Cosmogologia – Cosmogonia – 1, ….dell’UniVerso

COSMOLOGIACOSMOGONIA
(Modalità, Scopi e Finalità della Manifestazione, “creazione”, continua dell’UniVerso, nell’InFinito (E+ ed E-)

Perché il “vuoto” appare come “nulla” ? ed in termini matematici lo si definisce come “zero” (O = disegno grafico importante, indiano, rappresentato da un cerchio che circoncide uno “spazio“), perché esso è un Punto Zero; lo stato di “vuoto” o di “energia zero” = energia potenziale del “vuoto“, che però di fatto non è un vuoto assoluto ma è un pieno totale; infatti gli scienziati hanno scoperto recentemente che il “vuoto” non è vuoto, ma alla temperatura dello zero assoluto vi è una energia fondamentale E, che gli orientali chiamano Yin + Yang (forze di attrazione e repulsione),  e che noi chiamiamo “Energia duale” E = E+ ed E- (energia duale ed indissolubilmente legata una all’altra, rappresentate nella loro unione dal Campo di Plasma, contenente l’energia GravitoMagnetica e come livello inferiore, quella elettromagnetica).
Un inciso: ricordiamo che l’energia=Informazione non “viaggia” a flusso costante, ma a “paccheti quantici”, ossia come pulsazione, all’interno e su di una “rete”, l’Etere (l’Oceano dell’INIFINITA‘) degli antichi, che è stata recentemente confermata e dimostrata anche da osservazioni “visive” – vedi sotto
Per fornire un semplice esempio, lo spazio-tempo è simile ad un tendente infinito oceano nel quale la massa d’acqua e’ sempre stabile in loco e le “onde” = movimento = energia = in-form-azione, si manifestano alla sua superficie od al suo interno, “percorrendo” miliardi di km andando a frangersi-rivelarsi, come energia-informata, sugli ostacoli che essa incontra (energia ondulatoria proveniente da altri punti od enti dell’Universo, ovvero dello spazio/tempo), senza che la massa d’acqua si sposti realmente, ma solo sussultoriamente, ovvero questa “rete”, l’Etere vibra.

Definizione di E = (E+ ed E-) = Yang ed Yin, che noi definiamo anche Etere (lo spazio-tempo).
L’energia è composta da: Em = Energia maschile ed Ef = Energia femminile.
E+ = è la Luce Bianca, la materia che si manifesta visibile.
E- = è la Luce Nera, la “materia oscura” detta Nera perché non è visibile, ma comunque è manifestata (la quale è formata a sua volta da 2 suoi lati (contra-opposti, ma indissolubili) = Em ed Ef, pur essendo presente perché vibra a frequenze contra-opposte ad E+ la quale è formata a sua volta da 2 suoi lati (contra-opposti, ma indissolubili) = E+m ed E+f. Come ben illustrato dal grafico dello Yin e Yang:

E+, cioè la struttura a rete, è costituita dai famosi “Puncta” di Ruggero Boscovich (1), scienziato del 1700, che per primo formulò una teoria unificata fra micro cosmo e macrocosmo, teoria simile ad alcune moderne es. quella delle “super stringhe”.
Questa Energia E+, si manifesta per contrapposti (E++ ed E–), ciò significa che il “Puncta, Punto=Ente=Essente”, che ha la caratteristica di sembrare una “particella” ma in realtà è un buco puntiforme virtuale centro mosso = un vortice (un buco sull’Infinito – il dentro, “luogo” dell’InFormAzione – ove è l’IO SONO (un Punto dell’ INIFINITA‘ che osserva l’infinito manifestato nella mater-Ia) = ove il cosiddetto “Dio” è), questo “buco nero-bianco” che “vibra” eternamente (che promuove-crea un vortice di spazio centro mosso), dal quale TUTTO esce e TUTTO rientra, dopo aver passato=vissuto=osservato un certo tempo/spazio di neghentropia = accumulo dell’informazione, Egli è eternamente instabile e quindi in potenziale moto permanente, e quando incontra – interagisce (repulsione-attrazione) con un altro Puncta (dello stesso tipo di energia a potenziale diverso, ma complementare), forma una coppia, vi si avviluppa e forma di conseguenza, per il suo intrinseco movimento centro mosso, un vortice (buco nero= implosione=cavitazione) di energia/moto (Energia Cosmica di Plasma) che li “lega assieme”, li coniuga, li sposa,  in un amplesso eterno di AmOr, aumentando il potere del campo di Plasma di ognuno dei “punti”, formando infine l’insieme denominato, dalla scienza ufficiale “parti-cella” multiforme (la parola stessa si autodefinisce = “parte” di un insieme di “celle” = curvatura dello spazio-tempo e dell’ETERe fluttuante (il Campo di “Plasma” Universale ove la “materia”, cioè l’Energia galleggia a stati più o meno densi),, ma eternamente instabile in loco ed in eterno movimento sussultorio, come la massa dell’oceano di cui abbiamo parlato sopra) ……che poi nel tempo/spazio (movimentato dai Puncta-Enti-Essenze tendendi all’Infinito della RETE stessa, che è quindi in-formata dalle tendenti tendenti infinite parti-CELLE), che formano accoppiandosi, tutto ciò che esiste nella ManiFestAzione visibile di questo Universo i dei tendenti infiniti Universi del Multiverso.
L’Energia null’altro è che una “variazione pulsante dell’Etere nel suo complesso (luce Bianca e luce Nera), composto dalla RETE dei Punti dell’Infinito VuotoQuantoMeccanico che determina in Esso ed in ogni suo “punto”, la curvatura dello Spazio/Tempo, esattamente come la massa, per mezzo di fenomeni di implosione-esplosione=attrazione-repulsione.
Questo tipo vibrazione=movimento + accoppiamento continuo, avviene anche nella “materia Nera” (E- = E-m+E-f ), che è nei fatti presente come parte di questo UniVerso ma e come un’Universo parallelo, matrice-madre del nostro Universo visibile.
Da Essa, la Luce Nera, tutto nasce in questa parte dell’Universo, lato detto impropriamente Luce Bianca.
E’ la “grande madre”, che gli antichi ben conoscevano, dalla quale tutto nasce, la Buca… Nera….la grande madre, ovvero la Fica Cosmica….la vergine, alla quale noi torniamo alla nostra morte (vedi qui per altri particolari), ovvero al nostro trapasso, attraverso un tunnel spazio/temporale=buchi neri-bianchi.

Materia oscura: un livello più profondo della realtà e una concezione del reale completamente nuova e diversa.
Erik Verlinde è un fisico olandese che si occupa di fisica teorica e teoria delle stringhe.
Nel 2010, Verlinde pubblicò un articolo che suscitò molto scalpore nella comunità scientifica internazionale “On the Origin of Gravity and the Laws of Newton“, che può essere tradotto in “L’origine della gravità e delle leggi di Newton”.
In pratica, nel suo articolo lo scienziato olandese afferma che la gravità è un’illusione e che le leggi di Newton sono sbagliate. Un’affermazione davvero sorprendente se si considera che la teoria della gravità è una delle più importanti leggi della fisica.
In effetti le teorie di Verlinde stanno scatenando interessanti discussioni in quanto la sua visione sembra indagare in un nuovo ed interessante modo alcuni grandi temi della fisica contemporanea.
Secondo il fisico matematico olandese, la gravità non sarebbe nient’altro che l’effetto visibile di una causa invisibile che agisce ad un livello della realtà ben più profondo del visibile.
La teoria di Verlinde è chiara e netta:
La gravità NON esiste. E’ tutta un’illusione“.
(NdR: infatti è una proprietà del VuotoQuantoMeccanico: la forza centripeta e quella centrifuga…)
Ma quello che ha fatto realmente Verlinde è stato interpretare un sentimento diffuso tra i teorici delle stringhe, e svilupparlo fino alle sue logiche conclusioni.
Chiunque aspiri all’unificazione della fisica si trova di fronte a un problema di fondo. Le teorie che cerca di unificare – la teoria quantistica dei campi e la teoria della relatività generale di Einstein – poggiano su solide basi e ottime verifiche sperimentali, ma sono incompatibili tra loro. Riconciliarle richiederà l’abbandono di alcune intuizioni profondamente radicate, la prima delle quali è che il mondo esiste nello spazio-tempo.
Per comprendere la posizione di Verlinde, bisogna immaginare che spazio e tempo non siano enti fondamentali ma “emergenti”: l’Universo che vediamo esistere  nello spazio e nel tempo potrebbe essere soltanto il livello di superficie, sul quale galleggiamo come barchette, mentre i leviatani si agitano nelle profondità.
L’argomentazione più forte a sostegno di questa visione sono i buchi neri-bianchi.
Le leggi della gravità prevedono che questi aspirapolveri cosmici obbediscano a versioni delle leggi della termodinamica, il che è strano, dato che la termodinamica è il ramo della fisica che descrive sistemi compositi, come i gas costituiti da molecole.
Un buco nero non ha affatto l’aria di un sistema composito, ma piuttosto di una regione deformata di spazio da cui sarebbe bene stare alla larga. Perché un buco nero sia composito, dovrebbe esserlo anche lo spazio stesso.
Se è così, i buchi neri rappresentano una nuova fase della materia. Al di fuori del buco, i gradi di libertà dell’universo – tutto ciò di cui sono capaci i suoi mattoni più elementari – sono nello stato energetico più basso, formando ciò che potremmo immaginare come un cristallo con una disposizione fissa e regolare che noi percepiamo come il continuum spazio-temporale. Ma all’interno del buco, le condizioni diventano così estreme che il continuum si frantuma.
Nel modello di Verlinde, tutta la materia, sia ordinaria sia oscura, consiste di vibrazioni dei gradi di libertà dell’universo sottostanti e perciò viene creata e distrutta in continuazione. “E’ possibile fondere lo spazio-tempo: in effetti, è qui che lo spazio-tempo finisce”, spiega Verlinde.
“Per capire che cosa succede, bisogna usare questi gradi di libertà sottostanti”.
E questi gradi di libertà non possono essere pensati come se esistessero in un luogo o in un altro. Trascendono lo spazio. La loro vera sede è un regno gigantesco e astratto di possibilità (NdR: nell’INFINITO): in gergo tecnico, uno “spazio delle fasi” commisurato al loro repertorio inconcepibilmente ricco di comportamenti.
Tratto da: ilnavigatorecurioso.myblog.it
vedi anche: Contrazione Universale + Sistema Solare sta cambiando

Commento NdR: la teoria di Verline dice che la gravitù cosi come concepita fino ad ora non esiste, ed ha ragione, perché essa é una forza duale (attrazione/repulsione), ed appartiene al VuotoQuantoMeccanico dal quale esce e ritorna….e non è emanata dai corpi celesti dell’Universo, ma è la conseguenza di quella forza emessa dal Vuotoquantomeccanico e quindi dal buco nero/bianco presente in ogni parti-cella che compone qualsiasi oggetto esistente nell’UniVerso conosciuto e sconosciuto.

