani o con una morsa per impedire loro di muoversi, e rimuoveva l’oggetto alla sinistra del suo uncino. Quindi, scuoteva l’oggetto su e giù sul pezzo di gomma per circa un minuto. E questo era tutto !
Una volta fatto ciò, nel momento in cui lo scienziato andava a pesare di nuovo, sistemandolo sulla bilancia in perfetta quiete, succedeva che il peso dell’oggetto fosse leggermente più alto di prima.
Perciò, la bilancia dimostrerebbe la graduale diminuzione del peso dell’oggetto, una volta che esso abbia rilasciato l’extra-energia precedentemente inclusa. Kozyrev notò l’importanza di non riscaldare con il calore della mano il braccio della bilancia, così optò per una morsa di metallo con la quale sostenerlo.
E’ interessante notare che questo test in alcuni giorni riusciva con una certa facilità, mentre in altri riusciva solo con grande difficoltà o per nulla affatto.
Lo stesso dicasi per l’esperimento precedente, quello effettuato con un peso di 10 kg sollevato e abbassato ripetutamente. Questo fenomeno è noto come “variabile temporale” e sarà discusso più avanti.
1.10 – I RISULTATI DI KOZYREV SONO STATI REPLICATI, MAI CONFUTATI
Molti lettori si aspetterebbero che i risultati ottenuti da Kozyrev siano solo dovuti ad errori di registrazione. Invece è importante notare che non esistono concrete confutazioni dei risultati sperimentali di V.A. Kozyrev e V.V. Nasonov (Levich, 1996).
In aggiunta, gruppi indipendenti di ricercatori hanno adesso riprodotto e confermato alcuni degli esperimenti di Kozyrev. Fra questi, A.I. Veinik dagli anni ‘60 agli ‘80, Lavrentyev, Yeganova et al. nel 1990, Lavrentyev, Gusev et al. nel 1990, e Lavrentyev et al. in 1991 and 1992. Il ricercatore americano Don Savage ha anche replicato molti esperimenti di Kozyrev pubblicandoli poi in Speculations in Science and Tech.
Per di più, senza alcuna conoscenza dell’opera di Kozyrev, nel 1989 G. Hayasaka e S. Tekeyuchi hanno scoperto similari effetti di perdita di peso facendo ruotare giroscopi di 150 grammi, e più di recente hanno ottenuto dei successi lasciando cadere i giroscopi fra due rilevatori laser ad alta precisione.
(Bisogna ricordare che un giroscopio pesato sia in stato di rotazione che di non-rotazione non mostrerà alcun rilevabile cambio di peso a meno che non venga introdotto un processo addizionale come la vibrazione, il movimento – in questo caso la caduta – la conduzione di calore o una transizione di corrente elettrica).
I risultati degli studi di Hayasaka et al., condotti per conto della Mitsubishi corporation, addirittura pubblicati sui principali media scientifici, hanno causato molta sorpresa. Per di più, essi attribuiscono i risultati proprio ai campi di torsione. Molti altri ricercatori, come il prof. S.M. Polyakov, il prof. Bruce DePalma e Sandy Kidd, indipendentemente gli uni dagli altri, hanno scoperto mediante giroscopi cambi gravitazionali, ma è chiaro che molti di loro non hanno pienamente compreso la natura fluida dell’etere, che è sempre presente nei movimenti spiraliformi delle onde di torsione.
1.11 – EFFETTI ANTI-GRAVITA’ CAUSATI DALLA DIREZIONE DELLA ROTAZIONE
Molti degli esperimenti di Kozyrev mostravano che la direzione del movimento del rilevatore era molto importante ai fini della misurazione dei cambi di peso. Kozyrev determinò che un giroscopio che veniva fatto vibrare, o riscaldare, o condurre elettricità avrebbe sostanzialmente perso peso se fatto ruotare in senso anti-orario, mentre l’avrebbe mantenuto se fatto ruotare in senso orario. Lo scienziato concluse che ciò dipendeva dal cosiddetto effetto-Coriolis, mediante il quale un oggetto lanciato sulla superficie della Terra assume contemporaneamente un movimento di rotazione. In definitiva, ciò dipende dalla sottile pressione di torsione spiraliforme che viene comunicata al flusso dell’etere (gravità) quando precipita sulla terra, sostenendo l’esistenza di tutti i suoi atomi e molecole.
Nel 1860 Newton e Hook confermarono che l’effetto Coriolis era qualcosa di reale facendo precipitare giù oggetti lungo pozzi di miniera, e l’esperimento venne ripetuto in seguito molte volte.
L’effetto Coriolis provoca un movimento antiorario nell’emisfero settentrionale e uno orario nell’emisfero meridionale, ed è considerata la forza maggiore che sta dietro i movimenti delle stagioni. L’effetto deve essere calcolato quando si voglia sparare con cannoni a lunga gittata, e infatti prima che fosse scoperto l’effetto Coriolis, questo problema creava grossa confusione a livello militare.
Si tratta di un altro caso scientifico non molto noto, di cui la maggior parte delle persone non è a conoscenza.
Teniamo presente che Kozyrev faceva vibrare, riscaldare o elettrificare il giroscopio per rilevarne gli effetti anomali.
In queste condizioni, egli doveva muovere il giroscopio sia in senso orario che antiorario. Muovendosi in senso antiorario nell’emisfero settentrionale, si muoveva all’unisono con la corrente antioraria causata dall’effetto Coriolis. Ciò fa sì che l’oggetto assorba parte dell’energia che avrebbe normalmente essendo spinto giù, e un piccolo ma definito decremento nel suo peso viene in tal caso misurato.
L’opera su menzionata di G. Hayasaka e S. Tekeyuchi, ha confermato indipendentemente lo stesso risultato.
Ruotando il loro giroscopio in senso antiorario esso cadeva più lentamente del previsto, mentre rotandolo in senso orario non si verificavano cambiamenti, cosa che provava le scoperte di Kozyrev. Naturalmente, anche il Giappone si trova nell’emisfero settentrionale. Kozyrev scoprì ancora che poteva essere introdotta in questi esperimenti una torsione addizionale, qualora il giroscopio non fosse posizionato al 100% orizzontalmente, e ciò gli fece supporre che la gravità, la quale fa muovere in linea retta verso il basso, è qualcosa di collegato con le onde di torsione, come successivi teorici hanno confermato.
Senza l’esistenza dell’etere e del fenomeno della torsione dinamica, nessuno di questi risultati sarebbe mai stato possibile.
1.12 – L’ESPERIMENTO DI DE PALMA CON LO “SPINNING BALL”
Figura 1.5. Dati dell’esperimento del dott. Bruce De Palma con lo spinning ball dall’incontro ONU di Hoagland del 1992
Un perfetto esempio di sfruttamento delle onde torsionali per mezzo della rotazione venne scoperto in maniera del tutto indipendente dal dott. Bruce De Palma, di frequente citato da R.C. Hoagland et al. sul sito web Enterprise Mission. All’interno di un completo vacuum, De Palma prese due biglie d’acciaio e le catapultò in aria ad angoli uguali, con la stessa forza. La sola differenza era che una biglia ruotava 27.000 volte al minuto mentre l’altra era stazionaria.
La biglia ruotante saliva più in alto e scendeva più velocemente della sua controparte, cosa che violava tutte le leggi della fisica. L’unica spiegazione per questo effetto è che entrambe le biglie attingono energia da una fonte sconosciuta, e la biglia rotante “assorbe” più energia della controparte – energia che potrebbe esistere normalmente come la gravità, che si muove giù verso la terra. Con l’aggiunta della ricerca sui campi di torsione, possiamo rilevare che lo spinning-ball è in grado di sfruttare naturalmente le onde torsionali spiraliformi presenti nell’ambiente, le quali forniscono un surplus di energia addizionale.
1.13 – EFFETTI DI VARIABILE TEMPORALE
Kozyrev scoprì nei suoi esperimenti la produzione di un effetto di variabile temporale. In tardo autunno e nel primo inverno gli esperimenti funzionavano meglio, mentre erano di riuscita praticamente impossibile in estate.
Kozyrev riteneva che il riscaldamento atmosferico estivo creava un disturbo che in qualche misura interrompeva il flusso delle onde di torsione. Il caldo extra provocava lo scuotimento più vigoroso delle molecole d’aria, e ciò a sua volta avrebbe disturbato le sottili pressioni spiraliformi attinenti alle onde di torsione. Come egli stesso affermava, “il riscaldamento attraverso i raggi solari crea un caricatore atmosferico che interferisce con gli effetti [sperimentali]”.
Agli inizi della sua carriera Kozyrev riteneva che questo effetto di variabile temporale fosse causato dalla naturale crescita della vegetazione nei mesi più caldi, poiché egli aveva già notato che la semplice presenza di piante che crescevano poteva interferire con i suoi risultati sperimentali, e ciò perché le stesse piante avevano la capacità di assorbire in sé stesse l’energia che invece avrebbe dovuto fluire entro i rilevatori. Chiaramente, sia vegetali che assorbono energia per loro sostentamento in estate sia il caos crescente nelle vibrazioni dell’atmosfera più calda costituivano una combinazione che avrebbe potuto bene essere responsabile per la difficoltà di effettuare simili misurazioni durante le stagioni più calde.
Tali effetti sperimentali stagionali prevenivano gli scienziati americani operanti in un’area come la California meridionale dall’essere in grado di replicare questi risultati, poiché non potevano mai sperimentare le condizioni esistenti in tardo autunno e primo inverno, ideali per realizzare gli esperimenti.
1.14 – POSIZIONE, POSIZIONE, POSIZIONE
Un’altra implicazione complessiva dell’opera di Kozyrev è che la posizione geografica in cui si localizza l’esperimento costituisce una rilevante differenza.
I suoi risultati migliori vennero ottenuti effettuando le misurazioni vicino al Polo Nord, i più avventurosi dei quali furono effettuati su blocchi di ghiaccio alla deriva con una latitudine massima di 84°15’, con il Polo Nord a 90°.
Questo è un punto molto importante, perché ci mostra che la più grande quantità di energia di onde torsionali fluisce sulla Terra nelle regioni polari, e diminuisce gradualmente se ci si sposta verso l’Equatore.
Certamente, la maggior parte dei lettori si potrebbe meravigliare del fatto che si associ un qualche effetto ai poli terrestri.
La risposta va ricercata in uno studio sul magnetismo. Nel 1991-92, A.I. Veinik determinò che i tipici magneti di ferro “permanenti” non solo possiedono un campo magnetico collettivo, ma anche un campo di torsione collettivo, con una rotazione oraria al Polo Nord, ed una antioraria al Polo Sud. Il Dott. G.I. Shipov ha dimostrato che tutti i campi elettromagnetici generano onde di torsione.
Così, dal momento che sappiamo che il campo magnetico della Terra è maggiormente concentrato ai poli, possiamo dedurre che allo stesso modo la più grande quantità di onde di torsione dovrebbe trovarsi proprio nelle regioni polari. Nei suoi libri e nel sito web, Richard Pasichnyk ha dimostrato che gli impulsi dei terremoti viaggiano più velocemente da Nord a Sud che da Est a Ovest.
Così, la pressione aggiunta delle onde di torsione, incanalandosi e affluendo nelle regioni polari, incide molto più della semplice polarità nord-sud del campo magnetico che può essere misurato con un compasso.
Kozyrev determinò anche che l’energia torsionale fluisce differentemente nell’emisfero meridionale terrestre in quanto opposto al settentrionale, e di nuovo questo è dovuto all’effetto Coriolis. Egli scoprì anche che la velocità dell’accelerazione gravitazionale cambia lievemente tra l’emisfero nord e quello sud di un sottile fattore di 3.10^-5. Ciò sembra essere causato dal fatto poco noto che la forma sferica della Terra è addirittura più schiacciata nell’emisfero settentrionale rispetto al meridionale !
Questo fatto è stato fra l’altro osservato e misurato anche in altri pianeti come Giove e Saturno. Kozyrev riteneva che dal, dal momento che la superficie dell’emisfero sud era lievemente più distante dall’Equatore rispetto alla corrispondente area nell’emisfero nord, ciò spiegava i sottili cambiamenti nella velocità di accelerazione gravitazionale.
1.15 – ESISTONO FORZE LATENTI DOPO AVER GENERATO INTERRUZIONI DI ENERGIA
Il termine “latente” vuol dire “lasciato in sospeso”, e Kozyrev osservò certi effetti che si manifestavano per un certo periodo di tempo dopo aver interrotto la formazione di onde torsionali e/o disturbi agli oggetti misurati. Si ricordi che Kozyrev dimostrò come il semplice scuotimento di un corpo su di una striscia di gomma ne avrebbe incrementato il peso, e che esso sarebbe lentamente tornato alla normale massa a riposo dopo averlo sistemato sulla bilancia a gioghi.
Il tempo che il corpo impiega a ritornare al suo peso normale equivale a misurare la “forza latente” che esso è in grado di sostenere.
In questi esperimenti certi oggetti aumentano e diminuiscono di peso più velocemente di altri. Kozyrev concluse che la percentuale alla quale un oggetto aumenta o diminuisce di peso si basa sulla sua densità, o spessore, e non sul suo peso complessivo.
Egli mostrò che la perdita di peso si verifica ad indice esponenziale, e che più è elevata la densità del materiale, più velocemente le forze residue scompaiono. Ecco alcuni esempi:
- Il piombo, densità 11, perderà le forze latenti in 14 secondi;
- L’alluminio, densità 2.7, in 28 secondi;
- Il legno, densità 0.5, in 70 secondi.