MATERIA OSCURA
Il mistero della materia oscura e dell’energia oscura potrebbe essere presto risolto. Secondo una nuova teoria elaborata dall’astrofisico Jamie Farnes, dell’Università di Oxford, i due elementi sarebbero in realtà un unico fenomeno, simile a un ‘fluido repellente’ caratterizzato da massa negativa, che accelera nella direzione opposta a quella in cui viene spinto e da gravità negativa, che respinge tutto ciò che gli si avvicina. Su di esso ‘galleggerebbe’ la materia conosciuta, dotata di massa e gravità positive.
Secondo l’astrofisico, materia e energia oscure sarebbero un unico fenomeno simile a un ‘fluido’ (NdR: il famoso Etere conosciuto da millenni).
La sua teoria confermerebbe quanto suggerito anche da Einstein un secolo fa.
La teoria, pubblicata sulla rivista Astronomy and Astrophysics, sembrerebbe confermare l’ipotesi di Albert Einstein.
Nel 1918, infatti, il padre della relatività fu il primo a suggerire l’esistenza dell’Universo oscuro, introducendo nelle sue equazioni un parametro noto come ‘costante cosmologica’, indicato solitamente con la lettera greca lambda e che oggi è diventato sinonimo di energia oscura.
La descrizione di questa componente fornita da Einstein delineava un Universo pieno di materia con massa negativa. In seguito, gli esperti avevano escluso la sua esistenza perché pensavano che con l’espansione del cosmo la materia oscura si sarebbe rarefatta sempre più, mentre le osservazioni indirette sull’energia oscura dimostravano esattamente il contrario.
Farnes ha superato questo paradosso ipotizzando una continua produzione di massa negativa, che in questo modo non diminuisce con l’espansione dell’UniVerso.

Teoria R3  – Una semplice Teoria dell’UniVerso – PDF – dell’Ing. Alberto Angelo Conti
Buchi neri dell’Universo simili a quelli atomici – vedi PDF studio-ricerca di fisici

L ‘Energia oscura: esiste veramente ? – Le Scienze, giugno 2009, n. 490
Le osservazioni che hanno portato gli astronomi a dedurre l’esistenza dell’energia oscura potrebbero avere un’altra spiegazione:
la nostra galassia si troverebbe al centro di un gigantesco vuoto cosmico.
L’UniVerso sembra espandersi a un tasso che aumenta nel tempo. Questo implica l’esistenza di una strana nuova forma di energia: l’energia oscura.
Il problema è che nessuno sa esattamente che cosa sia l’energia oscura. I cosmologi potrebbero non aver bisogno di ricorrere a forme esotiche di energia. Se vivessimo in una regione dello spazio più vuota rispetto alla media, il tasso di espansione cosmica varierebbe in funzione della posizione, e potrebbe essere erroneamente interpretato come una variazione nel tempo, o un’accelerazione.
Un vuoto gigantesco è ritenuto altamente improbabile dalla maggior parte dei cosmologi, ma anche l’energia oscura lo è.
Le osservazioni dei prossimi anni escluderanno una delle due ipotesi”.
By Timothy Clifton e Pedro G. Ferreira

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Continuiamo a definire la parola ENTE (Entità) = Micro buco NERO-BIANCO centro mosso, sull’Infinito, che deforma il cosiddetto “Spazio-Tempo” con il suo movimento a vortice (implodente-esplodente=attrazione-repulsione), per “creare” – per mezzo del “soffio=suono” – e movimentare, la sua individuazione geometrica, cioe’ un vortice di energia tratta ed emessa in uno spazio bidimensionale, ma che si contrae tridimensionalmente in una 4° dimensione (mosso dal proprio buco nero, presente in ogni “punto” dell’INFINITA’) che definisce ed individualizza l’Ente-ormai nel Finito, rispetto all’Infinito, con il quale è eternamente collegato, ed il quale dalla sua “creazione”, manifestAzione, per mezzo della parte inconscia, e segue la Legge sintropica dell’accumulo neghentropico dell’InFormAzione (ciò che si sta formando), cioè ciò che è potenzialmente forma, fino a divenirlo quando l’informazione, il dato, prende forma nella fisicità materiale (energia-materia densa), generando la materia Energia informata che inizia con il Campo di Plasma) e ciò all’In-Finito; questo fenomeno detto: neghentropia (entropia negativa, caratteristica dello Spirito = InFormAzione).
Infatti la “materia” vivente invece, in base a esami fisico-chimici, dimostra=appare di evolvere in senso inverso all’entropia: crea neghentropia, cioè un’ordine sempre maggiore, che si perpetua all’infinito, superando le leggi dell’entropia (fenomeno apparente).
In conclusione l’Ente, il Puncta, muovendo l’Energia dell’Etere con il suo buco nero-bianco, entra nella fase più densa dell’energia-materia, per informarsi ed informare altri Puncta/Enti complementari in un balletto (amplesso e coito) Amoroso tendente all’Infinito, nell’Insieme dell’INFINITA’ !

vedi: Vuoto QUANTOMECCANICO Intelligente ?Nuova definizione di Atomo + Spazio tempo + Il tachione di Dio + Antigravita’

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CONFERMATA la SCOPERTA della MATRICE dell’UNIVERSO:
UNA RAGNATELA di GAS COLLEGA TUTTE le GALASSIE – 30/01/2014


Fig. 1: Ecco la “rete” di filamenti cosmici, la ragnatela di energia e gas che collega stelle e pianeti.

I nativi americani allora avevano ragione, quando raccontavano ai loro figli, che siamo tutti UNO, siamo tutti correlati e collegati, perchè l’Universo è come una grande Ragnatela Cosmica. Oggi  questa “ragnatela cosmica” composta da gas, collega fra loro le galassie ed è stata osservata per la prima volta, grazie alla luce diffusa da un quasar distante che ha illuminato i filamenti.
Descritta su Nature, la scoperta si deve a uno studio coordinato dall’astronomo italiano Sebastiano Cantalupo che lavora negli Stati Uniti presso l’università della California a Santa Cruz.
“Il primo e più spettacolare risultato fornito da questi dati è nelle mappe della distribuzione delle galassie basate sulle nuove misure di distanza che mostrano come già a quell’epoca l’Universo fosse organizzato in grandi strutture filamentose, che connettono gli ammassi di galassie e circondano ampie zone vuote.


Fig. 2 – Particolari di questa rete

Il risultato è stato possibile grazie al telescopio Keck I nelle Hawaii. Il quasar è un nucleo galattico attivo che emette radiazioni intense alimentate da un buco nero gigantesco al centro di una galassia e illumina come un faro la rete di filamenti di gas che si estende per circa 2 milioni di anni luce. ”Si tratta di un oggetto molto eccezionale: è enorme, almeno due volte più grande di qualsiasi nebulosa rilevata prima, e si estende ben oltre l’ambiente galattico del quasar” ha rilevato Cantalupo.
Un modello già prevedeva l’esistenza della ragnatela – Il modello cosmologico standard, che descrive la formazione delle strutture nell’universo, prevede che le galassie siano incorporate in una ragnatela cosmica di materia, la maggior parte della quale (circa l’84%) sarebbe costituita da materia oscura invisibile. Questa ragnatela risulta dalle simulazioni al computer sull’evoluzione della struttura dell’universo, che mostrano la distribuzione della materia oscura su larga scala, compresi gli aloni di materia oscura in cui le galassie si formano e la rete cosmica di filamenti che le collegano.

La gravità fa in modo che la materia ordinaria segua la distribuzione della materia oscura, in modo che i filamenti di gas diffuso e ionizzato siano tenuti a seguire un modello simile a quello visto nelle simulazioni.
Fino ad ora questi filamenti non erano mai stati osservati – ”Abbiamo studiato altri quasar in questo modo senza rilevare tale gas esteso”, ha detto Cantalupo. ”La luce del quasar – ha aggiunto – è come un fascio luminoso e in questo caso siamo stati fortunati che la ‘torcia’ sia rivolta verso la nebulosa e illumini il gas”.
Fonte: segnidalcielo.it  –
Vedi video: http://www.youtube.com/watch?v=2qeT4DkEX-w

Definizione di Vuoto e di Campo
La teoria quantistica dei Campi della fisica moderna ci costringe ad abbandonare la classica distinzione fra particelle materiali e vuoto. La teoria del campo gravitazionale di Einstein e la teoria dei campi mostrano entrambe che le particelle non possono essere separate dallo spazio che le circonda. Da una parte, esse determinano la struttura di questo spazio, mentre dall’altra non possono venire considerate come entità isolate, ma devono essere viste come condensazioni di un campo continuo che è presente in tutto lo spazio.
Nella teoria dei campi, il campo è visto come la base di tutte le particelle e delle loro interazioni reciproche.
“II campo esiste sempre e dappertutto (e’ il nome moderno dell’Etere degli antichi), non può mai essere eliminato. Esso è il veicolo di tutti i fenomeni materiali. È il “vuoto” dal quale il protone crea i mesoni n. L’esistere e il dissolversi delle particelle sono semplicemente forme di moto del campo”. (1)

Infine, la distinzione tra materia e spazio vuoto dovette essere abbandonata quando divenne evidente che le particelle virtuali possono generarsi spontaneamente dal vuoto, e svanire nuovamente in esso, senza che sia presente alcun nucleone o altra particella a interazione forte.
Riportiamo qui un “diagramma vuoto-vuoto” per un processo di questo tipo: tre particelle – un protone (p), un antiprotone (f), e un pione (n) – emergono dal nulla e scompaiono nuovamente nel vuoto.
Secondo la teoria dei campi, eventi di questo tipo avvengono di continuo. Il vuoto è ben lungi dall’essere vuoto.
Al contrario, esso contiene un numero illimitato di particelle che vengono generate e scompaiono in un processo senza fine.

In questo aspetto della fisica moderna c’è dunque la più stretta corrispondenza con il Vuoto del misticismo orientale. Analogamente al Vuoto dei mistici orientali, il “vuoto fisico” — come è chiamato nella teoria dei campi — non è uno stato di semplice non-essere, ma contiene la potenzialità di tutte le forme del mondo delle particelle. Queste forme, a loro volta, non sono entità fisiche indipendenti, ma soltanto manifestazioni transitorie del Vuoto soggiacente ad esse.  Come dice il sùtra, “la forma è vuoto, e il vuoto in realtà è forma”.

La relazione tra le particelle virtuali (dette per ora stringhe) e il vuoto è una relazione essenzialmente intrensicamente dinamica.
Il vuoto è certamente un “Vuoto vivente, cioe’ intelligente” = Vuoto QuantoMeccanico, pulsante (legge di attrazione/repulsione, funzioni della Legge dell’Amore), in ritmi senza fine di “creazione e distruzione = trasformazione = nuova creazione”, che si puo’ definire un eterno “amplesso” fra le due funzioni di attrazione/repulsione.
La scoperta della qualità dinamica del vuoto è considerata da molti fisici uno dei risultati più importanti della fisica moderna. Dall’avere una funzione di vuoto contenitore dei fenomeni fisici, il “nuovo” vuoto è passato ad essere una qualita’ e quantità dinamica della massima importanza.
I risultati della fisica moderna sembrano quindi confermare le parole del saggio cinese Chang Tsai: “Quando si conosce che il Grande Vuoto è pieno di Ki, si comprende che non esistono cose quali il non-essere”. (2)
(1)W. Thirring, op. cit., p. 159.
(2) Citato in J. Needham, op. cit., vol. IV, p. 33.
Tratto da “Il Tao della Fisica” di Fritjof Capra (con alcune aggiunte del redattore di questa pagina)

L’Ego/IO = IO SONO (un Buco sull’INFINITO) e’ esattamente l’Ente che si InForma, attraverso da e per il buco (nero-bianco) sul, dal e nell’Infinito ed attraverso la parte esteriore del vortice energetico che egli E’ ed ha, coe’ forma nel Suo esistere i vari stadi della materia visibile e non.
Nella nostra parte di energia-materia di E+, la continua formazione di vortici di energia Cosmica, dovuti all’incontro continuo dei Puncta (coppie di Em ed Ef- in E+) nell’inFinito spazio-tempo (+), generano anche nel nostro UniVerso un insieme di Puncta, cioe’ un Campo ElettroMagnetico complesso (CEM Universale), costante e continuo, messo in movimento dall’ Etere; cioe’ questa “forza” produce quindi instabilità, movimento e cambiamenti, che è possibile percepire e che crea gli “insiemi” di ciò che noi chiamiamo in fisica: “partiCelle” subatomiche – anch’esse centro mosse da un micro buco nero/bianco – (parti di celle di spazio/tempo curvato, cioè di Campo ElettroMagnetico complesso, della parte dell’Energia Cosmica Fondamentale E, che permea e che e’ movimentata dall’infinito Etere); questo “campo” ormai scoperto, emette radiazioni elettromagnetiche + forze sussidiarie e sottili (apparenti).

Queste deduzioni sono state anche confortate da recenti ricerche di studiosi che hanno potuto perfezionare la formula di Einstein E=mc2, rimodellandola (formula Einstein-Lorentz) su questi nuovi, più completi e complessi modelli matematici.

Se in questa nuova formula si inseriscono numeri maggiori della velocità della luce (velocità supraluminali, velocita’ tipiche di: Tachioni (2), Puncta, Neutrini (3), che formano e sono parte integrante dell’InFinito Etere – Rete e quindi insiemi di Em ed Ef), si ottengono soluzioni che contengono la radice di -1, che è un numero “immaginario”.

Tutte le soluzioni di questa nuova formula portano ad un risultato “negativo”, quindi anche a particelle spazio/tempo con massa negativa e quindi caratterizzata da entropia negativa (neghentropia), che significa: perseguire delle finalità, fenomeno chiamato Sintropia = accumulo dell’inFormAzione.
vedi: “Sintropia Entropia Informazione” di Giuseppe Arcidiacono e Salvatore Arcidiacono (Di Renzo Editore).
Studiando le qualità dei sistemi sintropici (finalità, differenziazione, ordine e organizzazione) Fantappiè concluse che la sintropia è l’essenza stessa dei sistemi viventi: “Vediamo ora, in conclusione, che cosa si può dire per la vita. Quello che distingue la vita dalla non vita è dunque la presenza, negli esseri viventi, di questi fenomeni sintropici, finalistici, come fenomeni tipici della vita. Ora come si considera essenza del mondo entropico, meccanico, il principio di causalità, è naturale considerare essenza del mondo sintropico il principio di finalità. Quindi l’essenza della vita è proprio in questo principio di finalità.
Vivere, in sostanza, significa tendere a fini. […] la legge della vita non è dunque la legge delle cause meccaniche, questa è la legge della non vita, è la legge della morte; la vera legge che domina la vita è la legge dei fini.”
In sintesi, la Sintropia non è altro che l’energia, la forza, che muove la vita e quindi ciò che noi chiamiamo:  Progetto Vita.

Il meccanismo della trasmissione ed accumulo dell’informazione se avviene attraverso il “buco” sull’Infinito a Tempo 0, è quindi istantaneo da per qualsiasi distanza, se al contrario si cerca di utilizzare lo spazio-tempo e per mezzo dei bordi del vortice esterno del buco nero di ogni punto di materia, con Tempo XY con intensità pari al quadrato della distanza, in quest’ultimo caso più l’in-form-azione è lontana, più ci mette tempo ad arrivare al soggetto perché essa deve essere modulata-vibrata da un “supporto”, lo  spazio-tempo, che si chiama a certi livelli di vibrazione: “Campo ElettroMagnetico” (CEM), quindi l’informazione se viaggia anche in questo campo, ad una certa distanza, ci mette un tempo (pur viaggiando alla velocità della luce) che puo’ divenire immenso.

L’unico sistema per comunicare con tutti i Punti od Enti dell’UniVerso è l’utilizzo del micro buco nero che è l’essenza interna di ogni Ente od Entità che esiste – vedi: Trasmettitore a spin, es. la preghiera dei religiosi e/o la meditazione trascendentale si basano su questo principio.
Lo scienziato italiano anche medico, dr. Massimo Corbucci scrive in Scienza e Conoscenza: “Quello che ormai si deve ammettere è che l’atomo è bucato cioè contiene nel suo centro un buco nero sul bordo del quale girano gli elettroni e protoni e tante altre cose”.
Olo-MERO la scoperTa dell’InFinito Assoluto; l’Olo-Mero è il “grande pezzo” che contiene TUTTO, anche preso  in un frammento di sé, come i frattali che sono sempre identici a scale o livelli differenti…

Definizione in sintesi dal dizionario della parola “Numero“:
dal latino “Numerum, Numerus” = Ente astratto che associato ad un insieme di cose, stabilisce quantità ed ordine; il numero può essere “intero”, frazionale, razionale ed irrazionale; vedi Devoto Oli, per le altre definizioni.
Nu-Mero insieme composto da Nu (in Fisica e matematica dalla lettera greca= ny) + Mero (dal greco = parte)

I numeri quindi sono parte-pezzi dell’Infinito; essi sono interi, ma possono essere frazionati all’Infinito.
Retta infinita – – – – – – il mero (nu-mero) – “Il tempo non è una linea ma una serie di punti….istante” (T. Deshimaru)
“Un sistema tende all’entropia perché tende al massimo disordine; il contrario, si dice che un sistema è Sintropico, (entropia negativa, o neghentropia); questo significa che questo sistema tende ad un massimo ordine”.
Entropia: ….è la quantità termodinamica che misura il livello di degradazione, di disordine, dell’energia di un sistema. Tutti i sistemi tendono verso il massimo grado di entropia: consideriamo due scomparti chiusi posti a temperatura diversa; una volta che siano messi in comunicazione fra loro, le molecole “calde” più veloci e quelle “fredde”, più lente, passano da uno scompartimento all’altro, sino a quando le particelle si distribuisce statisticamente a caso nei due contenitori, indipendentemente dalla loro energia.
L’entropia è una grandezza della termodinamica ed ha proprietà sorprendenti; la termodinamica è la scienza che studia i processi fisici dal punto di vista dello scambio di calore, cioè su variabili di energia, temperatura, calore; la temperatura ci informa sullo stato di un certo corpo ed indica l’energia media posseduta dalle molecole di quel corpo; il calore esprime la quantità di energia termica che può essere scambiata in un processo; gli scambi vanno verso una direzione precisa, dal corpo più caldo verso il più freddo.

Esistono due tipi fondamentali di processi termodinamici: quelli reversibili, che possono essere percorsi anche in senso inverso e quelli irreversibili che hanno solo una direzione; l’entropia ha assunto anche la definizione di “disordine” perché esso aumenta nella misura in cui diventa più grande la probabilità di un certo stato.

Di fatto però la tendenza di tutti i sistemi biologici al “disordine” è apparente, in quanto essi tendono ad auto organizzarsi per combattere il disordine, ma ciò che è scoperta recente (Ilya Prigogine, premio Nobel per la Chimica 1977) è che anche nei fenomeni chimici, sociali, storici, vi è lo stesso senso, l’auto organizzazione per combattere il disordine, cioè “tensione verso l’ordine”, ciò corrisponde in pieno al senso, alla direzione dello Spirito, l’inFormAzione, all’accumulo di essa, alla messa in ordine ed all’elaborazione sempre più complessa della stessa.

Neghentropia: …un aumento di ordine corrisponde ad una diminuzione di entropia, o se si preferisce ad un aumento di entropia negativa, cioè neghentropia.
I viventi sono sistemi neghentropici (aumentare la complessità della struttura, ovvero l’ordine e diminuendo la propria entropia, dal momento che mantengono un grado di ordine elevato, questo grado di ordine elevato è mantenuto tale a spese dell’ambiente in cui si trovano a vivere.

Lo Spirito, anche quello umano della mEnte dell’EGO/IO, persegue queste finalità, l’accumulo e la memorizzazione dell’inFormAzione nel proprio buco nero sull’InFinito.

Nel nostro UniVerso tutti i sistemi seguono un “apparente” disordine progressivo; persino i sistemi biologici, sono caratterizzati da un sistema apparentemente entropico ma perseguente finalità neghentropiche, ovvero da accumulo di ordine per ottenere delle finalità = accumulo e trasmissione dell’informazione per mezzo di tutti i propri buchi neri-bianchi, nel Hard Disk dell’ INFINITO.

vedi anche L. Fantappie’  +  Giuseppe Arcidiacono

Definizione di VUOTO
In una Università Americana, si è “scoperto” recentemente, confermando ciò che gli antichi asserivano, che nell’UniVerso il “Vuoto”, che noi chiamiamo ETERe, (la RETE e’ composta da Neutrini, Tachioni o Puncta) ha una caratteristica innata: esso è costantemente IN-STABILE; questo significa che è potenzialmente in eterno Movimento ed è un vuoto ad “altissima energia” ovvero a tendente energia infinita, che noi denominiamo Energia Cosmica o meglio energia del VuotoQuantoMeccanico.

Il prof. W.A. Tiller dell’Università di Standford, ritiene assieme ad altri noti scienziati, che l’energia Tachionica è l’anello mancante che rivoluzionerà in maniera definitiva le nostre opinioni sul mondo, la salute, l’energia e la materia.

Anche il fisico inglese Hawking concorda con queste deduzioni, in quanto afferma che “il nulla vibra”; egli insegna all’Università di Cambrigde nella stessa cattedra che fu di Newton.
Secondo lui, l’UniVerso è nato da un “nulla che vibra” quantisticamente nella dimensione di 10 -34 cm.

La teoria dei Quanti afferma che, tempo/spazio ed energia oscillano ininterrottamente all’interno di un tempo estremamente corto, senza assumere un valore preciso, anche nella condizione di “nulla primordiale”, dalla quale si sarebbe prodotta la fase di “inflazione”.

L’ingrediente fondamentale della “mater-Ia” non è l’atomo od una qualsiasi misteriosa particella subatomica, bensì delle “stringhe” fluttuanti/vibranti, (formate da Tachioni) che combinate per insiemi, formano tutti i vari livelli che poi manifestano anche gli oggetti di cui abbiamo esperienza.