Se questo risulta difficile da capire, possiamo pensare al fatto che una spugna più densa e spessa come la gommapiuma usata nei materassi o nei cuscini da poltrona possieda molta più “elasticità” rispetto ad una più leggera e sottile, come una vecchia e stanca spugna da cucina. Più un materiale è elastico, più velocemente può assorbire e rilasciare energia. Kozyrev testò anche questi effetti su rame, ottone, quarzo, vetro, aria, acqua, carbone, grafite, sale da tavola e altri, e indicò che “gli effetti più ampi, con tempi di preservazione massimi, venivano osservati su materiali porosi come mattoni o tufo vulcanico (Nasonov 1985°, pag. 15).
Questo dovrebbe essere fonte d’interesse, dal momento che nella nostra analogia la spugna è anch’essa costituita di materiale poroso, ossia formata da una quantità di pori o buchi.
1.15. – L’EFFETTO ASPDEN
Un altro esempio di forze latenti presenti in un sistema si trova nel cosiddetto effetto Aspden, scoperto dal dott. Harold Aspden della Cambridge University. Questo esperimento si basa su un giroscopio il cui ingranaggio centrale viene attratto da un potente magnete. Il normale quantitativo di energia richiesta per rotare il giroscopio ad una velocità massima data è di 1.000 joule. Come un bicchiere d’acqua che viene agitato con una spugna, la rotazione del giroscopio fa sì che l’energia eterica contenuta nell’ingranaggio centrale inizi a muoversi a spirale, e questo movimento agitatorio continui nell’oggetto anche dopo aver arrestato il giroscopio.
Sorprendentemente, fino a 60 secondi dopo che il giroscopio finisce di ruotare, basta un’energia dieci volte inferiore affinché esso ritorni alla stessa velocità ottenuta la prima volta, ossia solo 100 joule. Questo è un altro effetto riproducibile che è stato semplicemente ignorato dalla corrente principale scientifica, in quanto “viola le leggi della fisica”.
Ad ogni modo, con l’opera di Kozyrev come background, possiamo immaginare le risatine degli scienziati russi dopo aver letto dei problemi di Aspden nel far riconoscere agli scienziati occidentali questo effetto.
Ora, se si è notato, il piombo (Pb) manteneva le sue forze latenti per 14 secondi mentre l’alluminio per 28, e, ancora, i giroscopi di Aspden mantenevano le loro forze per 60 secondi. Questo è dovuto al fatto che l’energia extra torsionale / eterica viene attratta dal potente magnete permanente che compone il centro del giroscopio; in Convergence III abbiamo dimostrato in che modo questa proprietà basilare dei magneti rotanti è stata usata per creare molte fonti differenti di “energia libera”.
1.16 – LISTA GENERALE DI RILEVATORI NON MECCANICI
Anche se fin qui abbiamo trattato di giroscopi, pendoli e bilance a gioghi, Kozyrev scoprì ancora rilevatori non meccanici in grado di catturare l’energia del “flusso temporale”. Ciò che intendiamo con il termine “non-meccanico” è che le onde di torsione possono essere rilevate senza le parti mobili normalmente richieste, che coinvolgono due differenti forme di vibrazione o moto meccanico, come nel giroscopio, bilancia di torsione e pendolo. Alcuni di questi rilevatori non meccanici possono dimostrare chiaramente cambiamenti sostanziali in presenza di campi di torsione, e nel caso di tungsteno e quarzo, gli effetti dei campi torsionali sul materiale possono diventare irreversibili.
Tutti i seguenti materiali manifestano mutamenti in presenza di energia di onde torsionali:
la conduttività di resistenze elettriche, specialmente quelle costituite da materiale al tungsteno;
- il livello di mercurio nei termometri;
- le frequenze vibrazionali di oscillatori di cristallo al quarzo;
- i potenziali elettrici delle termocoppie;
- la viscosità dell’acqua;
- la quantità di lavoro elettronico che può essere eseguito in una cellula fotoelettrica;
- le percentuali di reazione dei componenti chimici (come l’effetto Belousov-Zhabotinskij);
- i parametri di crescita di batteri e piante.
Una lista altamente dettagliata del lavoro di Kozyrev, compresi i grafici esatti, le statistiche precise, le analisi e descrizioni di tutti i rilevatori precedentemente menzionati può essere rintracciata in “A Substantial Interpretation of N.A. Kozyrev’s Conception of Time,” [Una interpretazione sostanziale della concezione del tempo di N.A. Kozyrev] di A.P. Levich, 1996.
1.17 – LA RIPRODUZIONE DI CHERNETSKIJ
Alcune di queste onde di torsione non-meccaniche sono state riprodotte dal team di A.V. Chernetskij, Y.A. Galkin e S.N. Kolokoltzev, i quali hanno inoltre creato una sorgente che genera e immagazzina questa energia eterica in maniera del tutto simile ad un capacitor, che è un componente elettronico capace di immagazzinare una carica elettrica. Questi scienziati considerano la loro invenzione come “una sorgente di scarico autorigenerante”. Come Kozyrev, Chernetskij et al. hanno scoperto che il livello di resistenza di un circuito elettronico può mutare se parte di esso viene collocata tra due piastre di capacitor della sorgente mentre si trova in azione. Ancora, la frequenza vibrazionale di un oscillatore al quarzo può diventare 1000 o più volte più veloce qualora venga in precedenza collocata fra le due piastre. Tutto ciò dovrebbe perlomeno far sollevare le sopracciglia, dal momento che la precisione dei cristalli al quarzo nel mantenere un esatto ritmo pulsante mentre l’elettricità li attraversa viene adoperata per segnare l’ora esatta nella gran parte di orologi digitali esistenti.
1.18 – FORZE LATENTI NEL VACUUM E NELLA MATERIA
Chernetskij et al. scoprirono anche che la loro “sorgente di scarico autogenerante” poteva creare un campo di torsione statico o non-movente nella struttura profonda dello spazio-tempo stesso. Una corrente scorrevole può essere creata in un etere fluido anche se nell’area non risieda materia. Chernetskij et al. erano anche in grado di misurare gli stessi effetti dei campi torsionali nell’area che si era trovata in mezzo alle due piastre dello strumento, dopo che esso era stato disattivato e rimosso da quell’area !
Gli effetti latenti sono misurabili anche in metalli al tungsteno o oscillatori al quarzo.
Un altro effetto simile venne scoperto da Donald Roth con la cosiddetta “memoria magnetica”, e documentato dall’Institute for New Energy. Roth scoprì che si poteva portare un magnete sufficientemente vicino ad una bilancia da attrarla a sé, e dopo cinque giorni il magnete poteva essere posizionato molto più distante dalla bilancia ed ottenere gli stessi effetti di prima.
Gli scienziati russi si riferiscono a questo effetto definendolo “vacuum strutturale”, ciò che ci dimostra una volta ancora che esiste qualcosa, lì nello spazio “Vuoto”, qualcosa che gli eredi dei Misteri Atlantidei conoscono come “etere”.
Kozyrev scoprì ancora che una sostanza fisica poteva diventare “strutturata” allo stesso modo. Come scrive a pag. 271 del quaderno del 1977:
Un corpo collocato per un certo tempo vicino ad un processo [che genera onde di torsione] e poi portato su una bilancia di torsione [può] produrre lo stesso effetto [sulla bilancia di torsione] come il processo [generato dalla torsione originale prodotto] da sé stesso. [La] memorizzazione [della] azione dei processi è una caratteristica di [tutte] le diverse sostanze, eccetto l’alluminio.
Nel 1984, Dankachov mostrò che la “memorizzazione” o l’effetto “strutturale” poteva avvenire anche con l’acqua, e questo è un esperimento che di tanto in tanto trova modo di espressione anche presso il pensiero scientifico occidentale alternativo.
Gli esperimenti sulla “memoria dell’acqua” cominciano ad utilizzare uno dei basilari processi di creazione di onde di torsione allo scopo di far decrescere la viscosità o densità dell’acqua. Quindi, l’acqua trattata viene collocata vicino ad un altro contenitore d’acqua, e la nuova viscosità dell’acqua decrescerà esattamente fino a quella dell’acqua originale trattata.
Altri esperimenti, come quelli di Jacques Beneviste, dimostrano come gli effetti di questa memoria dell’acqua siano in grado di perdurare anche sotto effetti chimici, con generatori di onde torsionali adoperati per stimolare l’acqua per mezzo di un determinato composto chimico. Infine, quel composto può essere trasferito energeticamente in un contenitore sigillato di acqua pura, cosicché l’acqua sigillata assumerà le stesse caratteristiche del modello originale.
1.19 – L’EFFETTO-SCHERMATURA DELL’ENERGIA DI UN’ECLISSE SOLARE
Come già suggerito nel prologo, il Sole è la nostra ovvia scelta come sorgente primaria di onde di torsione nella nostra eliosfera, visto che possiede il 99.86% dell’intera massa del Sistema Solare. Nel 1970, Saxel ed Allen dimostrarono che durante un’eclisse solare la presenza della Luna scherma i campi di torsione radianti dal Sole, cosa che provoca un incremento nel periodo di oscillazione di una bilancia di torsione. I metereologi V.S. Kazachok, O.V. Khavroshkin e V.V. Tsyplakov sono stati in grado di ripetere questo esperimento durante l’eclisse solare del 1976, producendo lo stesso effetto; tutto ciò venne poi pubblicato nel 1977.
Altri hanno ottenuto gli stessi risultati osservando le semplici deviazioni di un pendolo durante un’eclisse solare.
1.20 – ALLINEAMENTI MOLECOLARI CHE AIUTANO O SCHERMANO GLI EFFETTI DELLA TORSIONE
Come già detto, la teoria Einstein-Cartan fu la prima a porre le basi teoretiche per l’esistenza dei campi di torsione, nel 1913.
La teoria predice che, a seconda della dislocazione, vi saranno torsioni orarie o antiorarie nello spazio. Le successive scoperte nella fisica dei quanti relative alla nozione di “spin” o rotazione hanno confermato che anche gli elettroni possono avere rotazione destrorsa o sinistrorsa, il che equivale a parlare di movimento orario/antiorario. Tutti gli atomi e le molecole mantengono vari gradi di bilanciamento fra spin destro e sinistro.
Kozyrev determinò che molecole fortemente destrorse come lo zucchero possono schermare gli effetti della torsione, mentre quelle fortemente sinistrorse come la trementina li rinforzano. Successive indagini russe hanno stabilito che la comune pellicola di polietilene agisce come potente schermatura per le onde di torsione, pertanto essa viene usata in molti e diversi esperimenti, come quelli effettuati dal dott. Alexander Frolov.
1.21- MUTAMENTI “QUANTIZZATI” NEL PESO
Abbiamo parlato degli esperimenti di Kozyrev nei quali un oggetto veniva disturbato in vari modi, dopodiché esso tornava lentamente al suo bilanciamento normale dopo aver attraversato variazioni di peso. In questi esperimenti emerge un importante fattore, che fra l’altro non collima perfettamente con l’analogia della spugna immersa nel liquido; tale fattore è noto come “effetto quantizzazione”. (Spiegheremo più avanti che cosa lo provochi).
Quando qualcosa è quantizzata, significa che essa non si muove o si calcola scorrevolmente, ma solo scalarmente, a specifici intervalli. Detto semplicemente, il peso di un oggetto non dovrebbe crescere o decrescere gradualmente negli esperimenti sulla “forza latente”, ma solo a scatti improvvisi.
Questa è certamente una proprietà anomala della materia. Kozyrev afferma: Negli esperimenti di vibrazione su una bilancia la riduzione di peso avviene a scatti, iniziando con un certo potere vibrazionale. Se la frequenza della vibrazione è ulteriormente incrementata, la riduzione di peso sulle prime rimane la stessa, e quindi di nuovo cresce a scatti dello stesso valore…
Fino ad ora una spiegazione realistica di questo fenomeno non è stata ancora trovata. In seguito si è riscontrato che l’effetto-quantizzaizone si verifica in quasi tutti gli esperimenti. (Kozyrev 1971, pag. 26)
Nel caso in questione, Kozyrev studiò gli effetti su un peso di 620 grammi, che egli sottopose a vibrazioni, misurate in hertz o cicli per secondo.
Sia riscaldare che raffreddare sono funzioni della vibrazione, così a seconda di come facciamo vibrare un oggetto, possiamo accrescerne o diminuirne il peso.
In questo esperimento, la massa del peso di 620 grammi veniva lievemente accresciuta sottoponoendo l’oggetto a vibrazioni ad alta velocità.
Per ottenere risultati numericamente chiari e precisi, in seguito Kozyrev e Nasonov applicarono una semplice funzione matematica per ri-normalizzare i risultati riferiti al peso da 620 g verso la misura più elevata e semplice di 1 kg. I seguenti numeri sono ri-normalizzati calcolando il peso di 1 kg:
Figura 1.6. – Incrementi quantizzati nel peso attraverso aumento di frequenza vibrazionale, misurati attraverso bilancia.
Come possiamo vedere da questo grafico, quando le vibrazioni dello strumento giungono alla soglia di 16-23 Hz (o cicli per secondo), l’oggetto mostra un incremento stabile di 31 mg. A questo punto, se Kozyrev incrementava le vibrazioni tra 16 e 23 cicli per secondo non si verificava ulteriore guadagno di peso. Però, se le vibrazioni si spostavano sui 24 Hz, improvvisamente il peso lordo si incrementava spontaneamente del doppio, giungendo a 62 mg.
Incrementando ancora, da 24 a 27 Hz, non si registrava cambio di peso. Arrivando a 28 Hz, il peso netto di nuovo si incrementava improvvisamente di altri 31 mg[5][4] fino a raggiungere i 93 mg.
Ogni volta che si raggiungeva una nuova soglia, il guadagno iniziale di 31 mg veniva aggiunto alla somma totale.
Come Kozyrev scoprì, Siamo riusciti ad ottenere effetti quintupli e decupli. (!)