La “vibrazione/fluttuazione” di questa stringa fondamentale o Puncta, contenuta in ogni cosa creata, determina il suo valore energetico, perché essa/o vibra come un elastico o come una corda di chitarra, all’inFinito all’interno di ogni particella !
Tutte le varie proprietà della materia non sono altro che il riflesso dei modi in cui vibrano queste stringhe o puncta all’interno di essa ! ovviamente l’UniVerso, in questo caso, non ha più solamente 4 dimensioni, bensì 11 !
Le dimensioni spaziali possono essere di due tipi: grandi, evidenti, estese – arrotolate, piccole, difficili da scorgere perché compattate. La dimensione temporale è comunque una dimensione complessa.
Oggi i fisici stanno tentando di formulare una M-Teoria (M sta per Mistero-Membrane-Madre)
L’UniVerso sarebbe quindi, secondo la teoria delle stringhe, una struttura con 11 dimensioni di cui 7 sono arrotolate e compattate, difficili da scorgere.


La figura qui sopra rappresenta il meccanismo di vibrazione intrinseca delle stringhe, le quali agiscono con meccanismi e forze di desidero di comunicazione nell’Amore = attrazione/repulsione, all’interno del Vuotoquantomeccanico; una volta unite dall’AmOr, esse copulando generano la figliolanza e quindi nello spazio appare la mater-ia a tutti i livelli come descritto dalla figura esplicativa.

L’Energia null’altro è che una “variazione della curvatura dello spazio”, esattamente come la massa.
Al centro di questa “curvatura” vi è un micro buco nero, (buco nero-bianco) sul bordo del quale si formano le particelle sub atomiche e successivamente gli Atomi.
L’energia variando la curvatura dello spazio, genera le cosiddette “particelle subAtomiche” e quindi gli Atomi.
Ma quello che si deve ammettere è che l’atomo  è “bucato” cioè contiene nel suo centro un buco nero-bianco sul bordo del quale girano gli elettroni e protoni e tante altre “cose”.
La materia ha un Fuori ed è la parte osservabile con gli occhi e/o strumenti, ed una parte, il Dentro percepibile solo con il Pensiero e quindi con la coScienza che è il “cielo dello Spirito“, il luogo ove risiede e si immagazzina, si elabora, si riceve e si trasmette dal ed all’Infinito… l’inFormAzione.
Quindi la Mater-ia è una materia Spirituale (cioè dotata di In-Form-Azione), che si informa sempre più seguendo la legge dell’entropia negativa, generando ad ogni istante ed in ogni luogo ove essa compare altro Spirito materializzato. ovvero “sostanza“. in un continum senza fine…cioè all’INFINITO !
Ecco allora che comprenderemo che la materia (intelligente=inFormata) segue una fenomenologia “apparentemente” e “transitoriamente” Entropica, ma REALMENTE SINTROPICA e Conosciuta.
Crediamo bastino queste semplici prove, per dimostrare la validità di queste affermazioni, se non vi bastano, riflettete su di voi e ne troverete la conferma.

Da questi dati espressi, partiamo per riassumere e ripercorrere, con parole le più semplici possibili, come la Manifestazione, la Forma, si rende visibile ovvero si rivela nella Energia-Mater-Ia, la quale rappresenta il “Fuori”.
L’InFinito, si manifesta in ogni suo punto-buco dello spazio e ad ogni istante tempo, per via della sua intrinseca instabilità infinita, manifestandosi in infiniti UniVersi che si manifestano all’InFinito, ognuno manifestando infinita materia/informata sensibile, cioè Energia-materia Spirituale, cioè informata !
La continuità della materia NON è affatto assicurata;
NESSUN fisico (salvo i fisici, J. Emile Charon e M. Corbucci) ha mai pensato né riflettuto che dentro ogni particella-vibrazione della materia vi fosse un micro buco sull’Infinito del Vuotoquantomeccanico, pur essendo essi stessi composti da un IO SONO > Ego/IO – in quanto l’ IO SONO è di fatto un buco sull’INFINITO, un suo punto/puncta di osservazione  !
Il fisico-medico, italiano dr. Massimo Corbucci conferma:
“Quello che si deve ammettere in fisica è che anche l’atomo ha un suo buco sull’Infinito, anzi non p altro che un buco instabile sul cui bordo (orizzonte degli eventi) si crea un vortice di spazio-tempo nel quale ruotano elettroni, protoni e tante altre cose….”
Egli ha pure fornito la risposta sull’Infinito Assoluto, che si può riassumere in questa frase:
“Esiste una CoScienza (Con la Scienza) dell’UniVerso, prodotta da egli stesso e presente in ogni suo punto od Ente dell’Universo stesso ed  ora questa coScienza si interroga sull’UniVerso che l’ha generata”.
By: M. Corbucci, G. Iacarelli, G. Cavalieri: “Il trasmettitore a Spin” (brevetto depositato).

Come dice anche Fantappié:
“E’ solo seguendo tale via che possiamo costruire una scienza Unitaria ed Armonica, in cui si tenga conto della Causalità e della Finalità ed allora il principio Antropico può essere interpretato nel senso che il Cosmo si Evolve in modo da formare i VIVENTI, con l’uomo in grado di osservarlo e di comprenderlo sempre di più”.
L’Universo e’ quindi un circuito autoeccitato ed autoinformantesi e fisiologicamente assomiglia ai circuiti delle sinapsi di un cervello…..

Esiste una CoScienza dell’UniVerso, prodotta da Egli stesso e presente in ogni suo punto od Ente dell’Universo ed ora questa coScienza si interroga su cio’ che la generata.
L’auto coscienza dell’UniVerso è quindi la proprietà intrinseca che Egli possiede di generare al suo interno ed in ogni punto di , di generare una qualsiasi forma di vita intelligente – secondo il “Progetto VITA” – ed è quindi in grado di effettuare osservazioni su di e sull’InFinito (Principio Antropico) in ogni Punto di Sé.
– vedi: chi è dio ?

Questa nuova, ma anche antica-moderna visione dell’UniVerso dà (fornisce) un verso, un senso, cioè da una direzione, anche alle azioni della nostra Vita e ci permette di affrontare tutti gli “esami”, le prove, le sofferenze, in funzione delle Finalità dell’Universo (Progetto Vita) ed in modo totalmente diverso, che se non introduciamo questi concetti.

vedi: Sintesi + Conclusioni + CharonVivere per sempreVivere brillantemente

Questo è il nostro indirizzo Cosmico:
Terra, Sistema Solare, Stella Polare, Via Lattea (la nostra Galassia), Ammasso della Vergine (la Grande Madre), Universo, uno degli infiniti Multi Universi….unica manifestazione dell’INFINITA‘…..

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L’universo è forse all’interno di un Buco nero ?


….O la nostra via Lattea è un Buco nero, e quindi viviamo sulle pareti di questo Buco nero ?

La VIA LATTEA POTREBBE ESSERE un TUNNEL Spazio-Temporale, “Stabile e Navigabile”- 25/01/2015

Uno studio pubblicato da un gruppo internazionale di ricercatori, che ha coinvolto anche la Scuola Internazionale di Studi Avanzati di Trieste, ipotizza l’esistenza di tunnel spazio-temporali grandi come la nostra galassia. Se fosse così, si tratterebbe di un wormhole stabile e navigabile, un portale per raggiungere punti remoti dell’Universo.

Un team di ricercatori, tra cui anche l’italiano Paolo Salucci della Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, sulla base delle conoscenze più recenti, ha proposto una teoria secondo la quale la Via Lattea, la galassia dove si trova il pianeta sul quale viviamo, potrebbe essere un gigantesco wormhole, cioè un cunicolo spazio-temporale attraverso il quale sarebbe possibile raggiungere un altro punto dell’Universo.

Se ciò fosse vero, infatti, la nostra galassia sarebbe, come dicono gli studiosi, “stabile e navigabile”. Lo studio è stato pubblicato su Annals of Physics e condotto con la partecipazione della SISSA.

I ricercatori hanno tratto le loro conclusioni unendo le equazioni della Relatività Generale alla mappa estremamente dettagliata della distribuzione della materia oscura nella Via Lattea.

“Se mettiamo insieme la mappa della materia oscura nella Via Lattea col modello più attuale del Big Bang che spiega l’universo e ipotizziamo l’esistenza dei cunicoli spazio-temporali, allora quello che otteniamo è che nella nostra galassia potrebbe davvero esserci uno di questi cunicoli, e che potrebbe addirittura essere grande come la galassia stessa”, spiega Salucci.

Ma non finisce qui.
“In questo cunicolo si potrebbe anche viaggiarci dentro, perché, in base ai nostri calcoli, sarebbe navigabile. Proprio come quello che tutti abbiamo visto nel recente film Interstellar”, continua l’astrofisico italiano.

I Wormholes: Il wormhole (buco di verme), più correttamente conosciuto come ponte di Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale, è una ipotetica caratteristica dello spaziotempo che rappresenta essenzialmente una “scorciatoia” tra un punto dell’UniVerso a un altro.

La loro esistenza permetterebbe di viaggiare tra questi due punti più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale.
Grazie al recente film “Interstellar” di Christopher Nolan, i wormholes sono diventati noti al grande pubblico, anche se attirano l’attenzione degli astrofisici da molto tempo.
Il wormhole viene spesso detto galleria gravitazionale, mettendo in rilievo la dimensione gravitazionale strettamente interconnessa alle altre quattro dimensioni: spazio e tempo.

Questa singolarità gravitazionale, e/o dello spazio-tempo che dir si voglia, possiede almeno due estremità, connesse ad un’unica galleria o cunicolo, potendo la materia viaggiare da un estremo all’altro passandovi attraverso.

Come riporta Science Daily, gli autori della ricerca non stanno sostenendo che la nostra galassia sia sicuramente un wormhole, ma semplicemente che stando ai modelli teorici quest’ipotesi è possibile.

Si potrà mai verificarla sperimentalmente? “In via di principio lo si potrebbe fare confrontando due galassie, la nostra e una molto vicina, come per esempio la Nube di Magellano”, spiega Salucci, “ma siamo ancora molto lontani dalla possibilità effettiva di eseguire un confronto del genere”.

Al di là delle ipotesi fantascientifiche, lo studio è molto importante perché propone una riflessione più complessa sulla materia oscura. Gli scienziati a lungo hanno cercato di spiegare la materia oscura ipotizzando l’esistenza una particolare particella, il neutralino, che però non è né mai stata trovata al CERN, né osservata nell’UniVerso.

“Esistono però teorie alternative, che non ricorrono alla particella, e forse è giunto il momento per gli scienziati di prendere quest’argomento sul serio”, afferma Salucci. “La materia oscura potrebbe essere altro, forse anche un grande sistema di trasporto galattico. In ogni caso è ora che cominciamo a chiederci davvero di che cosa si tratti”. Tratto da: ilnavigatorecurioso.it

Definizione di InFinito: definiamo Infinito quel qualcosa o quell’Idea, che ha od avrà spiegazione di Sé, in Sé, in ogni punto di Sé.