Non dimentichiamo che questo effetto-quantizzazione si verificava in tutti gli esperimenti di Kozyrev, sia se l’oggetto in questione aumentava sia se diminuiva di peso. Affinché una cosa di questo genere possa aver luogo, l’intervallo-base di 31 mg misurato nell’oggetto di 1 kg deve essere una funzione combinata di volume, densità, peso e topologia (forma), simile al tono udibile percuotendo una campana di dimensioni, forma e densità date. Nel momento in cui Kozyrev accresceva nell’oggetto la frequenza delle sue vibrazioni, venivano prodotti nuovi intervalli di incremento di peso, ma sempre espressi in unità di 31 mg.
Questo effetto-quantizzazione costituisce in effetti una chiave molto importante per comprendere la natura multidimensionale della materia, ed esemplifica chiaramente il fatto che gli atomi e le molecole possiedono una struttura a strati di onde sferiche nidificate, tipo cipolla. Nel prossimo capitolo cominceremo a mostrare il contesto di quest’esperimento, e come esso si relazioni alle nuove scoperte nel campo della fisica quantica.
1.22 – LA DIFFICOLTA’ DI COMBINARE I RISULTATI DI KOZYREV CON LA SCIENZA UFFICIALE
Le idee di Kozyrev non sono state assimilate facilmente né velocemente dalla corrente scientifica ufficiale, specialmente in Occidente, forse perché la magnitudine degli effetti da lui rilevati non è sufficientemente visibile. Per esempio, le forze addizionali introdotte nei suoi esperimenti meccanici cambiavano il peso degli oggetti di un mero fattore di 10^-4/10^-5, come il giroscopio che diveniva solo 100 mg più leggero se fatto ruotare e vibrare allo stesso tempo.
Per capire quanto sia infinitesimale un simile cambiamento, basta ricordare che un semplice ingrediente attivo aggiunto ad una pillola di vitamine può pesare 100 mg.
Come Kozyrev stesso ritiene, “i risultati sperimentali mostrano che le proprietà di organizzazione del tempo esercitano un’influenza molto limitata sui sistemi [di materia come le stelle], comparati al corso naturale e distruttivo del loro sviluppo. Quindi non è sorprendente che una simile … entità sia stata mancata nel nostro sistema di conoscenza scientifica. Comunque, essendo limitata, è distribuita ovunque in natura, ed è necessaria solo la sua capacità di essere immagazzinata.
RIFERIMENTI
1. Akimov, A.E. E Shipov, G.I. Torsion Fields and their Experimental Manifestations. Proceedings of International Conference: New Ideas in Natural Science, 1996. URL: www.eskimo.com/~billb/freenrg/tors/tors.html
- Anonymous. (Amount of vaccuum space in light bulb) {Link no longer in operation 6/02}: www.newphys.se/elektromagnum/physics/KeelyNet/energy/zpe7.asc
- Fox, Hal. Now Come Torsion Fields. NEN, Vol. 5, No. 11, Mar. 1998, p.1. URL: www.padrak.com/ine/NEN_5_11_2.html
- Gamow, George. Gravity. Anchor Books, NY, 1962; p. 138.Keely, John. Sympathetic Vibratory Physics. URL: www.keelynet.com/
- Kozyrev, N.A. On the Potential for Experimental Investigation of the Properties of Time. 1971.
- Levich, A.P. A Substantial Interpretation of N.A. Kozyrev’s Conception of Time. Singapore, New Jersey, London, Hong Kong: World Scientific, 1996, p. 1-42. URL: www.chronos.msu.ru/SEMINAR/ereports.htm
- Lyne, William. Occult Ether Physics. Creatopia Productions, NM, 1997. ISBN: 0-9637467-2-3
- Nachalov, Yu.V. Theoretical Basics of Experimental Phenomena. URL: www.amasci.com/freenrg/tors/tors3.html
- Nachalov, Yu.V. and Parkhomov, E.A. Experimental Detection of the Torsion Field. URL: www.amasci.com/freenrg/tors/doc15.html
10.Nachalov, Yu.V. e Sokolov, A.N. Experimental Investigation of New Long-Range Actions. 1993. URL: www.amasci.com/freenrg/tors/doc17.html
11.Ostrander, S. e Schroeder, L. Psychic Discoveries Behind the Iron Curtain. Prentice-Hall, Inc., Englewood Cliffs, N.J., 1970. URL: www.psychicdiscoveries.com/
12.Pasichnyk, Richard. The Vital Vastness: Volume One. Writer’s Showcase, 2002. URL: www.livingcosmos.com/
13.Russell, Walter. The Divine Iliad. University of Science and Philosophy; URL: www.philosophy.org/
14.Taubes, Gary. Relativists in Orbit. Discover Magazine, March 1997.
15.Tesla, Nikola. Lecture Before the Institute of Immigrant Welfare. May 12, 1938.
16.Wilcock, David. Convergence III. April, 2001.
URL: http://ascension2000.com/ConvergenceIII
17.Wright, Walter. Push Gravity. URL: www.keelynet.com/
[2] “Scoperte Psichiche dietro la Cortina di Ferro”
[3] quantità di moto, velocità.
Tradotto da Andrea Calabrese per Stazione Celeste
Originale in inglese: http://ascension2000.com/DivineCosmos/01.htm
[1] “Conoscenza di mondi superiori e suo raggiungimento”
[4] Si è reso con “mg” anziché “Hz” come nell’originale a causa di un evidente refuso. Infatti 62(mg)+31(mg) = 93 mg.
Commento NdR: Scopo dell’Etere è acquisire all’infinito informazioni, da ridistribuire in ogni punto di se.
http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=11849
Dibattito sull’Etere: http://ppp.unipv.it/Collana/Pages/Libri/Guide/Dibet/DIBIndi.htm
http://viewer.zmags.com/publication/657c1927#/657c1927/40
RELATIVITA’ (Einstein) contro ETERE
Bandita dalle università la conoscenza della convulsione orgiastica del plasma e della vita” – W. Reich, Etere, Dio, Diavolo
II concetto di etere è largamente screditato dalla comunità scientifica ortodossa che si associa alla teoria della relatività.
In questa visione l’etere non esiste ed è sostituito dallo spazio “Vuoto“. I corpi, oltre a produrre un più o meno debole campo elettromagnetico, producono un campo gravitazionale proporzionale alle loro massa che, in un’attrazione reciproca, tiene in piedi il meccanismi) della gravitazione universale.
Tesla definiva mollo giustamente dei mistici coloro che hanno elaboralo questa teoria e non scienziati concreti.
La cosa appare evidente ad una semplice analisi logica: se da una parte l’attrazione elettromagnetica e’ chiara e comprensibile (atomi ionizzati da qualche forza cedono elettroni ed attirano altri atomi per rimpiazzarli, e gli elettroni fluiscono lungo un conduttore), la forza gravitazionale non è definita in alcun modo.
Cosa perturba le masse dei corpi affinché questi attirino qualcosa ?
Attraverso quale conduttore si muove questa forza di attrazione se, per definizione, il “Vuoto” è nulla senza estensione ?
L’etere è una necessita logica.
Resta da vedere che cosa sia e come possa essere composto di qualcosa che si presenta più rarefatto della materia stessa.
Inoltre da questa materia sottile e’ possibile estrarre energia ? E non può essere proprio da quella speciale materia che si origina ogni energia che costituisce la massa della materia che produce campi elettromagnetici ?
Possiamo immaginare questa materia sottile come un grande mare primordiale o un’acqua che genera la vita.
Tratto da: Scienza e Conoscenza n° 18, 2008
Teoria R3 – Una semplice Teoria dell’UniVerso – PDF – dell’Ing. Alberto Angelo Conti
Buchi neri dell’Universo simili a quelli atomici – vedi PDF studio-ricerca di fisici
vedi anche gli ARGOMENTI CORRELATI
La Scienza dell’Uno – The science of oneness – By David Wilcock
Capitolo Due: L’Etere è Pura e Conscia Unità
2.1 FILOSOFIA: un PRIMO NECESSARIO PASSO
Quando le piene implicazioni della scienza dell’etere diverranno ampiamente note all’umanità, sarà necessario un cambio di paradigma molto significativo. Per questa ragione, si deve costruire con attenzione un fondamento filosofico che connetta la teoria dell’etere e la coscienza, prima dei capitoli in cui si discuterà di anti-gravità, free energy e di altre applicazioni tecnologiche.
I lettori non inclini alla filosofia possono non aver riflettuto sui problemi dell’energia del punto zero, della teoria del campo unificato o della scienza dell’etere nel modo in cui li presenteremo noi, incorporando per enfasi molte controverse scoperte scientifiche.
Per altri che possono non aver normalmente studiato scienza o fisica, o addirittura non essere consapevoli del lavoro riguardo alla teoria dell’etere, potrebbe essere richiesto uno sforzo significativo e un impiego di tempo per digerire completamente il materiale di questo libro.
Questa è un’altra valida ragione per discutere ora di filosofia; il lettore non incline alla lettura tecnica avrà una capacità molto maggiore di vedere il contesto della discussione che segue, e molto probabilmente avrà un interesse maggiore nel procedere per il resto del libro, un capitolo alla volta.
Iniziamo questo capitolo con una breve indagine preliminare sulle forze energetiche universali la cui esistenza è cruciale per comprendere ogni cosa di questo libro, tecnologicamente e in altro modo. È importante ricordare che questa è solo una breve descrizione, e che sarà enunciata con molti più dettagli nei capitoli successivi. Dopo questa descrizione iniziale dell’energia in questione, tratteremo la mole di informazioni che suggeriscono il suo coinvolgimento nell’arena della coscienza.
2.2 L’ETERE
Noi viviamo in un universo armonico, costruito su un fondamento di energia amorevole, conscia, unificata e invisibile, nota come “energia del punto zero” o “etere”.
Fino al 20° secolo, tutta la tradizione scientifica Occidentale proponeva che tale energia esistesse, almeno fin dai tempi degli antichi filosofi Greci, e molto probabilmente fin da una civiltà molto più vecchia con avanzate conoscenze scientifiche.
L’esistenza di questo etere è stata presumibilmente provata falsa dall’esperimento di Michaelson-Morley (M-M) all’inizio del 20° secolo, e moltissimi scienziati credono ancora che questo sia corretto. Vi è un numero di ragioni per cui l’esperimento M-M è difettoso, e per i nostri lettori con un’inclinazione tecnica, molti dei ricercatori che andremo a menzionare hanno dettagliato spiegazioni di come questo sia stato male interpretato.
Ora sappiamo che la scienza “eterica” è l’unico modello rimanente dell’UniVerso che combaci con le prove che sono ora disponibili.
Le attuali teorie che operano con questi concetti, compresa la “Fisica Sequenziale”, la “Cinetica Sub-quantica”, la Termodinamica del Non-equilibrio”, la “Teoria del Sistema Generale”, la “Teoria del Sistema Reciproco”, la “Teoria dell’Universo Armonico”, la “fisica dell’onda scalare di Maxwell/Whittaker”, la “Fisica Iperdimensionale” e tutte le varie “Teorie del Campo Unificato” concordano tutte sul fatto che la nostra realtà fisica emerge da questa sostanza energetica nascosta, che crea tutto ciò che conosciamo e vediamo tramite la vibrazione.
E così, come pesci nel mare, la pressione di questo fluido energetico ci circonda costantemente, sebbene noi normalmente non ne notiamo la presenza. In questa mole di nuovi dati, il fluido dell’etere è una tremenda fonte di energia che si trova in costante movimento vibrazionale, fluendo attraverso tutti gli oggetti nell’Universo, creandoli e ricreandoli in ogni istante, proprio come la fiamma di una candela assorbe costantemente nuova cera e nuovo ossigeno e irradia nuovo calore e nuova luce, ma continua ancora a esistere come “unità” misurabile. Dovesse questo etere mai fermarsi dal fluire e dal turbinare con un comportamento tanto intelligente e propositivo, tutta la massa espellerebbe calore, si “dissolverebbe” gradualmente e ritornerebbe al suo stato primordiale di energia; la “fiamma” sarebbe spenta.
Infatti, questa nuova “fisica del 21° secolo” ci dice che la vera pietra angolare della massa, gli atomi e le molecole stesse, non sono affatto particelle. Invece, non sono niente più di turbini sferici di energia in questo fluente fiume di etere. E l’etere stesso fornisce il modo più tangibile e scientifico di definire, spiegare e addirittura ingegnerizzare la Mente di Dio.
2.3 Il DOTT. HAL PUTHOFF e “L’ENERGIA del PUNTO ZERO”
È importante ricordare che questa nuova teoria non è semplicemente una nozione astratta intrattenuta nelle menti di “bizzarri” scienziati amatoriali che giocano con le pentole crepate da stregoni nel laboratorio creato in garage. O, per metterla in modo metaforico, questa “pentola” non è affatto crepata; è invece pronta a riempirsi fino all’orlo e a iniziare a espandersi nella coscienza pubblica convenzionale. Le forze più significative che resistono a tale “rivelazione” sono presumibilmente quelle connesse con l’industria dei carburanti fossili, dato che sottolineeremo molto chiaramente la prova inconfutabile che questa tecnologia può essere imbrigliata per produrre illimitata “free energy” per tutta l’umanità. Ovviamente un sistema anti-gravità commercialmente prezioso renderebbe il nostro mondo di città, autostrade e sistemi di trasporto, interamente basati su carburanti fossili, obsoleto.
Inoltre, vi sono prove che suggeriscono che le elite ricche sono ora consapevoli che loro/noi perderemo tutto se non implementiamo questa tecnologia, non vi è alcun vantaggio nel mantenere il controllo finanziario su una Terra che è stata distrutta.
Anche le Nazioni Unite si sono fatte avanti affermando che il nostro ambiente è sull’orlo di una terribile e irreversibile catastrofe se non facciamo immediatamente dei dolorosi cambiamenti. Questa potrebbe essere la ragione per cui visibili fisici d’avanguardia con precedenti di ricerche governative, come il dott. Hal Puthoff dell’Università di Cambridge, stanno iniziando a riconoscere che è necessaria la moderna scienza dell’etere per spiegare i molti problemi e paradossi della Scienza. Il messaggio ci viene passato goccia dopo goccia dai media convenzionali… e in questo libro non nasconderemo niente, con la piena consapevolezza dei potenziali rischi annessi nell’agire in questo modo. Consideratela come un “antipasto”.
Al fine di conferire validità all’idea che l’etere esista realmente, il dott. Puthoff ci ricorda gli esperimenti che erano stati condotti prima che la teoria della meccanica quantistica sia mai esistita, progettati per vedere se c’era qualche energia nello “spazio Vuoto”.
Se queste aree dell’universo sono davvero vuote, allora non ci dovrebbe essere niente; niente campi elettromagnetici, niente raggi X, nessun calore, nessuna energia, niente. Per verificare quest’idea in laboratorio era necessario creare un’area che fosse completamente libera di aria (un “Vuoto”), e schermato da tutti i campi di radiazione elettromagnetica conosciuti.
La schermatura di questa area “vuota”dai campi di energia è stata eseguita utilizzando quella che è nota come Gabbia di Faraday, costituita di piombo. Questo “vuoto” senz’aria è stato poi raffreddato fino allo zero assoluto, la temperatura a cui tutta la materia dovrebbe smettere di vibrare e dunque non produrre alcun calore.
A questo punto, tutte le spiegazioni convenzionali, aventi a che fare con quella che i fisici chiamano la “conservazione dell’energia”, direbbero semplicemente che dovrebbe essere un morto “vuoto” senza vita. L’avete raffreddato a zero gradi Kelvin, succhiato via tutta l’aria e schermato tutti i campi di energia.
Eccolo; ora avete un Vuoto “morto”.
Questi esperimenti hanno provato che invece di un’assenza di energia nel “Vuoto” (tutto pieno), ve ne era una quantità tremenda !
Il dott. Puthoff l’ha spesso definito un “calderone ribollente” di energia a magnitudini molto alte. Questa forza è stata soprannominata “energia del punto zero” o ZPE [1].
Il termine “punto zero” è stato utilizzato per due ragioni. La prima ragione è che si può trovare ancora questa energia allo “zero assoluto”, a cui non vi dovrebbe essere alcun calore o qualsiasi altra forma di energia rimanente. La seconda ragione è che le pressioni di questo campo di energia solitamente si annullano, ovvero quella che è nota come risultante del vettore zero.
Questa definizione dal suono tanto complesso significa semplicemente che questa energia applica forza (vettori) in modo equo in ogni direzione, e dunque per noi non ha un movimento o una forza tipicamente misurabile; semplicemente come risultato si annulla. Tuttavia il colonnello Tom Bearden sottolinea che se si mettono due pulci in una battaglia di spinta testa a testa e nessuna delle due riesce a muoversi avanti o indietro, si può misurare la pressione nell’area fra le due teste e ottenere una risultante del vettore zero. Tuttavia, se si misurasse la pressione fra due elefanti che vanno testa contro testa allo stesso modo, si avrebbe ancora una risultante del vettore zero. Pertanto, Bearden suggerisce che diverse aree dello spazio possono avere differenti pressioni di energia, che normalmente non sono notabili o misurabili per noi. Egli si riferisce a queste invisibili energie come a “onde scalari”, e ha costruito dei rilevatori che ci permettono di misurarle, utilizzando spire schermate in Gabbie di Faraday.
Così se state ancora pensando che niente di tutto questo importi molto nella vostra vita, vi daremo giusto un’idea di quanto alta sia esattamente la magnitudine dell’energia all’interno del “Vuoto“.
I fisici John Wheeler e Richard Freynman hanno calcolato che:
La quantità di energia nel volume di spazio “Vuoto” contenuto in una singola lampadina è sufficientemente concentrata da portare tutti gli oceani del mondo al punto di ebollizione !
Immaginate, solo per un momento, cosa sarebbe possibile se si potesse imbrigliare questa energia per il nostro personale potere di guarigione miracolosa.
O per l’abilità psichica. O per far levitare il nostro corpo, o altri oggetti pesanti. Noi non abbiamo timore di dire che l’energia per fare queste cose esiste già ! Quanti dei nostri lettori accantoneranno ogni miracolo di Gesù o di altri iniziati o maestri spirituali ? Se resistete all’idea che tale possibilità esista, allora questo libro probabilmente non è per voi.
Il col. Bearden ci ricorda che quando attingiamo a questa energia per i nostri bisogni, equivale a intingere un cucchiaino da the nell’oceano. Questa riserva illimitata di energia intorno a noi è di una magnitudine molto maggiore di quanto noi potremmo mai immaginare.
Una volta accettata l’esistenza di questa energia, si chiariscono molti problemi nella meccanica quantistica. La vera esistenza degli atomi, così come vengono visti ora nelle teoria di meccanica quantistica, non può essere adeguatamente spiegata con i modelli oggi esistenti.
Il dott. Hal Puthoff fa notare che la teoria convenzionale della meccanica quantistica non comprende perché un elettrone non irradia semplicemente via tutta la sua energia e non si schianti nel nucleo, come farebbe un satellite nell’orbita terrestre.
Se c’è una cosa come “l’elettrone”, apparirebbe infatti simile a una piccola macchina del moto perpetuo. Quando gli viene chiesto, il fisico quantistico solitamente dirà semplicemente che questo strano comportamento rappresenta “la magia della meccanica quantistica”.
In modo problematico, propongono un “sistema chiuso” in cui l’energia si irradia all’esterno ma in cui nessuna energia può entrare all’interno, anche se i fisici sanno che “l’energia non si crea né si distrugge”. Tuttavia, se l’elettrone stesso attirasse continuamente energia dal ZPE o etere, come suggerisce il dott. Puthoff, allora sarebbe in grado di sostenersi come un “sistema aperto”, proprio come la fiamma di una candela in cui l’energia fluisce costantemente dentro e fuori.
2.4 ETERE: NON un TABÙ
Sempre più ricercatori non sono più intimoriti nell’utilizzare la parola “etere” quando discutono dell’energia del punto zero, questa sostanza fluente di sottofondo dell’Universo che si può dimostrare esistente ovunque.
La parola “etere” è essenzialmente diventata un tabù dopo che l’esperimento di Michaelson-Morley (M-M) ha presumibilmente provato la sua inesistenza nel 1887, anche se tutto quello che ha realmente fatto è stato di provare l’inesistenza di un etere materiale, che sarebbe una sostanza letteralmente fisica di materia che vaga per l’aria come un gas. L’idea originale di questo esperimento non era di provare l’esistenza o l’inesistenza dell’etere; era semplicemente di misurare quanto ve ne fosse.
L’esperimento proponeva che mentre la Terra si muove nello spazio, vi sarebbe una raccolta di sostanza eterica che si sarebbe potuta misurare nella direzione del movimento della Terra, similmente alle ondine che si producono con la mano in una piscina.
Vi sono parecchi problemi nell’utilizzare questo per provare che l’etere non c’è. In primo luogo, la scienza convenzionale non comprende che la gravità è il movimento principale dell’etere sulla Terra che possiamo misurare, cosa che va oltre il concetto di “raccolta di etere” nel movimento della Terra nello spazio.
Per una persona all’interno del campo gravitazionale, la gravità sarebbe l’unico movimento eterico che può notare; esso ci scherma da altri movimenti. In secondo luogo, non hanno compreso che l’etere stava formando anche gli strumenti di misurazione così come l’area di misurazione, rendendo così impossibile qualsiasi tipo di misurazione di cambiamenti tanto minuscoli ! Qualsiasi cambiamento nell’area circostante produrrà un cambiamento anche nello strumento stesso.
Anche se M-M non ha provato l’inesistenza di una fonte energetica non-materiale come la ZPE, è probabile che anche il semplice uso del termine “etere” crei ora un rigetto automatico da parte delle autorità scientifiche. Fino a quando la gente continua a “credere” nell’inerente credibilità della confraternita scientifica senza esaminare i fatti di persona, questo gioco potrà essere perpetuato.
E anche se non possiamo “vedere” direttamente l’etere, non possiamo vedere neanche i batteri sulla nostra pelle, l’aria che respiriamo o la gravità che ci trattiene sulla Terra. Dunque, anche se qualcuno può pensare che qualcosa di “non fisico”significhi che non può esistere, tutto quello che in realtà significa è che non è direttamente percepibile con i nostri organi sensoriali naturali.
Prima dell’esperimento di Michaelson e Morley, la maggior parte dei fisici concordava che questo etere dovesse esistere, e creava modelli elaborabili e costrutti matematici basati su di esso. Ed ora, il risultato negativo dell’esperimento M-M è stato surclassato da una piena di scoperte che provano che gli antichi concetti erano a tutti gli effetti corretti.
La differenza è che ora noi sappiamo che gli atomi e le molecole sono composti da nient’altro che campi elettromagnetici, la cui energia proviene da una fonte che non è ancora misurabile con la maggior parte dei metodi convenzionali !
Pertanto, laddove la Relatività e la Meccanica Quantistica sono stati i segni distintivi della fisica del 20° secolo, messe all’angolo da ovvie contraddizioni e impossibili torri di Babele di logica sempre più contorta, una moderna interpretazione dell’ “etere” ringiovanirà rapidamente la fisica con nuova e ordinaria vita nel 21° secolo, riportando l’Universo ad una comprensibile Unità in cui noi “conosciamo il campo di gioco”.
2.5 UNA VISIONE VIBRAZIONALE di DIO, dell’AMORE e della FISICA
Mentre la nostra comprensione di questa fonte di energia universale continua ad espandersi, ci confrontiamo subito con l’idea che sia intelligente, che possa interagire direttamente con la nostra coscienza. Dopo tutto, se questo è veramente il “Campo Unificato” che la scienza convenzionale stava cercando come base di tutta la materia, allora anche noi siamo parte di quel campo unificato: mente, corpo e spirito. O per metterla in termini diversi, dal momento che abbiamo una coscienza, allora anche la coscienza deve essere una parte funzionale di quel campo unificato. Questo semplice punto filosofico viene ignorato piuttosto spesso nel corso di un’indagine scientifica:
In virtù del fatto che la coscienza esiste, deve essere una funzione del Campo Unificato, qualunque cosa questo comporti.
E nel suo libro “Dal Big Bang Ai Buchi Neri, Una Breve Storia del Tempo” [2], il noto fisico Stephen Hawking ha predetto nei tardi anni ’80 che questa Teoria del Campo Unificato sarebbe stata risolta entro venti anni.
Il concetto di coscienza inerente all’energia dell’universo non è più nel campo dei fantasmi e degli spiritualisti, dato che la fisica quantica moderna ha scoperto la prova incontrovertibile che le aspettative dello sperimentatore possono influire drammaticamente sull’esito dell’esperimento; le energie quantiche interessate “sanno che vengono osservate”.
Chiunque può andare nella sezione scientifica della sua libreria locale e trovare montagne di titoli che ne parlano, come il classico “La Danza dei Maestri Wu Li” [3], noto per le sue frequenti, introspettive apparizioni all’Oprah Winfrey Show. Inoltre, sappiamo anche che questa interazione conscia con la “materia” non si deve fermare con l’arena quantica.
Nel campo della parapsicologia, che è solidamente empirica e che per molti anni si è sforzata in vano di essere accettata dal mondo accademico convenzionale, abbiamo prestigiose intuizioni come la Ricerca delle Anomalie Ingegneristiche di Princeton, PEAR, che ha provato in modo assoluto che la coscienza umana può influire sull’esito di procedure apparentemente “casuali”.
Questo può includere effetti in cui il partecipante è in grado di dimostrare i seguenti e statisticamente significativi risultati: influenzare i generatori casuali di numeri computerizzati modificare la velocità con cui la radiazione emana da una fonte misurata da un Contatore Geiger ed anche influire sul movimento causale di palline da ping pong attraverso una matrice di chiodi.
Lo sperimentatore lascia cadere le palline attraverso un singolo foro dentro una matrice che normalmente dovrebbe convogliarle in una configurazione casuale attraverso dieci o quindici fori sul fondo, eppure per puro intento il partecipante è in grado di aumentare significativamente il numero di palline da ping pong che cadono dentro un determinato foro.
È anche importante ricordare che i soggetti di questa sorta di esperimenti non sono persone fortemente impegnate nello psichico, ma gente normale; quindi non stiamo parlando di qualcosa che è disponibile solamente ad una certa “elite” di umani nella nostra società. Questi esperimenti rivelano chiaramente che l’essere umano possiede potenziali mai attinti che non hanno ancora ottenuto l’accettazione scientifica convenzionale.
Quindi, se l’intero Universo è composto da un campo unificato, ovvero un Unica Fonte di Energia Conscia Unificata, allora come abbiamo detto, anche noi siamo parte di quel campo; la nostra coscienza può interagire con essa a molti livelli. E sebbene molti di noi non hanno raggiunto una soluzione riguardo a chi o cosa sia veramente “Dio“, dobbiamo anche seguire la logica e ammettere che anche tutte le nostre più fondamentali concettualizzazioni di “Dio” devono essere considerate in questo modello.
E quando eliminiamo le distinzioni religiose e confessionali dei vari sistemi di credo sul pianeta e tentiamo di tessere un singolo filo attraverso i loro insegnamenti, ci rimane il semplice fatto che la natura fondamentale dell’energia di Dio è Amore e Luce.
E dal momento che la sua natura è amorevole, ci viene detto che cerca di far sentire tutti gli altri allo stesso modo; si sforza continuamente di avere il più possibile ogni forma di vita cosciente nell’Universo riunita con quell’Amore e quella Luce.