Ricordiamo quindi che:
L’UniVerso è una manifestazione Mentale, Spirituale/In-Form-Azionale, che utilizza la Materia ovvero il lato Oscuro di SE’ per potersi rendere Visibile nella Luce e così poter osservare le altre parti di Sé ed osservandole le fa Esistere, così facendo Ella Manifesta nell’InFinito ciò che non è Manifesto, l’IMManifesto, la Coscienza e quest’ultima ricercando le proprie Origini può scoprendole, auto mantenersi all’InFinito, cioè per SEMPRE, ecco i Veri Scopi e Finalità della Manifestazione.

La creazione della Vita sulla Terra è stata descritta in vari testi antichi detti impropriamentesacri“, fra i quali la Bibbia, nella quale si parla di 6 giorni e del settimo nel quale “Dio” si riposò dalla creazione.
Occorre ritradurre bene quei testi antichi per comprendere il significato dato dall’autore e/o dagli autori: es: i giorni della Creazione Biblica, sono da ritradurre come “epoche” – vedi quanto si insegna nell’induismo sul termine Kalpa, ed il termine “Dio“, essendo FALSO, maltradotto, improprio e dequalificante, deve essere definito come lo è chiaramente nel testo ebraico antico della Genesi.

Ecco perché diviene indispensabile modificare il nostro Comportamento presente rispetto a noi stessi, il nostro ambiente familiare e sociale, l’ambiente esterno ovvero la Natura, il PianEta (il piano Eta, quello della vita) nel quale viviamo, le nostre attività lavorative, i rapporti con il nostro prossimo, con gli animali e con i vegetali, con i minerali, in funzione di queste UNICHE e importanti FINALITA’, rimanendo sempre nel principio: “E’ meglio fare meglio”.

Riassunto:

Dall’In-Finito, cioè dall’In-Potenza d’Essere, cioè dal Caos = DisOrganizzazione = Gaos = Gas, contenente l’Energia Cosmica od ENERGIA ETERICA FONDAMENTALE (E, energia del Campo Informatico -Tachionico-elettronico-atomico), che si manifesta sempre per contra – opposti (E+ ed E-), essendo anche Eternamente IN-STABILE nei suoi 2 lati, è di conseguenza in eterno Movimento in ogni suo potenziale Punto Zero od Ente matematico, o Punto geometrico, cioè privo di dimensione di tutto l’Infinito spazio/tempo, autogenerando eternamente Energia informata che si informa sempre di più su se stessa e gli IO SONO tendenti all’INFINITO che “incontra”, Ella è detta Energia Cosmica; in E+ e nel suo movimento genera la materia (energia densa) che poi diventa visibile, nel nostro UniVerso.

Precisiamo che dal CAOS non nasce l’ORDINE, perché è una incoerenza assoluta !
Nell’ INFINITO esiste il Tutto, ed è tutto eternamente presente in ogni punto di osservazione dell’Infinito stesso.
Quindi esiste anche l’Ordine e solo da Esso nasce l’Ordine…..dal caos nasce solo caos, anche se è anch’esso utile, ma se l’ordine non lo organizza, l’ordine non nasce e quindi la materia/pensiero non si organizza e non si manifesta  e l’ordine si evidenzia-manifesta solo perché vi è alla base il desiderio di un Progetto di Vita, insito nell’in-form-azione coesistente ed intrinseca nel ed all’INFINITO.
Le fluttuazioni del cosiddetto “caos quantistico”, sono illusioni della mEnte dei quantistici, che non sapendo andare oltre, si autolimitano alla fluttuazione quantistica perché non sanno spiegarla….
L’In-Form-Azione è il Progetto di Vita in potenza doessere, che proviene dall’Infinito Vuotoquantomeccanico, la cosiddetta “casa di dio”, termine molto improprio che non utilizzo e che al posto suo chiamo-denomino, per rispetto = INFINITO, di cui TUTTI facciamo parte intrinseca ed in Potenza d’Essere, quali Puncta di osservazione dell’Infinito sul Finito.

Quindi oggi diviene sempre più evidente che l’ipotesi, oggi quasi universalmente accettata dalla Comunità Scientifica che scaturisce dalle premesse del Modello Standard, è che si è giunti a connotare proprio lo spazio, negando che il vuoto totale esista, e rispolverando quindi ed i in qualche modo, l’idea di una “sostanza” seppur virtuale (in potenza d’essere), che riempie l’inFinità, l’Etere (che anagrammato da: e-rete).
Oggi si parla espressamente di “Quintessenza” (Marzo 1999 de “Le Scienze”), a proposito delle “fluttuazioni quantistiche del vuoto”; si rispolvera questo termine per definire la natura dello spazio, ma NON si nomina la parola “Etere” perché altrimenti sarebbe di tutta evidenza che quella “scienza” che fino ad oggi ha denigrato, deriso, tutti i sostenitori della teoria dell’etere, evidentemente si era sbagliata….. comunque meglio tardi che mai !
La fisica delle particelle, col supporto della vincente interpretazione non localistica ed a-causale della “quantomeccanica”, è arrivata a questa conclusione, dando ragione ai sostenitori dell”Etere più incalliti.
L’unica osservazione sperimentale sempre citata tutte le volte che si parla di “fluttuazioni quantistiche del vuoto”, ovvero di “energia negativa del vuoto” è l’esperimento di Casimir, fatto nel 1948 e rispolverato solo negli ultimi anni, esperimento che indica che, due barrette metalliche perfettamente levigate, smagnetizzate e scariche si attraggono debolmente se affiancate vicinissime.

Un sostenitore della teoria dell’etere direbbe: …che le due lamine sono spinte una verso l’altra, perche’ tra loro l’etere è più rarefatto…..per l’attrazione gravitazionale tra due corpi celesti, nello spazio tra i quali la pressione delle particelle d’etere è ostacolata dalla “ristrettezza” dello spazio stesso, ed in ogni modo ve ne è di meno rispetto a quelle che spingono da dietro.
Ebbene è esattamente quanto si trova scritto nell’articolo di “Le Scienze” – Marzo 1999.
“La dimostrazione dell’effetto Casimir è uno dei modi con il quale i fisici hanno provato che lo spazio è pieno di particelle virtuali dall’esistenza effimera. L’effetto Casimir genera forze tra oggetti metallici, esempio: una forza attrattiva tra piastre di metallo parallele. La distanza finita tra le piastre impedisce a particelle virtuali più grandi di una certa lunghezza d’onda di materializzarsi nello spazio intermedio, pertanto vi sono più particelle all’esterno delle piastre che fra di esse, e questo squilibrio tende ad avvicinare attrarre le piastre stesse”.
vedi anche: http://www.astrofiliveronesi.it/att/A2002-1-3.htm

Segue in: Progetto di Vita
Si può anche ipotizzare che la massa mancante dell’UniVerso sia “nascosta” all’interno delle “stelle” la cui massa reale è decine e/o centinaia di volte superiore a quella manifestata all’esterno del globo luminoso, perche’ “nascosta dentro il buco” al centro della stella stessa, come un Iceberg, in una dimensione “nascosta”.

Definizioni:
1 – Giuseppe Ruggero Boscovich  Dubrovnik 1711 – Milano 1787
Gesuita, dopo aver studiato presso il Collegio Romano fu docente di matematica nel corso di filosofia dello stesso. Fin dalle sue prime ricerche iniziò ad elaborare una teoria sulla struttura del mondo fondata su una particolare legge delle forze della natura, già ben presente nelle opere De viribus vivis (1745), De lumine (1748) e De centro gravitatis (1751). Essa trovò tuttavia una sistemazione definitiva nella Philosophiae naturalis theoria (1758). Osteggiato dal Collegio, si recò, nel 1759, in Francia e in Inghilterra, dove fu nominato membro della Royal Society.
Dopo aver effettuato un viaggio a Costantinopoli per osservare il passaggio di Venere di fronte al Sole, nel 1763 fu nominato professore di matematica all’Università di Pavia. Contemporaneamente fondò l’Osservatorio di Brera. Nel 1773 si trasferì a Parigi a causa dell’abolizione dell’Ordine.
Rientrò in Italia nel 1782, dove pubblicò i cinque volumi della sua: Opera pertinentia ad opticam et astronomiam (1785)

2 – Tachioni:
Sono stati chiamati “tachioni” (dal vocabolo greco che significa veloce) oggetti che viaggiano, rispetto a noi, a velocità superiori a quella della luce. Tali oggetti vengono chiamati più tecnicamente “di tipo spazio” o, secondo l’uso moderno, “oggetti superluminali”.
Vengono detti “bradioni”, invece, gli usuali oggetti con velocita` inferiore a quella della luce.

3 – Neutrini:
Dal 1971 ci sono indicazioni che suggeriscono che essi potrebbero essere superluminali.

4 – Fotoni: Il nome fotóne è dato al “quanto” associato a un’onda elettromagnetica (in particolare luminosa) nel quadro della meccanica quantistica: è una particella neutra, (un quanto di energia) che dipende dalla sua frequenza e con massa a riposo nulla.

Velocità Superluminali:
Infine, si è trovato teoricamente e sperimentalmente che velocità superluminali si incontrano nei fenomeni di tunnelling sia quantistico sia classico (nel secondo caso si parla di “onde evanescenti”).
Anche di questo non abbiamo qui lo spazio per parlarne con dettaglio.
Sia la Meccanica Quantistica (MQ), sia la RS predicono però, ancora una volta, velocita` superluminali, che sono state sperimentalmente osservate da molti gruppi: i più importanti sono quello di Colonia (Nimtz et al., 1992-1994), di Berkeley (Chiao, Steinberg, et al., 1993), e di Princeton (Wang et al., 2000), con importanti contributi italiani anche dal punto di vista sperimentale. Ad esempio, recentemente la scuola italiana ha predetto degli effetti ancora più vistosi, che sono stati verificati da Longhi et al. presso il Politecnico di Milano.

BIBLIOGRAFIA:
1) E. Recami: Più veloci della luce ? Una panoramica sui risultati sperimentali, in Il Nuovo Saggiatore, vol.17(1-2) (2001), pp.21-29.
2) Recami E. e Fracastoro Decker M.: I Tachioni, in Il Nuovo Saggiatore, vol.2(3) (1986), pp. 20-29.
3) Recami E.: I Tachioni, in Annuario ’73, Enciclopedia EST-Mondadori, a cura di E. Macorini (Mondadori; Milano, 1973), pp.85-94.
4)Recami E., Tachyon Mechanics and Causality; A Systematic Thorough Analysis of the Tachyon Causal Paradoxes, in Foundations of Physics, vol.17 (1987), pp.239-296.
5) E. Recami: Classical Tachyons and Possible Applications, Rivista del Nuovo Cimento, vol.9, fascicolo monografico n.6 (1986), pp.1-178
Tratto da:
http://ulisse.sissa.it/SingleQuestionAnswerProfile.jsp?questionCod=97779978

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Post trovati su Internet:
—– Original Message —– From: “giofra” giofra@freemail.it
– Newsgroups: it.scienza
Subject: Re: Nuova ipotesi di effetti velocità-luce

CptKirk ha chiesto: chi sa spiegare:
http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=11849

Nel modo:
– che le onde elettromagnetiche (la luce e non solo) potrebbero essere semplicemente il risultato (rilevato da materia specificamente SENSIBILE) delle OSCILLAZIONI del reticolo discreto a cellette di fondo:
http://groups.google.com/group/it.scienza/browse_frm/thread/1b152e22c621957e

– che quanto previsto in base ai calcoli con il modello ingegneristico e non fisico della relatività generale, e cioè che qualsiasi massa generica che si muova a oltre il 57,7 per cento della velocità della luce sembra debba proiettare avanti a sé una sorta di “fascio antigravitazionale” che esercita un’azione repulsiva sui corpi a essa vicini, è semplicemente il risultato (rilevato dalla materia ORDINARIA) delle PERTURBAZIONI LOCALI del reticolo discreto a cellette di fondo innescate appunto dalla grande velocità della massa generica di cui sopra.

Nell’ambito della suddetta ipotesi è facile che la suddetta PERTURBAZIONE LOCALE rilevata dalla materia ordinaria, sia pure accompagnata delle presenza di OSCILLAZIONI rilevabili da materia specificamente sensibile.
By Giovanni.

—– Original Message —–  – From: “giofra” giofra@freemail.it
– Newsgroups: it.scienza
Subject: Re: Nuova ipotesi di effetti velocità-luce

>A.D. ha risposto:
>qual è l’utilità di supporre lo spazio quantizzato ?

E’ di una semplicità fisica disarmante e sembra spiegare il perchè dell’apparente doppia natura della luce (ovvero della radiazione elettromagnetica): ondulatoria e corpuscolare.

>E se così fosse come andrebbero intese le “oscillazioni” ? (Armoniche ? Quantizzate ? Rispetto a cosa ?)

In fase TRASMISSIVA potrebbe esistere della materia ad hoc in grado di sollecitare e far oscillare il reticolo discreto di fondo a cellette (reticolo che supporta il movimento a scatti e che in pratica è fatto di niente).
In fase di RICEZIONE potrebbe esistere della materia ad hoc in grado di rilevare le suddette oscillazioni del reticolo discreto.
Il risultato è che grazie a niente (ovvero all’oscillante reticolo discreto di fondo) la materia riesce a comunicare (segnalando a noi terrestri ad esempio la presenza di una stella remota) con altra materia anche a distanze astronomiche.
Nell’ambito della suddetta ipotesi, essendo quelle trasmesse e ricevute le oscillazioni del reticolo discreto, le oscillazioni quantizzate sono evidentemente appunto quelle del reticolo discreto di fondo.

Sempre nell’ambito della suddetta ipotesi i confini dell’universo finirebbero per essere ben definiti:
http://digilander.libero.it/fraterno/campi.htm

– l’universo discreto infatti finisce dove finisce la materia, visto che, a differenza dell’universo continuo così come finora concepito (e dove la luce esiste comunque anche in assenza di materia), la luce in realtà nel discreto non esiste, essendo infatti solo il risultato dell’interazione delle oscillazioni del reticolo di fondo con la materia
– l’universo discreto inoltre finisce dove finisce il moto, il moto a scatti infatti tende a fermarsi verso i confini dell’universo discreto con le pause fra uno scatto e l’altro che tendono man mano a prevalere sul moto stesso fino a farlo sparire del tutto.
By Giovanni.

—– Original Message —–  – From: “giofra” giofra@freemail.it
– Newsgroups: it.scienza
Subject: Re: Nuova ipotesi di effetti velocità-luce

> A.D. ha scritto:
> Sbaglio o questo modello implicherebbe una relazione
> molto stretta tra fenomeni elettromagnetici e gravitazionali ?

La materia ordinaria dice allo spazio come discretizzarsi, e lo spazio discreto dice alla materia ordinaria come muoversi.
La materia ordinaria che si sposta a velocità prossima a quella limite dice allo spazio discreto come modificarsi localmente, e lo spazio discreto localmente modificato dice alla materia ordinaria come muoversi (allontanandosi, da cui il raggio repulsivo cui si è fatto cenno in questo thread).
Della materia ad hoc dice allo spazio discreto come perturbarsi (oscillando), e lo spazio discreto perturbato dice a della materia ad hoc come eccitarsi.

Conclusione: se si tiene conto che in pratica ad oscillare è il niente connesso alla spazio discreto, i fenomeni elettromagnetici, in quest’ambito, in realtà spariscono, mentre rimangono solo una serie di fenomeni gravitazionali.
By Giovanni.

Teorie varie, sull’origine del campo Elettromagnetico terrestre
vedi anche:
http://www.emagister.it/1-come-si-possono-immaginare-10-dimensioni-spaziali-se-fatichiamo-comprenderne-tre-e-come-sarebbe-il-mondo-10-dime-corsi-1829410.htm
http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=11849

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La fine della cosmologia ?
Le Scienze, maggio 2008, n.477
L’espansione accelerata dell’UniVerso cancella le tracce delle sue origini.
By Lawrence M. Krauss e Robert J. Scherrer
Una decina d’anni fa si è scoperto che l’espansione dell’UniVerso sta accelerando. Gli scienziati stanno ancora analizzando le implicazioni di questa scoperta rivoluzionaria. L’espansione sempre più rapida finirà per allontanare le galassie con una velocità apparente superiore a quella della luce, facendole sparire per sempre alla nostra vista.
Questo processo eliminerà i punti di riferimento che consentono di misurare l’espansione e diluirà nel nulla molte caratteristiche che hanno avuto origine con il big bang. In poche parole, cancellerà tutti gli indizi dell’esplosione primordiale. I nostri lontanissimi discendenti vedranno l’Universo come un aggregato di stelle immerso in un vuoto immutabile e senza fine. Quante informazioni sulla storia dell’UniVerso sono già perdute per sempre ?

Commento NdR: occorre vedere se questa teoria e’ vera, in quanto siamo in un momento d’oro per l’astronomia e la cosmologia, che negli anni a venire portera’ ad una rivoluzione galeliana. Non ne conosciamo ancora la natura e la portata, ne’ sappiamo quanto ci allontanera’ dalla nostra attuale concezione dell’Universo, ma tutto fa pensare a qualcosa di profondamente diverso da cio’ che abbiamo immaginato fino ad ora.

TEORIA-M – Teoria del Tutto
La M-teoria, proposta nel 1995 da Edward Witten (Baltimora, 1951) fisico teorico presso l’Institute for Advanced Studies di Princeton, è la principale candidata a divenire la teoria del tutto (TOE, Theory Of Everything), cioè quella teoria che ha l’ambizione di spiegare interamente l’universo in cui viviamo.

La M-teoria (ancora in fase di definitiva formulazione) è una teoria che si manifesta in undici dimensioni, ma i dettagli matematici sono ancora sconosciuti. I gradi di libertà fondamentali sono descritti da membrane vibranti. La teoria raggruppa le cinque teorie delle stringhe, dimostrando che sono sostanzialmente descrizioni di diversi aspetti della stessa teoria di base.

Si chiama Teoria M e può essere anche definita quella che Einstein chiamava la ‘teoria del tutto’, teoria alla quale il geniale fisico tedesco di origini ebraiche ha lavorato gli ultimi anni della sua vita, ma che non riuscì mai a completare e che gli portò molta denigrazione in molti ambienti della fisica, forse più per l’invidia che i colleghi avevano rispetto l’immensa popolarità che il vecchio professore aveva, più che la difficoltà all’epoca a dimostrarla.
In pratica si tratta di una teoria che riesce ad unificarne altre: teoria delle stringhe,  universi paralleli, principi della termodinamica e le altre leggi della fisica e della matematica; queste andavano in conflitto nel momento in cui dovevano ‘spiegare’ il Big Bang
se Vi ricordate, gli anni scorsi ogni tanto si sentiva una notizia per cui gli scienziati erano riusciti a scoprire l’evoluzione dell’UniVerso fino a X istanti DOPO il Big Bang, ma a tante dichiarazioni non si riuscì mai a spiegare il Big Bang in sè: i conti non tornavano; e allora?
Allora ecco la Teoria M o Teoria del tutto, spiegata in modo molto elementare dai più grandi studiosi di fisica teorica del mondo in un documentario che troverete molto interessante.


Nella figura qui sopra, si evidenziano schematicamente gli Universi paralleli, ove min realtà nel punto ove sta scritto Big Bang,
si dovrebbe dire che trattasi di un Tunnel spaziotemporale dal quale passa l’energia/materia informata da un UniVerso ad un’altro…..in un’atto di AmOr, dell’atto di copula dei due UniVersi che si attraggono Perché di polarita’ diverse (materia-antimateria/maschio-femmina/Ynn-Yang), e si “uniscono”…
in un amplesso amoroso….e formano un nuovo universo….il tutto per arricchire sempre più l’informazione in tutti gli enti (Universi ed enti-esseri entrocontenuti) in modo che si renda sempre più complessa, acquisendo e portando sempre piu’ l’ordine nelle varie ed infinite manifestazioni create ad ogni “CONTATTO”.

Teoria Delle Stringhe ed Universi Paralleli

 

M-Teoria = La MADRE di TUTTE le TEORIE
Albert Einstein dedicò gli ultimi trent’anni della sua vita alla ricerca della cosiddetta “teoria unificata del campo” ossia di quella teoria che avrebbe dovuto unificare le leggi della gravità e dell’elettromagnetismo in modo da consentire una descrizione unitaria dei fenomeni naturali. Il suo progetto fallì, ma in nessun caso avrebbe potuto andare a buon fine perché a quel tempo molte erano le lacune relative alla conoscenza del mondo fisico. Quando Einstein intraprese il suo tentativo di unificazione si conoscevano ad esempio solo tre particelle elementari (l’elettrone, il protone e il fotone) ed erano note due sole interazioni fondamentali (l’elettromagnetismo e la gravitazione).
Attualmente le particelle elementari sono oltre cento: un numero perfino eccessivo rispetto a quello necessario a spiegare l’ordine cosmico tanto che quando venne individuato il muone, una particella simile all’elettrone ma 200 volte più pesante di esso, il premio Nobel Isaac Rabi accolse la nuova scoperta con un infastidito: “Chi l’ha ordinato questo ?”
Le forze fondamentali frattanto sono diventate quattro e la loro unificazione è divenuto l’obiettivo centrale della ricerca di fine secolo.
I metodi di indagine che si adottano attualmente sono originali e sembra esserci un netto progresso in questo campo della ricerca anche se in realtà l’unificazione della gravitazione con le altre tre forze non è stata ancora realizzata. I fisici ritengono tuttavia di avere imboccato la strada giusta che porta alla formulazione di quell’unica teoria in grado di spiegare tutto quanto esiste nell’Universo.
La nuova teoria sulla quale si sta lavorando si chiama delle superstringhe.