Per questo, Gesù ci ha insegnato ad “amare il tuo prossimo come sé stessi”. Ci viene detto che Dio si sta evolvendo, attraverso le decisioni compiute in libero arbitrio da i suoi partecipanti apparentemente separati. L’intero UniVerso cambia quando decidiamo di riunirci nell’Unità.
Il punto chiave che può connettere i concetti di “Dio”, cioe’ l’InFinito, Amore e fisica è l’idea di vibrazioni simpatetiche, come suggerito dal ricercatore John Keely. Keely ci ricorda che questo principio viene facilmente visto con un diapason. Se si colpisce un diapason e se ne ha un altro di proporzioni simili vicino, le vibrazioni sonore “raggiungeranno” misteriosamente il diapason non vibrante e lo faranno risonare a sua volta. Similmente, abbiamo diverse persone, diverse nazioni, diversi pianeti, e possiamo scegliere o di amarci l’un con l’altro e stare insieme oppure di odiarci e distruggerci l’un con l’altro.
Così, nel senso più semplice possibile, possiamo o avere fede o semplicemente postulare che l’intero universo sia un Unico Essere con un’Unica Mente, e che sia l’etere non fisico sia la materia fisica siano una parte fondamentale di quell’essere interconnesso. Tutti gli insegnamenti spirituali del mondo ci dicono che “Dio” ricerca l’Unità, unione e connessione, e lo associano anche piuttosto direttamente con il concetto di vibrazione.
Per utilizzare un’analogia fornita dal dott. Walter Russell in The Secret of Light [4], possiamo prendere un singolo fil di ferro, piegarlo a 90° e iniziare a farlo ruotare. A velocità inferiori possiamo facilmente vedere il fil di ferro, ma più velocemente lo facciamo vibrare in moto circolare, più apparirà come un disco completamente solido.
Questo è un modello di come la nostra materia apparentemente solida può essere in ultimo vista come composta di energie non solide vibranti a certe frequenze, ma è anche un modello che ci permette di vedere come più alte salgono le vibrazioni, più stabile ed Unificata diventerà la loro composizione.
Pertanto, Unità o Unione è il punto di “singolarità” in cui tutte le vibrazioni divengono simultanee: tutti i colori diventano Luce Bianca e tutto lo spazio ed il tempo si fonde in un singolo “centro del momento”, che tratteremo più tardi in questo libro. Di nuovo, il più vicino arriviamo al “momento di svolta” dell’Unità, più alte diventano le vibrazioni, e il modello di fisica in questo libro ci mostrerà molto concretamente come funzioni, se abbiamo la volontà di accettare questa semplice premessa filosofica.
E così, anche se l’amore viene spesso visto come un concetto meramente nebuloso e soggettivo che spesso rimane incastrato nell’idea di controllo e sessualità, nei modelli di etere può essere molto ben definito:
Amore è la tendenza per le entità nel Campo Unificato, siano esse umane, particelle o altro, di vibrare sempre più verso l’Unione o Unità Armonica.
Cosa ha a che fare l’amore nell’essere umano con il movimento vibrazionale ?
Vi sono parecchi modi di vederlo. In un senso più fisico, la percezione dell’amore provoca maggior movimento nel sistema nervoso ed in tutto il corpo: le pupille si dilatano, il battito cardiaco accelera, varia la conduttività della pelle, aumenta la sudorazione, la respirazione accelera ed i processi neurologici fluiscono più rapidamente, portando ad una inspirazione maggiore. Per di più, la percezione dell’amore porterà l’essere umano ad una maggiore armonia con gli altri; c’è una maggior propensione a sorridere, ad essere felici e amichevoli.
In un senso molto reale per molte filosofie spirituali, crea un moto radiante, come quando l’amore si irradia verso un’altra persona, quella persona inizia a sentirlo, ed è probabile che continui a irradiarlo agli altri. Si potrebbe vedere come questo moto radiante viaggi attraverso l’umanità proprio nello stesso modo in cui l’onda esibisce il suo moto attraverso un determinato mezzo conduttore, sebbene possa non sembrare un’onda veloce sull’asse del tempo (Almeno, questo è, quello che viene trattato più avanti in questo capitolo, fino a quando studieremo l’effetto Maharishi). E infatti, gli ET ci dicono che in qualunque momento, la massa totale dell’umanità ha una parte importante nel determinare la frequenza vibrazionale totale della terra, più alta o più bassa; quindi “tutti contano”.
Abbiamo detto che questo moto di Amore è un fattore nella fisica, sia a livello quantico sia negli esseri umani. Di conseguenza, l’etere che forma tutti gli oggetti nell’Universo deve essere in movimento. Ma perché dev’esserci movimento, chiederete voi ?
Senza movimento, non c’è Esistenza. Se alla fine dei conti l’Universo è composto semplicemente da un Campo Unificato, allora qualcosa deve pur accadere all’interno di tale campo per creare cambiamento: non può semplicemente “star lì seduto”.
In altre parole se il campo rimanesse statico, immobile ed invariabile, allora non potrebbe esserci realtà, dato che al livello quantico più fondamentale, l’energia si deve muovere per funzionare. Tale movimento è una vibrazione; pertanto tutti gli elementi di questo Campo Unificato potrebbero essere visti come esistenti fondamentalmente come moto vibrazionale.
Se i nervi nel vostro cervello non fossero in grado di far vibrare l’energia attraverso loro stessi e all’interno delle aree appropriate, non sareste in grado di pensare o far lavorare il vostro corpo in nessun modo. Se il sangue non vibrasse attraverso le vostre vene per l’azione delle varie contrazioni muscolari, sareste morti.
Se all’elettricità non fosse permesso di vibrare attraverso le schede di circuiti del vostro computer, il computer non funzionerebbe. Se l’energia negli atomi non si muovesse, non potremmo percepirli e non potrebbero legarsi l’uno con l’altro per formare i composti chimici di base. Così per voi, esseri umani, è importante capire che in un senso neuro-chimico molto diretto, ogni pensiero ed azione, per quanto piccola, crea una forma di vibrazione nell’energia eterica che vi circonda e vi crea. Se le interazioni elettriche nel vostro cervello e nel vostro corpo avvenissero solamente nel contesto dello “spazio Vuoto” che vi circonda, allora potreste aspettarvi che non viaggino all’esterno della barriera della vostra pelle verso l’aria, ma noi ora sappiamo che non c’è alcuno spazio “Vuoto” nell’Universo.
Se tutta l’energia è unificata con un singolo campo, come l’energia eterica, allora qualsiasi movimento di energia all’interno di quel campo deve risonare in tutto il campo, compreso il movimento di coscienza.
Pensatela a questo modo. Il vostro corpo non potrebbe funzionare molto bene se ogni cellula si dichiarasse separata dal corpo e si spegnesse, rifiutandosi di “vibrare” con il resto dei sistemi corporei. È per questa semplice ragione che gli insegnanti spirituali di tutto il mondo ci suggeriscono che Dio ha un’agenda, cercando di rinforzare i pensieri e le azioni amorevoli e unificatori.
Come potrebbe una parte del corpo combattere contro un’altra se il corpo deve perpetuarsi attraverso la cooperazione ?
Nessuno può negare che ognuno di noi desidera essere felice, è scritto direttamente nella Costituzione degli Stati Uniti come uno dei nostri quattro “diritti” fondamentali. Perché Dio dovrebbe essere diverso ?
Così, se la vostra coscienza stesse veramente creando “riccioli” di vibrazione in questo mare di energia eterica non fisica, allora il più amorevole diventate, per voi stessi e per gli altri, più questo provocherebbe in voi un rafforzamento della vostra fusione vibrazionale con l’energia della Creazione. Ed infine, questa fusione è un punto di non-spazio/non-tempo e di tutto-spazio/tutto-tempo. Geometricamente, è il Centro.
L’amore è una forza radiante, rinforzante ed unificatrice, che si muove verso il punto centrale dell’Unità, laddove l’odio, ovvero l’assenza di amore, è una forza assorbente, disintegrante e indebolitrice, che assorbe energia dal punto centrale dell’Unità e la compartimentalizza.
Sebbene molta gente probabilmente non concorderà con tale definizione della natura vibrazionale della coscienza, è certamente qualcosa che merita un esame equo, specialmente alla luce della prova scientifica che stiamo per trattare.
Quest’importanza dell’ “amore come vibrazione” è di gran lunga il messaggio spirituale più fondamentale che gli ET positivi sembra stiano tentando di impartire all’umanità attraverso un gran numero di metodi, come il fenomeno delle “letture psichiche”.
Così, sebbene il pensare all’Amore come ad un movimento energetico veramente tangibile richieda effettivamente un certo sforzo mentale, c’è un numero sempre crescente di persone che sta lavorando sui suoi processi di crescita e guarigione spirituale che parlano costantemente di questa “energia”.
Anche come scienza sta facendo grandi sforzi in molti modi molto importanti, dobbiamo anche rispettare quanti sforzi spirituali stanno avvenendo nella nostra società. Un numero sempre crescente di noi sta diventando informato dei quadri generali che definiscono la realtà per come la conosciamo noi, e non abbiamo timore di seguire gli indizi verso nuove soluzioni.
La scienza non ha più bisogno di essere compartimentalizzata fino al punto che il fisico va in chiesa e prega Dio la Domenica, e poi impiega il resto della settimana in laboratorio nel tentativo di negarne l’esistenza.
2.6 L’EFFETTO BACKSTER RIVISITATO
Infatti, lo stesso etere conscio è presumibilmente la più diretta manifestazione energetica di Dio che potremo mai trovare – e come abbiamo detto, tutte le tradizioni spirituali sembrano concordare che Dio è Amore e Luce. Certi esperimenti replicabili, compreso i vari esperimenti poligrafici di Cleve Backster con le piante ed altre forme di vita, ed un gran numero di studi medici negli umani, rivelano che l’odio distrugge la vita mentre l’amore la rinforza. Sebbene potremmo discuterne la causa, rimane il fatto che quando un essere umano manda cattivi pensieri ad una pianta, essa va in grande allarme e shock ed alla fine deperirà e morirà, mentre altri esperimenti altrettanto validi hanno mostrato che se un essere umano invia amore ad una pianta e/o le suona della musica intorno, la pianta sboccerà e crescerà più vigorosa. Questa ricerca dall’aspetto metodologico è stata originariamente evidenziata in un libro estremamente popolare negli anni ’70 noto come The Secret Life of Plants [5], e più recentemente in un altro libro noto come The Secret of Life of Your Cells [6], del dott. Robert Stone.
L’“effetto Backster” dimostra che le piante sono molto ben sintonizzate con le vibrazioni energetiche all’interno del loro ambiente.
È stato dimostrato e registrato innumerevoli volte, eliminando tutte le variabili estranee con protocolli molto rigorosi. Cleve Backster aveva molti anni di esperienza in polizia nell’amministrazione dei test delle “macchine della verità”, in cui un essere umano veniva collegato ad una macchina che misurava minuscole variazioni elettrochimiche nella pelle.
Questo processo, noto come test del poligrafo, produceva dati nella forma di un grafico continuo su carta, similmente alla misurazione del battito cardiaco o di altri segni vitali. La puntina che depositava l’inchiostro sulla carta era progettato per agitarsi in accordo con ogni variazione nella Risposta Epidermica Galvanica della persona, o GSR [7], che è fondamentalmente la misurazione di quanto bene la pelle conduca l’elettricità. Se la persona sentiva improvvisamente lo stress interiore nel dire una menzogna, il loro sistema fisiologico avrebbe rivelato tale stress attraverso cose come incremento nel ritmo cardiaco, respirazione e sudorazione. Qualunque di questi aumenti avrebbe variato la conduttività elettrica della pelle, e spesso piuttosto bruscamente.
Così, dopo molti anni di lavoro in questo campo ed essendo diventato uno dei massimi esperti del poligrafo nel paese, Cleve Backster un giorno ha avuto l’idea di connettere delicatamente gli stessi terminali metallici che normalmente avrebbe connesso ad un essere umano per un test della verità alle foglie di una pianta, e tracciare le variazioni elettrochimiche della pianta. Col tempo, ha scoperto che la pianta stava in qualche modo rispondendo piuttosto direttamente al suo ambiente, qualsiasi cosa potesse danneggiare la pianta nel mondo esterno sembrava provocarle una reazione. Tagliare la pianta non sembrava neanche lontanamente traumatico quanto bruciarla, tuttavia se fingeva di bruciare la pianta pur sapendo che in realtà non l’avrebbe fatto, la pianta non rispondeva.
È stato solo quando si è formato una chiara immagine mentale di un pacchetto di fiammiferi, di accenderne uno e tenerlo vicino ad una foglia che il grafico ha registrato un improvviso picco: la pianta stava andando in shock, inviando quanto più linfa possibile alla foglia al fine di proteggersi contro qualsiasi danno. Questo effetto inoltre si è propagato in tutte le piante nelle vicinanze.
Alcuni scarteranno questa ricerca a prescindere, non importa quanti grafici vengano loro mostrati, o addirittura anche se questo venisse dimostrato proprio sotto i loro occhi. D’altro canto, altra gente di mente più aperta sceglierebbe di interpretare questo esperimento come un’indicazione che le piante sono creature pensanti proprio come noi.
Tuttavia, al livello più fondamentale, dobbiamo considerare che in un modo o nell’altro, ci deve essere un mezzo tramite il quale i pensieri dell’umano vengono trasmessi alla pianta; ci deve essere un conduttore attraverso cui la coscienza possa viaggiare.
La scienza convenzionale non ha ancora riconosciuto la nicchia in cui questo conduttore esisterebbe; cioè l’etere o l’energia del punto zero. Novelle teorie di un “messaggio” chimico inviato attraverso l’aria sono certamente possibili, ma l’effetto funziona altrettanto bene anche quando le piante sono isolate l’una dall’altra, proibendo così qualsiasi forma di comunicazione del genere.