  1. LA TEORIA delle SUPERSTRINGHE
    Come è noto, due sono i pilastri su cui si fonda la fisica moderna: la relatività generale fondata da Albert Einstein e la meccanica quantistica fondata da Max Planck. La prima svolge a meraviglia il compito di spiegare il comportamento degli oggetti di grandi dimensioni (stelle, galassie, ammassi di galassie, ecc.) presenti nell’Universo; la seconda ci permette di comprendere il mondo atomico e subatomico (molecole, atomi, elettroni, quark, ecc.). Queste due teorie, che hanno consentito un progresso straordinario della fisica dell’ultimo secolo, presentano tuttavia un difetto insuperabile: non sono fra loro compatibili.
    Di questa incompatibilità i fisici non hanno mai tenuto conto perché il campo di indagine delle due teorie è molto diverso e quando vi era la necessità di studiare gli oggetti piccoli e leggeri si faceva ricorso alla meccanica quantistica senza preoccuparsi di quello che afferma la relatività mentre, quando vi era la necessità di studiare oggetti grandi e pesanti, si utilizzavano le leggi della relatività generale senza interessarsi degli enunciati dell’altra teoria: non succedeva mai in passato che fosse indispensabile far ricorso ad entrambe le teorie simultaneamente. Ultimamente però le cose sono cambiate: i buchi neri ad esempio sono oggetti pesanti ma contemporaneamente molto piccoli e lo stesso Universo sarebbe emerso da una particella infinitamente piccola e insieme estremamente pesante e calda. Su questi oggetti servirebbe quindi l’applicazione contemporanea delle due teorie.

Oggi, come abbiamo accennato, esiste una teoria detta delle superstringhe in grado di mettere d’accordo la meccanica quantistica e la relatività generale. Essa spiegherebbe il comportamento della materia, delle forze che tengono insieme gli oggetti materiali, e forse anche dello spazio e del tempo. Secondo questa teoria tutto ciò che esiste nell’Universo non sarebbe altro che la manifestazione di “energia vibratoria”. Cerchiamo di spiegare di cosa si tratta.
La nuova teoria prese l’avvio nel 1968 da un’osservazione del fisico italiano Gabriele Veneziano, a quel tempo ricercatore presso il Cern di Ginevra. Egli stava analizzando una serie di dati sperimentali riguardanti la forza nucleare forte quando notò che una formula utilizzata per descrivere una classe di curve geometriche, la cosiddetta “funzione beta”, inventata 200 anni prima dal matematico svizzero Leonhard Euler (meglio noto con il nome latinizzato di Eulero), forniva un’utile sistemazione matematica dell’argomento che stava studiando.
L’intuizione di Veneziano venne in seguito ampliata e si scoprì che se le particelle elementari venivano assimilate a fili vibranti (detti stringhe o corde, in inglese string) invece che ad enti puntiformi privi di struttura interna come suggeriva il cosiddetto Modello Standard (lo strumento concettuale che è stato utilizzato, nel corso del Novecento, per spiegare il comportamento delle particelle elementari) la funzione beta avrebbe descritto con altrettanta coerenza le interazioni fra particelle.
Le stringhe (non ci si lasci ingannare dal nome) sono fili infinitamente corti e sottili tanto che risulterebbero invisibili anche se venissero esaminati da strumenti miliardi di volte più potenti di quelli attualmente disponibili: sono lunghi un milionesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di centimetro (miliardi di miliardi di volte più piccoli di un nucleo atomico) e di spessore nullo. Si tratta di strutture le cui dimensioni sono vicine alla cosiddetta lunghezza di Planck (10-33 cm) la più piccola concepibile in fisica, ma che vengono tese con una forza incredibilmente grande: fino a 1039 tonnellate. Sarebbe proprio questa enorme tensione a determinare la frequenza di vibrazione: più essa è grande, maggiore è la massa della particella associata e di conseguenza maggiore è la forza di gravità che questa particella esercita sulle altre. Questo sarebbe l’indizio per il quale la teoria delle superstringhe collegherebbe la gravità descritta dalla relatività generale con la struttura delle particelle elementari descritta dalla meccanica quantistica.

Vi è una sostanziale differenza fra le teorie della gravità di Newton e di Einstein e quella che scaturisce dalla teoria delle superstringhe. Con le loro teorie Newton ed Einstein spiegano semplicemente un fenomeno di cui già si aveva esperienza diretta; nel caso della teoria delle stringhe la gravità si trova invece direttamente incorporata nel suo nucleo teorico tanto che, anche qualora non ci fosse stata alcuna esperienza precedente di questa forza, essa sarebbe emersa come conseguenza della teoria stessa.
In altri termini la teoria delle superstringhe prevede l’esistenza della gravità perché da essa emergono spontaneamente tutte e quattro le particelle mediatrici (o messaggere) delle interazioni fondamentali e la loro unificazione avviene in modo naturale.
I modi di vibrazione di questi fili sottilissimi e cortissimi spesso chiusi ad anello generano tutte le particelle elementari che costituiscono il nostro Universo un po’ come una corda di violino più o meno tesa (ma mai applicando ad essa forze come quelle previste dalla teoria delle superstringhe!) genera un numero praticamente infinito di toni musicali. Il prefisso super fu aggiunto alla teoria delle stringhe quando si scoprì che la teoria stessa possedeva una supersimmetria, cioè quando ci si rese conto che ad ogni particella di materia corrispondeva una particella di forza e viceversa.

Per capire di cosa si tratta si deve sapere che le particelle elementari si dividono in due grandi famiglie: “fermioni” (dal nome del fisico italiano Enrico Fermi) e “bosoni” (dal nome del fisico indiano Satyendra Bose). Della prima famiglia fanno parte le particelle di materia come elettroni e quark; della seconda le particelle mediatrici delle forze come fotoni e gravitoni. Ebbene, la supersimmetria afferma che ad ogni particella conosciuta ne corrisponde un’altra di aspetto sconosciuto ma di comportamento simile; a queste particelle, nonostante nessuno le abbia mai viste, è stato peraltro assegnato un nome: per esempio, simmetrica al fotone (la particella mediatrice della forza elettromagnetica) corrisponde il fotino (particella materiale); il partner simmetrico del quark (un fermione) è il bosone s-quark, e così via.

  1. La M-teoria
    La teoria delle superstringhe comprende ben cinque varianti denominate tipo I, tipo IIA, tipo IIB, eterotica O ed eterotica E, tutte teorie molto simili fra loro ma non identiche. Di simile hanno ad esempio il fatto che tutte quante necessitano di nove dimensioni dello spazio (oltre a quella temporale) entro cui poter agire e non solo delle tre di cui abbiamo percezione diretta. Di queste complessive dieci dimensioni sei sono invisibili, risultando strettamente accartocciate su sé stesse (con termine tecnico si dicono compattificate, un obbrobrio lessicale) perché “strangolate” dalle stringhe che si avvolgono intorno ad esse (come fossero elastici che stringono la camera d’aria di una bicicletta) impedendo loro di espandersi.
    L’aggiunta di dimensioni nascoste a quelle osservabili può apparire una cosa bizzarra e indimostrabile, ma in realtà si tratta di una buona ipotesi: non servono infatti osservazioni sperimentali a confermare un’ipotesi se questa può essere utile per fornire una chiara descrizione del mondo fisico. Qualcosa di simile era già successo in passato quando uno sconosciuto matematico polacco di nome Theodor Kaluza inviò ad Einstein un articolo in cui avanzava il convincimento che l’Universo avrebbe potuto avere una quarta dimensione spaziale oltre a quella temporale già inserita nella sua teoria della relatività. Kaluza notò che la presenza di una dimensione extra dava luogo ad una serie di equazioni aggiuntive a quelle indicate da Einstein che non erano altro che le equazioni formulate da Maxwell per descrivere la teoria elettromagnetica. In altre parole in uno spazio a cinque dimensioni si unificavano gravitazione ed elettricità.
    I cinque sottotipi della teoria delle superstringhe mostrano però anche alcune differenze sostanziali. Differiscono fra l’altro per il modo in cui incorporano la supersimmetria o per la forma delle stringhe: la teoria di tipo I ad esempio, a differenza delle altre, prevede la presenza anche di stringhe aperte, cioè con gli estremi liberi, oltre che di stringhe chiuse ad anello.

Nel 1995 il fisico teorico Edward Witten scoprì che le cinque teorie di superstringa erano intimamente connesse l’una all’altra tanto da poter essere raggruppate in un unico schema concettuale a cui fu assegnato il nome di M-teoria, dove M starebbe per madre: quindi si tratterebbe della “madre di tutte le teorie”.
Questa nuova scoperta potrebbe portare alla tanto agognata Teoria del Tutto (Toe, come la chiamano gli anglosassoni, Theory of everything) ma molte delle sue proprietà non sono state ancora comprese a fondo.

La M-teoria esibisce alcune caratteristiche aggiuntive rispetto a quelle presenti nelle superstringhe. Innanzitutto essa postula che le dimensioni passino da dieci ad undici: alle nove dimensioni spaziali e a quella temporale presenti nelle teorie delle superstringhe se ne aggiunge quindi un’altra la cui presenza consente di portare a termine calcoli esatti e non solo approssimati come erano quelli che si ottenevano in precedenza. Una seconda caratteristica della M-teoria è quella di contenere, oltre a strutture unidimensionali di cui si è detto, anche altri elementi che si possono estendere in più dimensioni: nell’insieme questi oggetti vengono definiti brane (termine ricavato da mem-brane). Usando questa nuova e originale terminologia le stringhe sono chiamate 1-brane, le 2-brane sono membrane ovvero superfici bidimensionali, ma esistono anche masserelle tridimensionali (tribrane) e altri oggetti a più dimensioni tutti in frenetica e incessante vibrazione. A causa della presenza di oggetti più estesi delle stringhe, l’M-teoria viene anche detta “teoria delle membrane”, ma a questo punto i più maliziosi assegnano alla lettera M della teoria il significato di “mistero”.