Quindi di nuovo, usiamo l’esempio dell’amore che rappresenta un livello superiore di vibrazione nell’etere. La pianta può non avere alcuna “emozione” come le pensiamo noi in quanto umani, ma semplicemente risponde alle variazioni nella risonanza vibrante dell’etere che la circonda e che in tal modo la crea attimo dopo attimo. In altre parole, quando una persona invia pensieri d’amore ad una pianta o suona della musica, l’energia eterica che la pianta attira per la crescita e lo sviluppo aumenta, e la pianta in tal modo diventa più vigorosa. Similmente, quando Backster ha inviato pensieri odiosi alla pianta, la frequenza di energia intorno ad essa è in realtà diminuita, e in base ad un primitivo disegno della pianta, questa variazione di energia ha innescato un naturale istinto di sopravvivenza.
Backster ha dimostrato anche che lo shock avuto in risposta dalla pianta potrebbe essere stato altrettanto facilmente provocato dalla sofferenza di altre creature nella stessa area. Egli ha progettato una serie di esperimenti in cui una macchina avrebbe gettato casualmente dei gamberetti in acqua bollente mentre lui non era presente nell’area; non era necessario che un umano inviasse pensieri negativi alla pianta. Pertanto, si può vedere come vibrazioni disarmoniche nell’etere, indipendentemente da chi o cosa le crea, portino a condizioni di crescita disarmoniche od addirittura tossiche, mentre vibrazioni eteriche amorevoli aumentano la velocità ed il vigore della vitalità che fluisce nelle piante, come altri esperimenti hanno chiaramente dimostrato. Dolore, morte e pensieri di odio portano via energia dalle forze eteriche in quell’area e riducono la capacità della pianta di crescere.
L’effetto Backster è stato dimostrato anche con i batteri, una forma di vita ancora più semplice dei gamberetti.
Abbiamo presenziato ad una delle sue letture tenuta alla Walter Russel University of Science and Philosophy l’8 Settembre 2000, e durante questa lettura Backster ha rivelato di aver scoperto l’effetto sui batteri dopo aver versato una pentola di acqua bollente di una caffettiera in un lavandino nel suo laboratorio.
Le sue piante, sempre connesse al poligrafo, hanno registrato un enorme ed immediato shock quando l’ha fatto, come ha scoperto poi dalle stampe. Ovviamente, all’inizio era molto intrigato da cosa avesse potuto provocarlo, ad ha dovuto riflettere attentamente su cosa stesse facendo esattamente nel momento in cui è stato registrato lo shock.
Una volta risalito all’acqua bollente, ha toccato il lavandino con un bastoncino di cotone ed ha analizzato il campione al microscopio. Quindi ha ottenuto la risposta, cioè una grande colonia di batteri stava proliferando nel lavandino, che non aveva pulito regolarmente! Esperimenti successivi hanno dimostrato che le piante reagivano in modo consistente alla morte dei batteri. È stato questo risultato inatteso che lo ha condotto ad eseguire gli esperimenti con i gamberetti.
2.6.1 “CIBO VIVO”
Da questo punto, ha poi determinato che nei suoi esperimenti si poteva utilizzare lo yogurt al posto delle piante, per via delle culture di batteri viventi al suo interno, ed avrebbe eseguito gli esperimenti esattamente nello stesso modo. La conduttività dello yogurt gli ha permesso di mettervi dentro gli elettrodi nello stesso modo, ed è stato in grado di misurare reazioni simili al poligrafo e poi c’è stato qualcuno che ha mangiato un campione di yogurt separato, lo yogurt registrava una reazione di shock esattamente in quel momento con un piccolo numero di secondi impiegato dai succhi gastrici dello stomaco per iniziare a digerirlo. Allo stesso modo, lo yogurt in una determinata stanza avrebbe risposto a qualsiasi cosa di dannoso che fosse avvenuto ad una pianta nelle vicinanze.
2.6.2 La PLANARIA
Ad un certo punto, Backster ha presenziato ad una presentazione scientifica che riguardava la Planaria, un piccolo verme piatto lungo un centimetro con due “occhi” protuberanti ad un lato del corpo. In questo esperimento, i ricercatori stavano tentando di dimostrare che la conoscenza poteva essere trasferita da un verme ad un altro verme che avesse mangiato i resti del primo.
Così, l’ipotesi era che una Planaria “imparava” a non andare in una determinata area che avrebbe danneggiato il suo corpo, tale conoscenza sarebbe stata conservata nelle sue cellule e poteva essere trasferita ad un altro verme che si fosse cibato dei resti del suo corpo. La prima Planaria sarebbe stata collocata in una capsula di Petri [8] che aveva sul bordo una sostanza chimica caustica, così avrebbe appreso attraverso la dura esperienza a non dirigersi verso il bordo. Dopo aver appreso bene questa lezione, sarebbe stato fatto a dadini e dato in pasto ai vermi successivi. I ricercatori avrebbero connesso gli elettrodi del poligrafo ad ogni Planaria posizionata nel contenitore, al fine di registrare le occasioni in cui andava in shock per il contatto con la sostanza chimica.
“Volete sapere cosa sta accadendo realmente?” ha chiesto Backster al capo ricercatore. “Sicuro”, lo ha sfidato il ricercatore. “Guardate questo” disse Backster. È andato al flacone che conteneva l’intera colonia di vermi Planaria e gli ha dato una bella scossa avanti e indietro. I Planaria nella capsula hanno avuto una reazione così grande che ha letteralmente scaraventato i grafici fuori dal foglio! Il ricercatore si è immediatamente precipitato verso il grafico ed ha iniziato a verificare la macchina in cerca di un cavo staccato o di un malfunzionamento; Backster ha semplicemente riso, messo le mani in tasca e se ne è andato.
Per metterla in modo semplice, quello che è accaduto ad un Planaria è accaduto a tutti i Planaria, ed una primitiva forma di “coscienza di gruppo” ha viaggiato attraverso uno spazio teoricamente Vuoto, cercando di insegnare al gruppo le sue lezioni di sopravvivenza.
2.6.3 Le CELLULE
Gli studi di Backster comprendenti le cellule umane, come documentato nel libro del dott. Robert Stone, sono forse ancor più interessanti. In questo caso, le cellule epiteliali (della pelle) di un essere umano, raccolte dall’interno della guancia con un bastoncino di cotone, sono state conservate in una stanza separata e connesse ad un poligrafo. Backster è stato ripetutamente in grado di provare che le cellule della guancia dimostravano risposte improvvise corrispondenti precisamente con gli shock emozionali creati ad arte, attentamente indotti nel partecipante. Non era necessariamente facile indurre eticamente in shock un essere umano, per cui non vi era alcun modo “standardizzato” per eseguire l’esperimento. Gli shock creati ad arte sono stati gestiti attraverso metodi come la visione di immagini violente che avrebbero avuto un particolare impatto emotivo sull’individuo, come un pilota da combattimento veterano della Seconda Guerra Mondiale che guarda un filmato su un aeroplano che viene abbattuto. In un caso del genere, quando l’ex-pilota si contorceva sulla sedia, creando variazioni di frequenza elettromagnetica nella sua Risposta Epidermica Galvanica, le cellule della sua guancia nella stanza accanto si sono contorte in modo misurabilmente uguale.
Un altro esempio è stato quello di lasciare un giovane uomo in una stanza con una rivista pornografica, e poi irrompere nella stanza dopo che aveva iniziato a guardarla, creando uno stato di imbarazzo. Le sue cellule hanno mostrato la stessa risposta nella stanza accanto.
Pertanto, gli shock e le emozioni negative nella mente si muovono istantaneamente in tutte le cellule del corpo influenzandole, che le cellule siano ancora connesse al corpo o meno! Se lo spazio non ha alcun conduttore al suo interno che permetta alla coscienza di viaggiare da un’area all’altra, allora come può essere possibile tutto questo?
2.7 MISTERI METAFISICI CLASSICI SPIEGATI
2.7.1 – CANCRO
Le scoperte di Backster sulle nostre cellule aiutano a spiegare il fatto che il cancro viene ora mostrato da medici professionisti come Deepak Chopra e Andrew Weil come una manifestazione diretta di rabbia, o di resistenza all’amore. Questi studi rivelano anche che coloro che sono più in salute e vivono più a lungo sono i più felici e più liberi da preoccupazioni, paura e odio, e che in tal modo accettano l’amore nella loro vita. In altre parole, stress e shock non sono semplicemente isolati dal sistema corporeo; essi fondamentalmente influiscono su tutte le cellule del sistema corporeo. Quello che una volta appariva come una speculazione metafisica sta ora diventando un fatto medico conclamato. Se volete vivere più a lungo, dovete possedere efficaci abilità di gestione dello stress, ed imparare come comunicare efficacemente per dissipare la vostra rabbia.
2.7.2 L’EFFETTO MAHARISHI
Inoltre, se l’effetto Backster può avvenire all’interno delle cellule di una persona sia che le cellule siano all’interno o separate dal corpo, allora è folle ritenere che questo effetto non passi in qualche modo anche fra esseri umani, influenzando quindi direttamente lo stato emozionale degli altri intorno a loro.
Questa è una delle ragioni per cui persone molto sensibili e intuitive possono finire per avere costanti battaglie con la depressione; sono incapaci di “respingere” la disarmonia delle persone intorno a loro.
E come nota più positiva, il così ben congegnato esperimento sull’ “effetto Maharishi” ha mostrato che mentre un grande gruppo di persone ben addestrate meditava insieme in un’importante città, la quantità di eventi violenti in tale città è notevolmente calata.
Un ottimo, breve racconto di questo esperimento è contenuto nel libro Cosmic Voyage della dott.ssa Courtney Brown, capo del Farsight Institute:
Nel numero di Dicembre 1988 del Journal of Conflict Resolution, è apparso un articolo metodologicamente sofisticato che affermava che gruppi di meditatori praticanti la Meditazione Trascendentale e il più coinvolto Programma TM-Sidhi in un unico luogo potevano influenzare il livello di conflitto nei luoghi limitrofi (Orme-Johnson et. Al. 1988). Questo fenomeno è stato etichettato come “Effetto Maharishi” in onore dello Yogi Maharishi Mahesh. L’articolo è stato considerato controverso quando è stato pubblicato, ad a tutti gli effetti lo è ancora.
Di nuovo, quello che stiamo fondamentalmente vedendo con questo effetto è che c’è un conduttore attraverso cui viaggia la coscienza umana; e infatti, potrebbe essere anche la vera natura di tale coscienza. In un modello eterico, questo movimento potrebbe essere semplicemente visto come quello che abbiamo definito Amore: “L’Amore è la tendenza delle entità all’interno del Campo Unificato, umano, particella o altro, ad irradiare in modo crescente Unità Armonica, attraverso moto vibrazionale”.
E nel caso dei meditatori Trascendentali, in qualche modo il processo di quietare la mente, avendo pensieri amorevoli e respirando profondamente provoca un innalzamento della vibrazione, che poi si propaga attraverso la coscienza dell’umanità proprio come l’abbassamento della vibrazione attraverso il dolore si era propagato attraverso la famiglia di vermi Planaria nella dimostrazione di Backster.
Così, se volete quietare la vostra mente nell’amorevole coscienza, potete essere ben in grado di provocare un movimento di energia intorno a voi.
Ma esattamente quanto moto è in grado di creare un essere umano in questo etere? Se anche tutti gli oggetti fisici sono creati da questa energia, allora deve rimanere solamente un movimento all’interno della coscienza, o potrebbe essere anche un moto fisico ? (in capitoli successivi discuteremo del moto dell’etere per levitare materia fisica attraverso mezzi tecnologici, e mostreremo chiare ed evidenti prove che dimostrano che questo è stato già realizzato).
2.7.3 LEVITAZIONE
Di fatto, alcune di quelle persone sul nostro pianeta stanno già sviluppando le abilità che si dice siano comuni nei regni superiori di vibrazione: abilità come ESP, precognizione, levitazione, manifestazione/demanifestazione di oggetti, l’abilità di vedere le auree, guarire gli altri cose simili, tutte cose che possono avvenire in un modello eterico. Vi sono testimoni oculari e documentazioni di numerosi santi Cristiani che hanno levitato, come Santa Teresa (1515-82) che parlò così:
Arriva, in generale, come uno shock, rapido e tagliente, prima che tu possa raccogliere le idee, o aiutarti in qualunque modo, e la vedi e la senti come una nuvola, o una forte aquila che si solleva e ti trasporta via sulle sue ali.
Questo autore ed altri hanno personalmente percepito gli stadi preliminari di quello che stava descrivendo Santa Teresa, compreso una “rapida e tagliente sensazione prima di poter raccogliere le idee” ed una sensazione che “la tua anima venga portata via” attraverso la parte superiore della testa. Wilcock ha definito questo fenomeno “l’esplosione dell’orecchio” dato che sembra originarsi come una vibrazione pulsante nelle orecchie che provoca, oppure è il risultato di un improvviso, shockante aumento vibrazionale nella coscienza. Nel nostro caso, questo non è mai arrivato completamente ad essere una levitazione di qualunque tipo, ma c’è ancora speranza! Registri Cattolici Ufficiali riportano che San Giuseppe di Cupertino (1603-63) è stato letteralmente in grado di volare tre metri e più sopra il terreno, e questo è stato osservato pubblicamente più di 100 volte. Una volta si è anche caricato un altro confratello e lo ha trasportato in giro per la stanza, e subito prima della sua morte, amici testimoni hanno confermato sotto giuramento davanti a Dio di aver visto San Giuseppe levitare. È assai improbabile che abbiano mentito, visto quello che questo tipo di giuramento significava per loro.
Più recentemente, abbiamo il caso del signor DD Home di cui è stato anche documentato che levitava il suo corpo nel 19° secolo, da ricercatori scientifici rispettabili, leader mondiali e dignitari della corona che lo hanno osservato di prima mano nel Lago Ontario orientale, nell’area del Canada dal 1820 al 1850. Home non solo poteva levitare, poteva anche eseguire molte altre cose, come immergere le mani o la testa nel fuoco senza bruciarsi, ed anche far levitare una fisarmonica dentro una gabbia e suonarne una nota.
Il libro di Michael Talbot “Tutto È Uno” contiene un tesoro di affascinanti racconti proprio come questo, e dovrebbe essere considerato una “lettura raccomandata” per coloro che desiderano veramente studiare ed integrare questo nuovo paradigma.
Indipendentemente da quello che ogni singolo lettore vuole credere riguardo i fenomeni metafisici come la levitazione, vi sono certamente un numero sempre crescente di persone che stanno vivendo valide esperienze mistiche e sono riluttanti a discuterne in pubblico per paura di sembrare ridicoli.
Nell’Ottobre del 2000, un altrimenti ordinario venditore di mobili ha rivelato a questo autore che suo figlio aveva levitato di un metro sopra il terreno in una camera pulita durante una seduta spiritica, ed è stato solo dopo che Wilcock ha rivelato la verità sulla sua carriera e sulle sue scoperte che l’uomo si è fidato abbastanza da offrire tale informazione. Naturalmente, uno scettico coninuerà solamente a dire “Sta mentendo” a meno che la prova non venga individualmente testimoniata, altri testimoni certificati come nel caso di San Giuseppe di Cupertino vengono ignorati. Comunque noi ora possiamo allentare le catene, in quanto l’esistenza dell’etere conscio rende possibile tutti i generi di fenomeni mistici, fornendo un conduttore attraverso cui la coscienza può viaggiare e dunque provocare azioni a distanza, fino anche al punto di provocare la diretta levitazione di oggetti o del corpo umano. E la telecinesi è stata studiata molto accuratamente in laboratorio.
2.8 L’ETERE e la PSICOCINESI
Se un essere umano può far levitare oggetti e muoverli attraverso lo “spazio Vuoto”, allora le nostre attuali comprensioni scientifiche necessitano di una seria revisione. Come abbiamo detto, se l’amore è semplicemente un movimento di energia che tende verso un livello superiore di vibrazione, allora questo può non essere necessariamente un moto esclusivamente nel campo non fisico della coscienza; anche la materia fisica può subirne l’influenza, fino anche alla levitazione del corpo.
Comunque, i dati sulla levitazione sono ancora aperti ad altre interpretazioni, alcune delle quali sono semplicemente religiose e non si preoccupano di chiedersi il “come”. Nella mente dello scienziato, l’universo è composto da quattro forze di base: gravità, elettromagnetismo, forza nucleare debole e forza nucleare forte. Se l’etere forma davvero tutta la materia fisica e crea, oppure è una funzione della coscienza, allora ci dev’essere un modo per la coscienza di generare spontaneamente ognuna di queste quattro forze fondamentali che abbiamo citato, oltre ad essere in grado di muovere oggetti fisici. Se non possiamo trovare le forze fondamentali dell’Universo create in questo movimento di coscienza, allora l’intera, vastissima mole di dati “non può essere vera”.
Studi rigorosi del fenomeno della psicocinesi sono stati condotto nella ex Unione Sovietica e in Cecoslovacchia, più tardi documentati nella Ricerca di Parapsicologia Sovietica e Cecoslovacca non segretata della DIA, di Louis F. Maire III e del Maggiore J.D. LaMoth, MSC, pubblicata nel Settembre 1975.
Dal momento che pare che questi paesi fossero molto più avanti degli Stati Uniti in questa ricerca, vale la pena seguire queste linee guida, dato che molti Occidentalisti non sono consapevoli del grado di progresso scientifico compiuto nell’ex blocco sovietico in queste aree. In questi studi ci si riferisce all’energia eterica imbrigliata come a “bioplasma”. Abbiamo messo in grassetto certe porzioni di questo estratto piuttosto lungo per enfasi:
La psicocinesi (PK), o come viene talvolta chiamata, telecinesi, è l’abilità di influenzare oggetti animati o inanimati a distanza, senza contatto fisico, per mezzo di campi di energia biologici controllati o meno.
Alcuni, ma non tutti, gli effetti della PK comprendono: iniziazione o cessazione del moto negli oggetti inanimati; evidente neutralizzazione dell’effetto della gravità su oggetti inanimati (levitazione); induzione di variazioni nei processi fisiologici della materia animata; la creazione di campi elettrici, elettromagnetici, elettrostatici magnetici o gravitazionali misurabili intorno agli oggetti destinatari; e l’imposizione di immagini su emulsioni fotografiche schermate…
[Nota: Subito, i criteri affinché la coscienza umana crei i campi di energia di base nell’Universo sono stati soddisfatti, pubblicati in un documento della DIA degli Stati Uniti]
La ricerca sovietica ha preso parecchie direzioni diverse negli sforzi per sviluppare spiegazioni materialistiche per gli effetti PK osservati. Questa ricerca comprendeva studi approfonditi delle caratteristiche del campo elettrico tra soggetto ed oggetto, caratterizzazione dei campi elettrici immediatamente intorno al soggetto, studio dei campi bioelettrici tramite strumenti di rilevazione, studio degli schemi d’onda del cervello dei soggetti, e fotografia dei campi bioenergetici dei soggetti.
Ad oggi, gli scienziati Sovietici non sono affatto d’accordo sulla natura delle forze coinvolte, ma tutti concordano che vi sia in gioco un’energia fisica.
Il dott. Viktor G. Adamenko dell’Istituto di Radiofisica a Mosca, il dott. Viktor Inyushin, dell’Università Kazaka, Lama-ata, ed il dott. Genady Sergeyev dell’Istituto Fisiologico A.A. Uktomskii, Leningrado, sono i leader dei teorici sovietici che studiano PK.
Sia Inyushin che Sergeyev hanno sviluppato delle teorie fondate sull’esistenza di una nuova forma di energia, una forma di energia biologica denominata “bioplasma”. Essi considerano gli effetti PK come analoghi ad un fulmine che carica accidentalmente una superficie e percepiscono che il movimento nella PK avviene come risultato di un’interazione di carica elettrostatica e del campo elettromagnetico dell’oggetto con il campo dell’operatore umano.
L’energia biologica coinvolta va sotto la conscia direzione del soggetto, che può iniziare o fermare il moto di un oggetto, variarne la direzione o farlo rotare. Sergeyev ha sviluppato una strumentazione che misura le variazioni nel campo bioplasmico a distanze fino a 3 metri; lui ha registrato campi di 10.000 volt/cm nelle vicinanze dell’obiettivo senza alcuna indicazione di un campo elettrico nello spazio tra il soggetto e l’oggetto.
Secondo Sergeyev, l’energia bioplasmica ha la massima concentrazione nella regione della testa. Lui attribuisce la PK ad una polarizzazione del bioplasma in modo simile al laser e lo definisce “effetto biolaser” che agisce come forza materiale sull’oggetto.
Il dott. Sergeyev ha sviluppato dei rilevatori che monitorizzano il campo di energia durante le dimostrazioni di psicocinesi.
Sebbene agli osservatori occidentali siano state negate le informazioni sulla costruzione dei rilevatori, (informazioni che si riporta siano state classificate dall’esercito Sovietico) alcuni dettagli possono essere stati pubblicati dall’Accademia Sovietica delle Scienze.
[Nota: A questo punto gli autori cercano di speculare su quello che potrebbero essere questi rilevatori. Abbiamo omesso questa parte e certe altre.
Quando rivedremo il lavoro del Col. Tom Bearden sulla tecnologia ad onda scalare Sovietica potremo vedere il perché sia stata classificata, dato che lui ha scritto libri interi su come gli ex Sovietici abbiano usato questa tecnologia per applicazioni sulle armi].
Il dott. Adamenko ha condotto esperimenti per accertare il ruolo delle cariche elettrostatiche sulla superficie degli obiettivi come causa del loro movimento… Adamenko ha mostrato che le basi materiali dell’interazione senza contatti tra l’uomo e gli oggetti risulta da un campo elettrostatico la cui magnitudine dipende dallo stato psicologico dell’uomo…
Adamenko fa riferimento alla guarigione con “l’imposizione delle mani” (in termini occidentali “guarigione per fede”).
I Sovietici hanno misurato i campi elettrici tra i “guaritori” ed i pazienti, pur conoscendo questi campi potenziali non sono stati in grado di replicare gli effetti benefici ottenuti dagli umani per mezzo di campi generati meccanicamente…
Nel 1973 e 1974, uno psichico Sovietico di nome Boris Ermolayev ha partecipato ad una serie di esperimenti all’Università di Mosca. Si riporta che Ermolayev abbia l’abilità di far levitare (sospendere) oggetti a mezz’aria concentrando energia psichica verso un punto focale nello spazio.
In alcuni dei test, Ermolayev ha schiacciato un oggetto fra le sue mani, poi ha aperto lentamente le sue mani fino a circa 20cm. dall’oggetto, che è rimasto sospeso nell’aria.
Gli scienziato Sovietici affermano che tutti i test sono stati condotti sotto rigorosi controlli de che non è stato utilizzato alcun filo o altri attrezzi di sorta.
Dubrov sente che i poteri di levitazione di Ermolayev possono essere utilizzati per dimostrare che le variazioni spazio-temporali e gravitazionali avvengono nell’area tra le mani dello psichico e l’oggetto.
Suggerisce che la trasmissione di energia elettromagnetica di velocità conosciuta dovrebbe essere posticipata quando viene indirizzata attraverso il campo di levitazione.
Due soggetti femminili, Nina Kulagina e Alla Vinogradova, sono state studiate approfonditamente dai dott. Sergeyev e Adamenko. Secondo Sergeyev, la signora Kulagina può controllare il battito di preparazioni di cuore di rana, imprimere immagini su emulsioni fotografiche schermate, e muovere oggetti che pesano una libbra e più…
In altri esperimenti, la signora Kulagina ha impresso immagini su pellicole non esposte sigillate in buste nere.
Durante questi esperimenti Sergeyev ha misurato l’energia intorno al corpo della psichica e ha trovato che era la metà di quella di un individuo non psichico. Questo ha portato Sergeyev a credere che lei assorbisse, o attirasse, l’energia intorno a sé per poi scaricarla sull’oggetto.
Le esperienze della signora Kulagina sperimentano un considerevole stress durante i test. Le sue pulsazioni aumentano, così come il suo ritmo respiratorio; sviluppa dolore nella spina dorsale superiore e sul retro del collo. All’inizio del suo stato “attivato” ha sete ed un sapore di ferro o rame in bocca.
Durante lo stato attivato sperimenta occasionalmente periodi di vertigine e nausea. Il livello di zuccheri nel sangue aumentano ed entro un’ora dal termine del test avviene una perdita di peso da mezzo chilo ad un chilo. Sperimenta meno stress quando è da sola, ed afferma di rispondere meglio in un’atmosfera di amicizia, fiducia e stima reciproca.
La sua abilità PK dipende dall’umore (il suo e quello degli osservatori) e spende più energia in un’atmosfera ostile o scettica.
Gli aspetti meccanici degli effetti PK della signora Kulagina sono i seguenti:
1. Forma e dimensioni sono più importanti della struttura fisica della sostanza che sta cercando di influenzare.
2. Peso e dimensioni dell’oggetto che sta cercando di muovere sono importanti; i pesi variano da pochi grammi a quasi mezzo chilo.
3. Trova più facile muovere un cilindro verticale rispetto ad uno orizzontale.
4. Non provoca alcun cambiamento nella forma di oggetti morbidi durante il movimento.
5. La direzione in cui si muove un oggetto dipende dalla sua volontà, e può essere o verso di lei o lontano da lei. Può anche provocare movimenti rotatori o verticali.
6. L’effetto di campo ottimale avviene ad approssimativamente 30/50cm; il suo limite di distanza è di circa 1 metro, quando l’oggetto da influenzare è a un metro dal bordo della superficie su cui si opera. A queste distanze si dice che fosse in grado di muovere un oggetto in mezzo ad altri, a seconda di dove focalizza la sua attenzione.
Gli aspetti elettrici degli effetti della signora Kulagina sono i seguenti:
1. Un campo elettrico viene generato nelle vicinanze dell’oggetto che sta tentando di influenzare; comunque, non v’è alcun campo misurabile tra la Kulagina e tale oggetto e non si osserva alcuna scintilla.
2. Non può esercitare alcun effetto su un oggetto situato nel “Vuoto“. [Nota: Altre ricerche psichiche sovietiche avevano chiaramente dimostrato che questa “energia bioplasmica” può viaggiare attraverso qualsiasi cosa, comprese gabbie schermate al piombo che impediscono l’ingresso a qualsiasi radiazione convenzionale]
3. La monitorizzazione elettrostatica non ha alcun effetto sui suoi poteri, che sembrano essere migliori su un oggetto sotto una copertura dielettrica [non conduttiva], ma non funzionano durante temporali o altre condizioni atmosferiche in cui vi sia una quantità maggiore del normale di elettricità nell’aria.
Non può mai esercitare influenza su un elettroscopio.
4. Può provocare la luminescenza di cristalli lumiferi e produrre variazioni nello spettro della luce visibile assorbita dai cristalli liquidi.
Il dott. Adamenko ha scoperto che Alla Vinogradova produce effetti simili a quelli di Nina Kulagina, ma è soggetta a molto meno stress psicologico. In alcuni dei suoi esperimenti con lei a Mosca, durante il quale ha mosso una varietà di oggetti intorno ad una superficie dielettrica, intorno agli oggetti è stata misurata una grande quantità di energia elettrostatica (ES) (teoricamente sufficiente per illuminare un piccolo tubo di neon).