  1. La TEORIA SPIEGA l’ORIGINE dell’UNIVERSO
    Uno dei problemi che da sempre assilla la mente dell’uomo è quello relativo all’origine dell’Universo.
    La teoria scientifica attualmente più accreditata, quella del “big bang“, afferma che l’Universo, nei primi istanti della sua esistenza era di dimensioni incredibilmente esigue ma contemporaneamente estremamente denso e caldo. Per analizzare in termini scientifici condizioni così estreme sarebbe necessario disporre di una teoria quantistica delle gravità; ma, come abbiamo visto, una tale teoria non esiste.
    Per questo motivo il cosiddetto Modello cosmologico standard è costretto a descrivere l’evoluzione dell’Universo a partire da una particella elementare di dimensioni minime presente al tempo t=10-43 secondi dall’inizio (detto tempo di Planck).
    In realtà, estrapolando all’indietro le equazioni della relatività generale si osserva che l’Universo diventa sempre più piccolo e contemporaneamente sempre più caldo e più denso fino a scomparire del tutto quando si raggiunge il tempo zero, mentre temperatura e densità in quello stesso istante assumono valori infiniti. Ovviamente queste conclusioni lasciano gli astrofisici fondamentalmente insoddisfatti e perplessi.
    Ora, la teoria delle superstringhe sembra poter risolvere queste contraddizioni e dare una risposta più precisa e convincente al problema relativo all’origine dell’Universo anche se per la verità la strada da percorrere non solo è lunga, ma anche accidentata.
    La modifica più sostanziale che la nuova teoria apporta al Modello cosmologico standard è quella riguardante le dimensioni che avrebbe assunto l’Universo all’inizio dei tempi: esse non avrebbero potuto ridursi al di sotto di un valore minimo.
    La teoria delle superstringhe in altre parole non prevede la cosiddetta Singolarità cioè il fatto che l’Universo possa ridursi fino ad assumere dimensioni nulle. L’altro aspetto fondamentale della teoria è quello relativo alle dimensioni che non sono più quattro (come previsto dal Modello standard) ma ben undici e ciò comporta la necessità di seguire l’evoluzione nel tempo di tutte quante queste dimensioni.
    Proprio qualora si segua l’evoluzione delle molteplici dimensioni dell’Universo utilizzando le equazioni contenute nella teoria delle superstringhe si osserva che quando queste scendono al di sotto della lunghezza di Planck, anziché diminuire ulteriormente, riprendono a crescere e la temperatura segue di pari passo la variazione delle dimensioni dell’Universo: ovvero, raggiunto un valore massimo, essa inizia a diminuire.
    ulla base dei risultati cui conduce la teoria delle stringhe sono stati elaborati alcuni nuovi modelli cosmologici uno dei quali prevede l’esistenza di un Universo ciclico senza un inizio nel tempo e senza una fine, in un alternarsi ininterrotto di contrazioni e di espansioni. Esso sarebbe confinato entro due membrane tridimensionali (possiamo immaginare due spessi cartoncini identici piatti e paralleli) che evolvono nel tempo (cioè nella quarta dimensione) e fluttuano in una quinta dimensione entro la quale si fa sentire la forza di gravità mentre le altre sei, al solito, sarebbero piccole e arrotolate entro la trama spaziale.
    Le particelle che stanno all’interno delle due membrane evolverebbero in modo indipendente ma potrebbero anche interagire attraverso la particella mediatrice della forza di gravità, il gravitone, il quale oltre che agire all’interno della brana potrebbe passare da un Universo all’altro movendosi a spirale intorno ad una delle tante dimensioni extra.
    Le particelle di una delle due membrane si comporterebbero come materia oscura per l’altra; inoltre, l’energia oscura (una forma supplementare di materia ignota) che nel modello standard non trovava giustificazione teorica, nel nuovo modello presenta un ruolo fondamentale nel guidare l’espansione accelerata a cui l’Universo sembra essere soggetto.
    Le due membrane possono anche collidere l’una con l’altra alla conclusione della lunga fase di avvicinamento ma subito dopo rimbalzerebbero e si allontanerebbero per ritornare successivamente ad avvicinarsi in un processo senza fine.
    Il problema è ora quello di verificare se il modello si adatta bene alla realtà ma la cosa non sembra semplice anche perché il modello stesso si poggia su teorie che a loro volta necessitano di verifiche sperimentali. Per studiare le superstringhe in laboratorio sarebbe necessario disporre di energie alcuni miliardi di miliardi di volte maggiori di quelle attuali, per creare le quali si dovrebbe costruire un sincrotrone grande quanto la Galassia.
    Tratto da cosediscienza.it

Sintesi:
La M.-Teoria non è ancora completa, ma la struttura di fondo della matematica è stata stabilita ed è in accordo con non solo tutte le teorie della stringa ma con tutte le nostre osservazioni scientifiche dell’universo. Ancora, ha superato molte prove di consistenza matematica interna, che molti altri unire i meccanici e la gravità di quantum hanno fallito.
Purtroppo, fino a che non possiamo trovare un senso osservare meccanicamente le più alte dimensioni (impossibili con il nostro livello corrente di tecnologia) la M.-Teoria ha un tempo molto difficile fare le previsioni che possono essere esaminate in un laboratorio. Tecnologicamente, per esso può mai non essere possibile “essere risultato.„ Tuttavia, molti cosmologisti, includendo Hawking dello Stephen, sono disegnati alla M.-Teoria a causa della relative eleganza matematica e semplicità relativa. Fisico ed autore bestselling Michio Kaku ha rilevato che la M.-Teoria può presentarla con “Teoria di tutto“che è così conciso che la relativa formula di fondo si adattare su un t-shirt.[

Bibliografia:
– Duff, Michael J., The Theory Formerly Known as Strings, Scientific American, febbraio 1998, online presso il sito dell’Università del Michigan.
– Gribbin, John, The Search for Superstrings, Symmetry, and the Theory of Everything, ISBN 0316329754, Little, Brown & Company, 1ST BACK B Edition, agosto 2000, in particolare pagine 177-180.
– Greene, Brian, The Elegant Universe: Superstrings, Hidden Dimensions, and the Quest for the Ultimate Theory, ISBN 0393046885, W.W. Norton & Company, febbraio 1999; esiste anche un DVD uscito nel settembre 2005 che può essere reperito anche qui: [1].
– Taubes, Gary, “String theorists find a Rosetta Stone.” Science, v. 285, luglio 23, 1999: 512-515, 517. Q1.S35.
– David Z. Albert, “Meccanica quantistica e senso comune”, 2000, Adelphi, Milano
– Rivka Galchen, David Z. Albert, “Sfida quantistica alla relatività speciale” Le scienze (Scientific American), maggio 23, 2009 n.489

Riferimenti
– Woit, Peter (il 30 settembre 2006). Non neppure torto: Il guasto della teoria della stringa e la ricerca di unità nella legge fisica. Libri di base, 155. ISBN 0465092756.
“La teoria precedentemente conosciuta come le stringhe„ (pagina 64)
– Universi paralleli; BBC/TLC
La gente della stringa: Ed Witten
– Banca, T., W. Fischer, S.H. Shenker, L. Suskind (1996). Teoria di m. come modello della tabella: Una congettura
– B. de Wit, J. Hoppe, H. Nicolai, “sui meccanismi di Quantum di Supermembranes„. Nucl.Phys. B305: 545 (1988).
– Duff, Michael J., M.-Teoria (la teoria precedentemente conosciuta come le stringhe), Giornale internazionale di fisica moderna A, 11 (1996) 5623-5642, in linea a Università de Cornell arXiv assistente del ePrint [1].
– Greene, Brian. L’universo elegante: Superstrings, dimensioni nascoste e la ricerca per l’ultima teoria, ISBN 0-393-04688-5, W.W. Norton & Company, febbraio 1999
– Kaku, Michio (il dicembre 2004). Mondi paralleli: Un viaggio con la creazione, le più alte dimensioni ed il futuro dell’universo. Doubleday.ISBN 0-385-50986-3, 448.
Taubes, Gary. “I teorici della stringa trovano una pietra di Rosetta.„ Scienza, V. 285, 23 luglio 1999: 512-515, 517. Q1.S35
Smolin, rifugi. “La difficoltà con fisica„, ISBN 0-618-91868-X, Houghton Mifflin, Mariner 2007
– Witten, Edward. Magia, mistero e tabella, Avvisi del AMS, l’ottobre 1998, 1124-1129
– Duff, Michael J. [2], “la teoria precedentemente conosciuta come le stringhe„. L’americano scientifico, il febbraio 1998, pagina 64-69.

Libri
Brian Greene ha scritto i libri che spiegano la teoria e la M.-teoria della stringa per il layperson in 1999, L’universo elegante, ISBN 0-375-70811-1 e in 2004, Il tessuto dell’universo, ISBN 0-375-41288-3.
– Kaku, Michio (1999). Stringhe, campi Conformal e M.-Teoria. New York: Springer. ISBN 0387988920. per un’introduzione più avanzata.

Collegamenti esterni
L’universo elegante – Un Miniseries di tre ore con Brian Greene da NOVA (date originali di radiodiffusione di PBS: 28,8 ottobre – 10 P.m. e 4,8 novembre – 9 P.m., 2003). Vari immagini, testi, videos ed animazioni spieganti teoria e M.-teoria della stringa.
Superstringtheory.com – “Il Web site ufficiale di teoria della stringa„, generato da Patricia Schwarz. Riferimenti eccellenti sulla teoria e sulla M.-teoria della stringa per il layperson e l’esperto.
Principi fondamentali della M.-Teoria dal A. Miemiec ed I. Schnakenburg è una nota di conferenza sulla M.-Teoria pubblicata in Fortsch.Phys.54: 5-72.2006.
M.-Teoria-Cambridge
M.-Teoria-Caltech
L’universo elegante – Un Miniseries di tre ore con Brian Greene da NOVA.
Fonte: worldlingo.com

Questo video vi aprirà gli occhi per vedere la realtà anche da un’altro punto di vista

L’autoCoscienza dell’UniVerso è la proprietà intrinseca che Egli possiede di generare al suo interno una qualche forma di vita intelligente, in grado di effettuare osservazioni. In sostanza, questa proprietà esprime quelle che è stata definita come la “formulazione forte” del Princìpio Antropico. Questo principio è sempre più considerato come l’unica spiegazione possibile in relazione agli “strani numeri dell’UniVerso” o coincidenze cosmologiche. In sintesi, le costanti di natura hanno certi valori raffinatissimi, non casuali, proprio perché solo tali valori avrebbero consentito la formazione della vita intelligente.
(By Ferdinando Catalano)

L’Universo che descrivo in questi miei concetti, è un UniVerso che segue uno o più processi naturali, ed è quindi è il seguito di una serie, una rete di cambiamenti, attività o azioni, collegate tra loro da un senso logico e consequenziale ovvero Intelligente,
Questo perché essendo parte dell’IN-FINITO nel quale TUTTO esiste, anche l’intelligenza…., pone le basi di possibili ed In-Finiti UniVersi.
“Il mondo Vivente è costituito dalla Coscienza rivestita di carne ed ossa”
– (By Teilhard De Chardin)
L’Universo si osserva ed osservandolo lo si fa eistere…..
vedi PFD: Universo e la teoria delle stringhe

L’UniVerso è quindi un desiderio Spirituale di un sogno (Progetto di Vita), il quale creando un suono coerente informato, omnipresente nell’INFINITA’ che  è emanato all’in-finito, dal Vuotoquantomeccanico, l’in-form-azione/energia (cio’ che si sta formando con il movimento, la vibrazione), prodotta dal sogno (Progetto) stesso, che per mezzo della Cimatica muove, fa vibrare l’energia informata, emettendo suoni armoniosi e coerenti di informazione, e creando, come un’orchestra, ed in contemporanea, i vari livelli della Mater-Ia cosi informata – La salute e/o la malattia sono solamente la coerenza o l’incoerenza di questo immutabile processo.

 Continua in: Cosmologia – 2

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dr. Jean Paul Vanoli, esperto per la Vera scienza, conoscenza, filosofo della vita eterna, esperto in Medicine Naturali, Scienza della Nutrizione, Bioelettronica e Naturopatia. - Consulente di: https://mednat.news - curriculum.htm -  info@mednat.news + https://pattoverascienza.com   - Curatore, Tutore, Notaio, Trustee del Trust°/Stato Persona, estero: VANOLI GIOVANNI PAOLO (VANOLI G.P. - VGP) - Human Rights Defender ONU/A/RES/53/144 1999 - Difensore dei Diritti dei batteri e virus/esosomi, cioè della Vita/Natura in genere

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