Le misurazioni hanno rilevato pulsazioni di campo sincrone con il ritmo respiratorio, il battito cardiaco e lo schema ritmico alfa del cervello della Vinogradova; la regione fra la Vinogradova e l’oggetto non conteneva alcun campo di energia né frequenze, e l’energia ES aumentava di intensità quando ci si avvicinava all’oggetto.
II risultati con Anna Vinogradova hanno portato Adamenko a credere che vi possano essere individui che hanno l’abilità di mettere in piedi secondo volontà un campo ES sulla superficie corporea e proiettarlo secondo necessità.
[Nota: A questo punto nel documento l’autore impiega parecchie pagine per descrivere come le ricerca Cecoslovacca nella PK possa essere eseguita con moltissime persone, non solo con individui eccezionali.
Tipicamente comprende un oggetto leggero che pende da un filo attaccato al suo punto medio ed è libero di roteare dentro un contenitore di vetro sigillato.
Semplicemente toccando l’esterno del contenitore, le persone sono in grado di farlo roteare. Il primo esempio di un oggetto simile che possa ruotare dentro il vetro è una ruota a raggi:]
Uno degli strumenti di Pavlita per dimostrare la PK viene mostrato in Figura 8. Il modo usuale per caricare lo strumento di energia psichica è di toccare l’area della tempia della testa con la mano, poi toccare l’oggetto. L’energia accumulata poi provoca la rotazione della ruota. Pavlita afferma che con l’allenamento alcune persone possono imparare a far girare la ruota con la sola concentrazione visuale…
[Nota: questo autore è riuscito a far girare un quadrato di carta di 10x10cm, piegato in forma piramidale e sospeso su un ago montato sotto vetro, senza toccare l’oggetto. Sebbene sia molto più facile da fare senza la copertura di vetro, si può certamente fare in quelle condizioni se si ha la pazienza. Quindi possiamo garantire sull’autenticità di tali esperimenti].
Ora per concludere questa sezione del documento vi sono speculazioni sulle possibili applicazioni militari di tali abilità.
La seconda e ultima frase è, per noi, assai rivelatrice della semplice verità:…più significativo è il fatto che scienziati Sovietici e Cechi stiano perseguendo un approccio correlato ed unificato per determinare le fonti di energia e le interrelazioni che soggiacciono alla PK e sembrano essere molto più avanti delle loro controparti occidentali su questo obiettivo.
Chiaramente vi è una gran quantità di informazioni da assorbire e da considerare all’interno di questo documento. Molti di noi possono non essere stati consapevoli delle anomalie intorno al fenomeno della psicocinesi, che comprendono la creazione di campi elettromagnetici, elettrostatici, magnetici e gravitazionali intorno agli oggetti di studio.
Ancor più importante, il campo energetico intorno agli oggetti stava mostrando gli stessi ritmi di interni al corpo della persona, come ritmo cardiaco e respiratorio. Di conseguenza, se una persona è in grado di creare tutti i principali campi che osserviamo a livello macroscopico tramite la coscienza, (escludendo le forze nucleari deboli e forti a livello atomico) allora dovremmo chiaramente mettere la coscienza su un gradino più alto rispetto a queste altre forze, come fattore unificante di tutte queste forze.
In altre parole, se le forze fondamentali della natura che i nostri scienziati hanno osservato possono essere tutte create o imbrigliate da una forza di coscienza, allora in ultima analisi devono essere tutte connesse in Unità.
Inoltre, gli esperimenti della Kulagina con la PK dimostrano chiaramente che la quantità di vibrazioni simpatetiche o di amore nella stanza avevano un notevole effetto sui suoi risultati: scettici, atmosfera tesa le creano uno stress energetico molto maggiore rispetto alle situazioni calme, rilassate e di supporto.
2.9 TUTTO È UNO
La nostra ultima affermazione è che tutti i campi fondamentali (gravità, elettromagnetismo, forza nucleare debole e forza nucleare forte) devono emanare direttamente dall’etere, una forza unificatrice di vibrazioni simpatetiche che forma tutta la realtà fisica, come vedremo ora. La coscienza è fondamentalmente interconnessa con questo processo.
Se il Campo Unificato è pura energia, e l’energia deve muoversi per formare tutta la fisicità, allora alla fine la Coscienza è un’altra forma di movimento eterico. Una volta che una persona è appropriatamente addestrata, può utilizzare la sua coscienza per creare moto nell’etere in una qualsiasi delle sue forme, compresi i campi di forza comunemente osservati. E come hanno dimostrato gli scienziati russi, questa non è più sola speculazione; questi sono dati sperimentali.
Nel nostro prossimo capitolo, ci avventureremo in una discussione su come questi concetti dell’etere e della coscienza si espandano fino al contesto cosmico, in cui si vedono energie planetarie con un effetto strutturato sulla coscienza umana, marcando dunque il passaggio del tempo.
Rivedremo anche i dati che suggeriscono che piani alternativi di esistenza sono davvero una realtà tangibile, e che l’anima, anzi lo Spirito dell’essere umano può esistere su più di un piano di esistenza alla volta.
Note:
[1] Dall’inglese Zero Point Energy
[2] orig. A Brief History of Time
[3] orig. Dancing Wu-Li Masters
[4] trad. Il Segreto della Luce
[5] trad. La Vita Segreta delle Piante
[6] trad. La Vita Segreta delle Vostre Cellule
[7] dall’inglese: Galvanic Skin Response
[8] il classico contenitore circolare trasparente usato per le colture dei batteri
[9] titolo originale: “The Holographic Universe”
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org
Fonte: divinecosmos.com
————————————————————————————————————————–
Il ritorno dell’etere e dell’armonia
Perché i venti di guerra crescono ? Perché stanno emergendo le prove che qualsiasi potere è impotente, incapace di spiegare i profondi cambiamenti in atto e di comprendere il ruolo della Vita, la Forza che sta risvegliando la coscienza dell’uomo.
Mentre il mondo sembra prepararsi a una guerra mondiale o a una catastrofe totale, eventi imprevisti appaiono in cielo e in terra e dimostrano un fatto poco noto: il “sapere” non sa spiegarli e perciò si comporta come la volpe con l’uva, li considera insignificanti. Invece hanno profondi effetti sul corpo e la mente di chi sente gli inganni di un “potere” impotente a garantire benessere e giustizia per tutti.
Gli eventi non sono trascurabili, anche se i media li citano di sfuggita.
Uno è l’evidenza della massiccia energia oscura, circa il 70 per cento dell’universo, secondo le Scienze dello Spazio; è energia che pullula dal “Vuoto” ed è usata dalla porzione più cospicua del nostro cervello – la materia bianca – che è sede della coscienza per le neuroscienze. Un altro evento ignorato è la rivelazione del Web Cosmico ovvero dei fili invisibili che legano le rotazioni di milioni di galassie e svelano l’istantanea coerenza dei movimenti, “distanti” milioni di anni luce.
Il “Vuoto” è ciò che tanti saggi e scienziati hanno chiamato “etere”.
“L’etere riporterà l’armonia nel mondo”, diceva Aristotele (384-322 a.C.).
Per Cartesio (1596-1650) l’etere = “Vuoto“, è un mare pieno di vortici e, secondo teorie recenti, è un superfluido denso di moti ruotanti che hanno una peculiarità: sono quantizzati, posti su una scala universale i cui gradini hanno una precisa e ben nota unità di misura.
Da pochi decenni l’energia oscura sta accelerando l’espansione dell’UniVerso secondo le comuni interpretazioni.
Il cambio c’è, ma riguarda tutto e non solo il clima della superficie terrestre; può essere un salto quantico dell’etere, favorito dalle quattro eclissi avvenute negli ultimi due anni (2014-2015) e tale da favorire l’ascesa dell’umanità su quella scala universale che è sia celeste sia terrestre.
Se così è, crescono il livello di coscienza e l’abilità umana a svelare i “misteri” del “sapere”.
Il salto quantico dell’etere cambia le rotazioni e quindi, tutti i tempi; non è il salto promosso dalla fisica quantica ordinaria che, come la nebbia, lascia il tempo che trova, cioè il tempo lineare creato dal campo elettromagnetico, il lato oscuro, cui è inchiodata la mente minore, la materia grigia che… mente. Non essendo cosciente dell’immane energia oscura usata dalla Mente Superiore, si comporta come la volpe con l’uva; trascura il lato luminoso che i fisici scoprono al CERN nel 1974 e che, non a caso, dimenticano.
Troppo celere, quindi, troppo “debole” da osservare, ma capace di smuovere tutti gli spin nucleari, inclusi quelli del corpo umano, di trasmettere ciò che organi sensibili, quali i nostri cervelli, possono sentire come emozioni e sensazioni e tradurle in azioni pratiche e concrete.
L’ascesa dell’umanità non è un fatto spirituale, ma l’effetto della “Volontà del padre che è nei cieli”, cioè nelle teste di quelli che vogliono il bene comune. E usare il lato luminoso non è fantascienza, ma coscienza di ciò che siamo: terminali speciali del Web Cosmico. I fili invisibili del Web Cosmico, possono essere percorsi da quella corrente “debole” ed è la componente neutra della Forza che i fisici chiamano “Elettrodebole”.
Il risveglio della Forza è oggi provato da un fenomeno che le scienze osservano e i media non riportano. E’ la comparsa di antimateria che “sarebbe scomparsa” più di tredici miliardi di anni fa, secondo la teoria del Big Bang,…. infatti sono state osservate e fotografate da un satellite, nuvole ricche di antimateria…
L’antimateria può produrre antigravità ovvero ascensione e altri back clock.
Tratto da: giulianaconforto.it
INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA – Campi MORFOGENETICI
COSMOLOGIA e COSMOGONIA – Energia COSMICA = InFormAzione
(Modalità, Scopi e Finalità della Manifestazione, “creazione”, continua dell’Universo, nell’InFinito (E+ ed E-)
Visionare questo sito:
http://www.webalice.it/gsoncini/cosmos/
Lo Spirito crea attraverso il Verbo che si manifesta attraverso il Suono = Linguaggio
Sintesi e Conclusioni:
L’InFinito contiene il tutto e quindi anche il “Vuoto Quanto Meccanico”, che è il nome moderno del famoso “Etere” degli antichi. Ciò significa che questo InFinito è in eterno movimento vibrazione, pulsazione in espansione/contrazione, con le forze universali di attrazione e repulsione (Ynn e Yang) e ciò in ogni InFinito punto di Egli/esso, che è un Ente Eterno e quindi essente= Essere: voce del verbo Essere con coniugazione all’Infinito, emanando una infinita “energia scalare”, che è un infinita onda stazionaria, cioè non si sposta da qui a là, ma è sempre presente ed in movimento pulsatorio (come fosse un cuore pulsante) creando e definendo ogni punto dell’InFinito stesso, i quali sono poi definibili come “punti” di manifestazione visibile dell’Infinito nel Finito, che sono micro o maxi “buchi=neri/bianchi” sull’InFinito = VuotoQuantoMeccanico = Etere, i quali tendono a “personalizzarsi” prendendo forma e quindi a manifestarsi individualizzandosi negli InFiniti: Io Sono (voce del verbo essere, con coniugazione: tempo presente, prima persona singolare), che manifesta l’InFinito nei suoi InFiniti punti = Io sono, manifestando cosi, la materia in ogni punto dell’InFinito e realizzando mediante la trasformazione continua della energia/materia: dalle onde stazionarie dell’Etere/ VuotoQuantoMeccanico, manifestando i campi elettromagnetici i quali si evidenziano nelle onde/ particelle subatomiche e quindi in atomi, molecole con le loro specifiche funzioni, le quali si aggregano per formare insiemi funzionali ed utili a manifestare il “Progetto di Vita eterna” fino alla manifestazione di e per tutti i viventi che sono Io sono individuali e ciò avviene da sempre e per sempre nell’InFinità, che è l’unico scopo dell’InFinito intelligente, manifestarsi nei suoi infiniti punti nel dare Amore cioè Vita ai Viventi che si auto manifestano, essendo punti singolari dell’InFinito stesso, in eterna trasformazione/movimento di personalizzazione di ogni punto di sé.
Ogni Io Sono, quindi ha percezione di sé e dell’ambiente nel quale si manifesta, ed è cosi che ogni essere vivente vive e si personalizza a seconda dell’ambiente ove si “incarna” si manifesta, per “godere della Vita eterna nel Progetto Vita e ciò all’InFinito.
Da alcuni l’Infinito è chiamato impropriamente “dio”, infatti definire “dio” l’InFinito è limitante, depistante, fuorviante, perché questo “dio” è sempre là e MAI ovunque, cioè anche Qui dentro di noi, ed anche si pone come bestemmia dell’Infinito, in quanto la parola impropria “dio” non fa onore all’InFinito, di ciò che NON ha limiti o confini, ecco perché nella Bibbia (AT) libro ritenuto sacro da certi religiosi, non esiste la parola “dio”, che è stata inventata dai religiosi, non avendo compreso cosa sia l’InFinito:
“Definiamo quindi l’InFinito: quel qualcosa o quell’Idea, che ha od avrà spiegazione di Sé, in Sé, in ogni punto di Sé, all’InFinito (senza termini-confini = illimitato), non avendo confini è presente quindi in ogni punto di Sé….nell’Infinità dello spazio e del tempo“.
dr. Jean Paul Vanoli, esperto per la Vera scienza, conoscenza, filosofo della vita eterna, esperto in Medicine Naturali, Scienza della Nutrizione, Bioelettronica e Naturopatia.
– Consulente di: https://mednat.news – curriculum.htm – info@mednat.news + https://pattoverascienza.com
– Curatore, Tutore, Notaio, Trustee del Trust°/Stato Persona, estero:
VANOLI GIOVANNI PAOLO (VANOLI G.P. – VGP)
– Human Rights Defender ONU/A/RES/53/144 1999
– Difensore dei Diritti dei batteri e virus/esosomi, cioè della Vita/Natura in genere